Ambiente 30/03/2013

Sopravvivere sulla sommità di un vulcano

Al largo della Calabria scoperto un vulcano sommerso. Ricci, ostriche e coralli convivono spesso vicino a punti di fuoriuscite di fluidi


Durante un'indagine oceanografica è stata scoperta la presenza di un'enorme bio-costruzione che cresce al tetto di un probabile vulcano sottomarino al largo di Tropea (Calabria), dove organismi quali ricci, ostriche e coralli convivono spesso vicino a punti di fuoriuscite di fluidi.

La recente campagna oceanografica effettuata agli inizi di marzo a bordo della N/R OGS-Explora, che ha visto la collaborazione tra l'Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna, l'istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale-OGS di Trieste e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologica di Palermo, ha portato a una interessante scoperta: l'alto morfologico ipotizzato essere un vulcano sottomarino di età Pleistocenica, distante pochi chilometri dalla costa di Capo Vaticano (Calabria Occidentale), è ricoperto da coralli, ostriche, bivalvi, alghe e organismi di vario genere. Questi organismi nel tempo hanno formato uno strato di materiale organogeno, spesso anche più di 30 cm, che ricopre la parte sommitale del vulcano formando una bio-costruzione che si estende per circa 4.6 km2.

Questa scoperta è avvenuta nell'ambito del progetto di ricerca 'ISTEGE 2', il cui scopo era campionare i sedimenti e le acque in prossimità del fondale marino in due aree rivelatesi particolarmente interessanti per la presenza di numerosi flussi di fluidi provenienti dai sedimenti profondi. L'attenzione era stata posta in particolare su alcune fuoriuscite di fluidi che formano fontane alte fino a 6/7 m dal fondale e osservate lungo la parte sommitale del vulcano sottomarino. L'analisi delle acque e dei sedimenti campionati permetterà di chiarire l'origine di questo probabile vulcano e soprattutto permetterà di capire lo stadio evolutivo in cui esso si trova.

Le attività di acquisizione dei dati sono state coordinate dal Dott. Lorenzo Facchin (Capo Missione) dell'Ogs di Trieste e dalla Dott.ssa M. Filomena Loreto (Responsabile Scientifico dei progetti ISTEGE e ISTEGE 2) dell'Ismar di Bologna, in collaborazione con i Dott. Denis Sandron e Fabrizio Zgur dell'OGS di Trieste e il Dott. Francesco Italiano dell'Ingv di Palermo.

di C. S.