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Vino biologico, più valore aggiunto da un'azienda locale anzichè multinazionale

La certificazione biologica compete e interagisce insieme ad altri attributi di qualità, ognuno coesistendo con la certificazione biologica sulle etichette del vino ed esercitando influenze distinte sulle decisioni di acquisto dei consumatori
11 febbraio 2025 | 11:00 | T N
La certificazione biologica può essere una potente strategia di differenziazione per i produttori di vino.
Tuttavia, il ruolo di questa certificazione nell’attrarre i consumatori dipende dalla sua sinergia con altri fattori che sono associati e interagiscono al suo fianco, come il marchio.

Uno studio dell'Università di Firenze ha esaminato le percezioni dei consumatori e il comportamento di acquisto quando l'etichetta bio coesiste con diversi livelli di equity territoriale del marchio (leggasi Indicazione geografica).
È stato condotto un secondo (dividio del marchio di indicazione geografica: alto vs basso) di 2 (etichetta organica: organica vs no label) tra-soggetti factorial design esperimento di progettazione fattoriale tra soggetti è stato condotto per testare gli effetti di interazione di queste due dimensioni.
I dati sono stati raccolti presso 412 consumatori di vino.
I risultati dimostrano che quando l'equità del marchio territoriale è bassa, l'etichetta biologica aumenta la percezione del gusto dei consumatori, la qualità percepita e la volontà di pagare un prezzo premium. Al contrario, la certificazione biologica non influenza in modo significativo il comportamento di acquisto dei consumatori per i vini di marca da multinazionali..
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