Mondo Enoico

DAI 42 AI 45 MILIONI DI ETTOLITRI PER LA VENDEMMIA 2007, UN CALO PRODUTTIVO NOTEVOLE DOPO LA SCORSA GRIGIA CAMPAGNA

Si raccoglieranno uve dal grado alcolico inferiore al 2006 e dall’acidità più accentuata con una vendemmia 2007 divisa in due: al Centro-Nord mediamente buona; al Centro-Sud, sarà caratterizzata da un leggero decremento quantitativo

08 settembre 2007 | Graziano Alderighi

La vendemmia 2007, secondo la Cia, sarà ricordata come una delle più anticipate degli ultimi 50 anni. Si produrranno 44-45 milioni ettolitri di vino, oltre il 10 per cento in meno rispetto al 2006 (quando si registrarono circa 50 milioni di ettolitri), con conseguenze sulle contrattazioni che tendenzialmente saranno caratterizzate da aumenti dei prezzi all'ingrosso e inevitabili ripercussioni sui prezzi al dettaglio. La qualità sarà, comunque, buona.

Un raccolto ottimo dal punto di vista qualitativo, anche secondo Fedagri, pur in presenza, in questi ultimi giorni, di avversità meteorologiche, in particolare nel Nord Italia, che hanno duramente colpito alcune aree di vini Doc e Docg, comportando ingenti perdite economiche per i viticoltori di tali zone. Per quanto riguarda la quantità si prevede una diminuzione di circa il 15% rispetto al raccolto 2006, la vendemmia 2007 si dovrebbe attestare intorno ai 42 milioni di ettolitri.



Il decremento produttivo ha le sue massime punte nel Sud Italia ed in particolare in Sicilia dove, in certe zone, si raggiungono punte anche di meno 50 per cento rispetto allo scorso anno. Dati negativi anche per l'Abruzzo, con un meno 20 per cento nella produzione, per le Marche con meno 15 per cento. Cali del meno 13 per cento si hanno nella produzione nell’area dell’Oltrepo Pavese, del meno 5 per cento in Veneto (area del Soave). Alcune tipologie di uva, quali quelle per la produzione dell'Amarone e Valpolicella, sono state dichiarate perse dai produttori della zona fino al 90 per cento, a causa delle forti grandinate verificatesi negli ultimi giorni di agosto.
In controtendenza le stime del Friuli Venezia Giulia, dove si prevede una produzione superiore del 10 per cento rispetto al 2006, accompagnata da un'ottima qualità dell'uva.

Ufficialmente la vendemmia si chiuderà entro il mese di ottobre con la raccolta, nella prima e seconda decade, di uve come il Nerello Mascalese coltivate sulle pendici dell’Etna, i Nebbioli in Valtellina, mentre nell’ultima decade saranno conferite le uve di Aglianico nell’Avellinese.
E’ presto per tirare le somme sul andamento della vendemmia in modo definitivo, ma le preoccupazioni non mancano. Fino ad oggi si potrebbe pensare ad una grande annata limitatamente ai terreni non siccitosi, ma dove la terra soffre di più la penuria d’acqua e, magari, la conduzione del vigneto non è all’altezza, non possiamo aspettarci grandi risultati. La tipologia del terreno, le condizioni del vigneto e le tecniche agronomiche portano ad un forte anticipo al Nord, mentre, paradossalmente, questo anticipo è meno marcato al Sud; la pianta ha, comunque, lavorato con buona regolarità, svolgendo abbastanza compiutamente tutte le sue fasi vegetative.

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