Mondo Enoico

SARA’ UN’ESTATE TORRIDA PER LA VITICOLTURA ITALIANA, ALLE PRESE CON IL GRAN CALDO E LA RIFORMA DELL’OCM

L’uva maturerà prima a causa delle alte temperature e dell’andamento climatico anomalo dell’inverno e della primavera. Ma è a Bruxelles che i vitivinicoltori guardano con preoccupazione. La liberalizzazione degli impianti non sempre viene salutata con favore

30 giugno 2007 | Graziano Alderighi

Nonostante gli appelli del mondo vitivinicolo, le prime indiscrezioni sulla proposta di ocm vino della Commissione europea sono allarmanti, in quanto lo schema sostanzialmente non è mutato rispetto a quanto affermato nella passata comunicazione.
Ad una prima fase di riequilibrio del sistema, in cui si vorrebbe ridurre la produzione vitivinicola e, al contempo, allontanare i produttori meno competitivi, con forti incentivi all’estirpazione e con l’eliminazione di tutti i sostegni alla distillazione, seguirebbe una seconda fase, ma solo a partire dal 2014, di orientamento al mercato, con agevolazioni per nuovi impianti, mediante la liberalizzazione delle superfici vitate.
Accanto a questi massicci ed invasivi interventi, la riforma dell’ocm prevederebbe anche una profonda revisione del sistema di classificazione dei vini di qualità,Vqprd, ed Igt, stravolgendolo ed assimilandolo a quello delle altre produzioni con indicazione di origine protetta.
La proposta ad eccezione della conferma del divieto di zuccheraggio e di vinificazione con mosti importati, sono molto pericolose, perché con la liberalizzazione degli impianti si perderebbe l’opportuna gestione del potenziale viticolo, con rischi di crescita eccessiva delle superfici e una caduta del valore della produzione. L’estirpazione è un’operazione inefficace rispetto al problema della mancanza di equilibrio tra domanda e offerta e rischiosa per la stabilità socioeconomica di alcune aree, oltre che molto costosa. I rischi di sovrapproduzione crescono, per il venir meno dei sistemi di intervento sul mercato, mentre le aziende italiane dovranno rinunciare al sostegno alle tradizionali prestazioni viniche.

Intanto il caldo eccezionale di questi giorni, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud, farà anticipare almeno di un mese i tempi della vendemmia che dovrebbe così cominciare fin dai primi giorni di agosto.
Le alte temperature, che in alcune zone hanno toccato livelli record, e la loro combinazione con l’andamento climatico anomalo dell’inverno e della primavera hanno, infatti, portato a maturazione precoce le uve che potranno essere raccolte entro tempi brevi e, quindi, vinificate. E questo non solo nelle regioni centro-meridionali colpite dall’ondata di caldo torrido, ma anche nel resto dell’Italia.
Di conseguenza, ad agosto non si procederà solo alla raccolta delle uve precoci (Chardonnay, Pinot bianco, Müllher Turghau, Primitivo) in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, ma anche alle altre varietà, soprattutto quelle che solitamente sono a maturazione intermedia che poi rappresentano la maggior parte della nostra produzione (Trebbiano, Sangiovese, Barbera, Corvina, Merlot).
Un’anticipazione ci sarà anche per le uve tardive (Aglianico, Nebbiolo, Cabernet, Raboso) che si vendemmiano, in tempi normali, nella seconda decade di ottobre.

Per quanto concerne la produzione di vino, la Cia sostiene che sarà superiore a quella dello scorso anno (più 3-4 per cento), attestandosi sopra i 49 milioni di ettolitri. A contendersi il primato tra le regioni, ancora una volta il Veneto, la Puglia, la Sicilia e l’Emilia Romagna.
Quanto, invece, alla qualità, salvo rivolgimenti climatici dirompenti, sarà generalmente buona, con punte di eccellenza, con gradazioni alcoliche più elevate rispetto al 2006 e con caratteri organolettici superiori alla media.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità

In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi.  Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo

10 dicembre 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità

Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva

08 dicembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025

Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali

14 novembre 2025 | 10:00

Mondo Enoico

Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi

Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile

13 novembre 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro

Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.

11 novembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni

L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva

08 novembre 2025 | 14:00