Mondo Enoico
Il futuro dei vini aromatizzati ottenuti per cofermentazione
Una nuova bevanda potrebbe rappresentare una valida strategia per il "riutilizzo" sia del kiwi che delle eccedenze di mosto d'uva/mosto, combinando un approccio sostenibile con l'innovazione nel settore delle bevande alcoliche
12 dicembre 2019 | R. T.
Il mercato è alla ricerca di continue novità ma l'attenzione agli additivi alimentari impone scelte più "naturali" ai produttori, che devono quindi verificare nuove strate e possibilità, come quella indicata da una ricerca dell'Università degli studi di Milano.
In questo studio, i mosti di Cabernet Sauvignon e Chardonnay e i succhi di frutta di ciliegia, kiwi, pesca e fragola sono stati co-fermentati con Saccharomyces cerevisiae EC1118 e Torulaspora delbrueckii UMY196 in due diverse proporzioni (80:20 (v/v) e 60:40 (v/v)).
La bevanda a base di frutta più gradevole è stata ottenuta con mosto di Cabernet Sauvignon e succo di kiwi in proporzione 60:40 e fermentata con T. delbrueckii. Questa bevanda è stata prodotta in volume maggiore per simulare uno scale-up e sono stati determinati il profilo aromatico, la descrizione sensoriale e l'accettabilità da parte del consumatore.


Gli odori più potenti della bevanda a base di kiwi erano l'etilottanoato, il feniletanico, l'esanoato di etile, il vinil-guaiacolo, il benzaldeide e il non anale, per i quali i valori di attività odorosa erano rispettivamente 21,1, 3,3,3, 2,6, 2,2,2, 1,9 e 1,6.
Questi risultati erano in accordo con l'analisi sensoriale, poiché i descrittori emersi erano fruttato (etilottanoato), miele e floreale (feniletanale), mela e pesca (etil esanoato), e agrumi (non anale).
I consumatori hanno giudicato accettabile la bevanda a base di kiwi (67%) e il 39% di loro la comprerebbe.
È quindi stata dimostrata l'affidabilità della fermentazione di un mosto d'uva/succhi di frutta. La bevanda a base di kiwi rappresenta una bevanda innovativa e piacevole con un impatto positivo sulla sostenibilità in quanto la sua produzione può limitare la perdita di frutta fresca, oltre a contribuire al settore enologico.
In particolare lo studio propone un'innovativa bevanda alcolica ottenuta dalla co-fermentazione, utilizzando lievito di T. delbrueckii, mosto di Cabernet Sauvignon e succo di kiwi in proporzione 60:40. Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che un prodotto di questo tipo compare in letteratura.
L'accettabilità e l'approvazione espressa dai potenziali consumatori suggerisce che questa bevanda potrebbe rappresentare una valida strategia per il "riutilizzo" sia del kiwi che delle eccedenze di mosto d'uva/mosto, combinando un approccio sostenibile con l'innovazione nel settore delle bevande alcoliche. La produzione di questa bevanda alcolica può apportare benefici sia alle cantine che agli agricoltori, poiché le perdite di uva/vino e frutta possono essere limitate e si può ottenere un uso più lungo del comparto di fermentazione della cantina. La bevanda di Cabernet Sauvignon/kiwi proposta può essere considerata una piacevole bevanda a basso contenuto alcolico, indicata come aperitivo. Sviluppi futuri prevedono uno scale-up nella produzione di questa bevanda, utilizzando eventualmente le attrezzature già presenti in cantina per produrre succo di kiwi senza compromettere la qualità del succo, e gestendo la fermentazione in modo da preservare il residuo zuccherino desiderato attenuandone l'acidità.
Bibliografia
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio
Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido
05 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Sempre più cantine investono sui wine lovers
Per il 18% delle imprese, l’attività di incoming genera oltre il 60% del profitto. Al centro delle strategie, la formazione professionale qualificata e la richiesta di una miglior gestione dei servizi pubblici
03 novembre 2025 | 13:00