Mondo Enoico 21/10/2016

Produzione mondiale di vino tra le più basse degli ultimi quindici anni

Produzione mondiale di vino tra le più basse degli ultimi quindici anni

L’Italia si conferma primo produttore mondiale, seguita dalla Francia e dalla Spagna. In America del Sud la produzione subisce un calo considerevole in Argentina, in Cile e in Brasile. Continua il trend positivo dell'export di vino italiano nel mondo, soprattutto grazie alle bollicine


Secondo le prime stime dell'OIV, la produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, dovrebbe toccare i 259,4 milioni di ettolitri, in calo del 5% rispetto al 2015, attestandosi tra le tre più basse dal 2000.

Nel 2016 l’Italia si conferma primo produttore mondiale (48,8 Mio hl, -2% rispetto al 2015), seguita dalla Francia (41,9 Mio hl, -12% rispetto al 2015) e dalla Spagna (37,8 Mio hl, + 1% rispetto al 2015).

Tra i tre principali produttori europei, Italia e Spagna registrano una produzione leggermente superiore alla media degli ultimi cinque anni1, mentre la produzione 2016 della Francia è sensibilmente più bassa rispetto alla media.

La Germania e il Portogallo, con rispettivamente 8,4 e 5,6 Mio hl, registrano una flessione (-4% e -20%), mentre in Romania (4,8 Mio hl) e in Grecia (2,6 Mio hl) la produzione è in crescita (+37% e +2%).

Gli Stati Uniti d'America (22,5 Mio hl, +2% rispetto al 2015) conoscono nuovamente un livello di produzione elevato.

Nell'emisfero australe si osserva una riduzione generale della produzione.

L'America del Sud ha sofferto le conseguenze degli eventi climatici: l’Argentina registra un forte calo della produzione, con 8,8 Mio hl vinificati nel 2016 (-35% rispetto al 2015), mentre il Cile, con 10,1 Mio hl, vede diminuire la produzione del 21% rispetto al 2015. Infine, con una produzione di 1,4 Mio hl, il Brasile registra una drastica flessione: -50% rispetto al 2015.

Il Sud Africa registra un calo del 19%, con una produzione di 9 Mio hl.

In Oceania si osserva una leggera crescita della produzione in Australia con 12,5 Mio hl (+5%), mentre in Nuova Zelanda, con una produzione di 3,1 Mio hl (+34%) si assiste al ritorno a un livello prossimo al record storico del 2014.

Il consumo mondiale di vino

In questo periodo dell'anno ancora non sono disponibili cifre definitive sul consumo di vino, che possiamo solo stimare in una forchetta compresa tra 239,7 e 246,6 Mio hl.

Il trend del vino italiano

"Continua il trend positivo già analizzato per tre mesi dell'anno, però cresciamo poco e meno dell'anno scorso. Al momento, con una proiezione dei dati disponibili, stimiamo che potremmo chiudere il 2016 raggiungendo i 5,5 miliardi di euro". Con queste parole Antonio Rallo, presidente dell'Osservatorio del Vino - commenta i dati Istat elaborati da Ismea, partner dell'Osservatorio, relativamente all'export del vino da gennaio a luglio. "Il valore dell'export da gennaio a luglio ha superato i 3 miliardi di euro e il ritmo è rallentato (+1,1% rispetto allo stesso periodo del 2015) - osserva Rallo - Non siamo preoccupati ma nemmeno entusiasti perché nonostante la domanda estera di vini italiani a denominazione sia buona (+8% a valore e +4,5% a volume) sono sempre gli spumanti a trainare le vendite con un valore di 517 milioni di euro (+26%) e 1,3 milioni di ettolitri (+20%). In particolare, il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 33% a valore (456 milioni di euro) e del 24% a volume (1,2 milioni di ettolitri) e non possiamo affidarci solo a questo prodotto per affermare il vino italiano fuori dai confini nazionali. I prossimi mesi saranno decisivi per definire valori precisi delle nostre esportazioni". "La performance nelle esportazioni del nostro vino a Denominazione, conferma che qualità e territorio sono il vero valore aggiunto nella strategia produttiva del 'vigneto Italia' - conclude Rallo - Proprio per questo motivo dobbiamo migliorare e rafforzare la nostra capacità di investire in promozione. Oggi non possiamo permetterci di perdere le risorse Ocm a disposizione e, domani, è necessaria una presa di posizione forte da parte delle Istituzioni per ottenere più fondi dedicati al settore da Bruxelles nel post 2020. La cultura del consumatore sta cambiando e la richiesta di vino è sempre più orientata verso prodotti di qualità, con una storia alle spalle.Se vogliamo imporci sul mercato internazionale in modo decisivo, sarà fondamentale saper raccontare la qualità dei nostri prodotti anche attraverso i nostri valori e le nostre tradizioni, unici al mondo e apprezzati da un pubblico sempre più disponibile ad ascoltarci. L'investimento nella promozione diventa, pertanto, ancor più strategico e indispensabile".

Abbreviazioni:
mhl: migliaia di ettolitri
Mio hl: milioni di ettolitri

di T N