Mondo Enoico
“CONTIENE SOLFITI”, IN INGLESE COME LO SCRIVO? E IN TEDESCO?
E’ obbligatorio indicare in etichetta, già da qualche mese, la dicitura “contiene solfiti”. La norma europea non ne indica tuttavia le modalità, lasciando l’applicazione ai singoli Paesi. Si vengono così a creare disuniformità che possono anche creare ostacoli all’esportazione
28 gennaio 2006 | Graziano Alderighi
La direttiva 89/2003 ha stabilito che, per il vino, a partire dal 25 novembre 2005, è obbligatorio indicare in etichetta la presenza di solfiti.
La norma comunitaria tuttavia non indica un sistema, comune a tutta lâUnione europea, per inserire tale dicitura.
Si è così lasciato, di fatto, alla libera interpretazione dei vari Ministeri trovare una formula adatta alla comprensione del consumatore delle rispettive Nazioni.
Questo nonostante la stessa direttiva sottolinei lâimportanza di codici comuni a tutta lâUe per una corretta visibilità e informazione del consumatore.
Nonostante lâottima premessa, simboli, colori e pittogrammi identici per tutti i 25 Paesi dellâUnione, verranno emanati, forse, nel corso del 2006.
âUna dicitura in inglese è accettabile, secondo il mio parere â ha dichiarato Federico Castellucci, direttore generale dellâOIV â in Austria, Belgio, Francia, Irlanda, Malta e Svezia, oltre che nel Regno Unito. Può essere invece complicato e costoso, per i produttori e gli esportatori, adeguarsi compiutamente alla normativa in tutti gli altri Stati dellâUnione europea.â
Eâ infatti complesso stabilire quali e quante lingue utilizzare nelle etichette alimentari Ue, con particolare riferimento alla legislazione igenico-sanitaria, nutrizionale e antiallergenica.
In attesa di un provvedimento completo da parte della Commissione europea, onde evitare di creare ostacoli allâesportazione, anche intracomunitaria, fornendo però al contempo informazioni corrette al consumatore, lâOIV ha sollecitato la Commissione europea, e in particolare il Dipartimento per la salute pubblica e la protezione del consumatore, a fornire dei chiarimenti utili a superare lâattuale empasse.
In particolare viene auspicata lâemanazione di una circolare esplicativa contenente i requisiti necessari allâadeguamento alla direttiva 89/2003 in tutta la Ue.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità
In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi. Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia, non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo
10 dicembre 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità
Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva
08 dicembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00