Mondo Enoico

Nel futuro niente più solfiti nel vino grazie a un nuovo enzima

Grazie a un batterio presente nei ruminanti è stato possibile isolare, e identificare il meccanismo d'azione, di un complesso enzimatico in grado di ridurre la concentrazione di solfiti cento volte più velocemente di qualsiasi altro enzima noto

13 marzo 2015 | C. S.

I solfiti sono sostanze naturali velenose per molte forme di vita anche a piccole concentrazioni. Solfiti e anidride solforosa sono aggiunte al vino e alla frutta secca come conservanti perchè inibiscono la crescita di microrganismi indesiderati, aumentando la vita di questi prodotti.

I biochimici Oliver Einsle e Bianca Hermann dell'Università di Friburgo hanno collaborato con i ricercatori della Technische Universität Darmstadt per un progetto di selezione di un nuovo enzima batterico che riduce la concentrazione di solfiti fino a cento volte più velocemente di qualsiasi altro enzima noto.

I ricercatori sono riusciti a chiarire la struttura cristallina ad alta risoluzione del complesso enzimatico MCCA e i dettagli molecolari del suo meccanismo di azione. Si spiega così perché MCCA è in grado di convertire solfito così rapidamente i solfiti.

Un enzima MCCA che potrebbe quindi presto essere utilizzato nei trattamenti biotecnologici in futuro, per la desolforazione in condizioni blande.

Non tutti i microrganismi infatti soffrono i solfiti, alcuni li utilizzano per respirare. E' il caso di
Succinogenes Wolinella. Questo microrganismo è stato trovato nel rumine dei ruminanti, dove produce MCCA. MCCA è un metalloproteina che contiene 24 gruppi eme con ioni di ferro. Si compone anche di tre subunità, rendendolo un trimero.

Gli scienziati sono stati in grado di decodificare la struttura dell'enzima, rivelando un precedentemente sconosciuto centro attivo per la riduzione dei solfiti.

Questo centro è costituito da uno dei gruppi eme combinati con uno ione rame, due residui di cisteina, un amminoacido solforoso. Attraverso la sua posizione, lo ione rame impedisce agli ioni solfito di legarsi all'enzima. Invece, anidride solforosa si lega al centro attivo perché contiene una molecola d'acqua. MCCA quindi riduce l'anidride solforosa a solfuro attraverso disidratazione.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più

15 maggio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.

10 maggio 2025 | 14:00

Mondo Enoico

Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi

06 maggio 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti

17 aprile 2025 | 14:00