Mondo Enoico

Vini varietali, un fenomeno in crescita e già ben regolamentato

Dal regolamento comunitario 1234/07 fino al decreto ministeriale 23 dicembre 2009. Puglia e Piemonte guidano la classifica della produzione di vini varietali a livello nazionale, dopo l'exploit di Veneto e Sicilia nel 2009. Nel canale Horeca valgono già il 7,5%. E' la Spagna a dominare per volumi, mentre la Francia è leader in valore

20 febbraio 2015 | Graziano Alderighi

Nel mondo del vino, ormai da qualche anno, si è affacciata una nuova classe di prodotto, quella dei vini varietali, che sta riscuotendo sempre più successo sui mercati, nazionali e internazionali.

L'Unione europea ha regolamentato questa tipologia di vini all'interno della normativa quadro, il 1234/07, articolo 118 septivices, inquadrandoli nella grande famiglia dei vini senza indicazione d'origine.

Al regolamento comunitario è seguito il decreto ministeriale 23 dicembre 2009 che ha diviso tra vini varietali e spumanti varietali, obbligando però il produttore, accanto al nome del vitigno, a inserire anche l'origine.

Le indicazioni in etichetta devono essere garantite da un sistema di tracciabilità secondo il decreto ministeriale 19 marzo 2010 che, all'articolo 5, prevede:
a) nel caso di prodotti ottenuti direttamente dalla produzione aziendale il soggetto incaricato del controllo verifica la dichiarazione vendemmiale, nonché ogni altra documentazione necessaria a garantire un efficace controllo sul prodotto.
b) nel caso di prodotti acquistati o conferiti il soggetto incaricato del controllo verifica la documentazione ufficiale di trasporto riportante, oltre alle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa comunitaria e nazionale, anche l'indicazione dell'annata di produzione delle uve e/o il
nome di una o più varietà di uve da vino utilizzate per l'ottenimento del prodotto.

Dopo il boom produttivo del 2009, anno che ha segnato l'ingresso sul mercato italiano dei vini varietali, la produzione si è poi stabilizzata poco sopra i 200 mila ettolitri, di cui la metà di provenienza Piemonte e Puglia. A disamorarsi dei vini varietali, invece, Veneto e Sicilia che, insieme, hanno prodotto 235 mila ettolitri nel 2009, scesi a poco più di 30 mila nel 2012.

Il vino varietale si conferma soprattutto un prodotto da export, con quasi 200 mila ettolitri inviati all'estero, soprattutto in bottiglia.

Guardando al mercato interno dell'Horeca (Hotel Ristoranti Catering) scopriamo che i vini varietali valgono ormai il 7,5% del mercato ma che a dominare la scena sono soprattutto le varietà internazionali e in particolare Merlot, Cabernet e Chardonnay.

Guardando invece all'estero, ovvero ai competitor italiani, si può notare che la Spagna ha la leadership in volume per i vini varietali (39%) mentre in valore a dominare è la Francia (45%).

La concorrenza è quindi agguerrita e l'Italia, in questo contesto, pare maggiormente orientata a dominare la scena sui vini a denominazione d'origine, considerando che il valore aggiunto dei vini italiani è soprattutto di tipo territoriale e culturale. Oggi, per oneri ridotti e flessibilità in rapporto al mercato, i vini varietali appaiono dunque maggiormente appannaggio delle grandi cantine per superare l'anonimato di un generico vino da tavola.

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