Mondo Enoico
Verona, Benevento, Grosseto e Siena. Raffica di sequestri nel mondo vitivinicolo
Da inizio di ottobre si sono intensificate le operazioni e i controlli sulla vendemmia 2014. Migliaia di ettolitri sono stati già sequestrati con il plauso dei Consorzi di tutela alle forze dell'ordine per aver ripulito il mercato
10 ottobre 2014 | Graziano Alderighi
Ultima in ordine di tempo la comunicazione del sequestro, in una cantina abusiva nella Valpolicella ad Illasi (VR), di11.400 litri tra vino e mosto, oltre a zucchero, verosimilmente utilizzato per aumentare il tasso alcolometrico. I controlli sono stati effettuati dai Forestali di Tregnago (Vr) in collaborazione con tecnici dell'Organismo di controllo e certificazione dei vini Dop e Igp delle province di Verona e Vicenza.
Pochi giorni prima due operazioni in Toscana.
7mila ettolitri di vini appartenenti alla denominazioni di origine Morellino di Scansano Docg, Maremma Toscana Doc e all'indicazione geografica Toscana, sono stati sequestrati per assoluta mancanza di tracciabilità documentale dei mosti in fermentazione presenti nei vasi vinari al momento del controllo. Si tratta di una forde del valore complessivo di 420mila euro.
"Plaudiamo all'azione congiunta dell'Icqrf, Nas e Carabinieri – ha detto Giuseppe Mantellassi, presidente del Consorzio tutela del Morellino di Scansano - dato che, da sempre, il Consorzio persegue l'obiettivo primario di garantire al consumatore l'esatta provenienza del Morellino di Scansano e il rispetto del rigoroso disciplinare di produzione. Il Consorzio attende ulteriori sviluppi delle indagini e l'indicazione dei responsabili per valutare la possibilità di adire vie legali per salvaguardare l'immagine della denominazione, dei suoi produttori e del loro lavoro".
Anche altri 312 ettolitri di vino di varia tipologia, appartenente alla denominazione Nobile di Montepulciano di origine controllata e garantita, indicazione geografica tipica Igt Toscano e Cortona Doc, sono stati sequestrati presso un'azienda vitivinicola di Montepulciano. Il sequestro da parte del Comando Stazione Forestale di Montepulciano è stato necessario per l'assoluta mancanza di tracciabilità documentale dei vini detenuti presso lo stabilimento enologico. Le indagini sono cominciate controllando un carico di uve che proveniva da vigneti della vicina Cortona (Arezzo). Rilevate anche irregolarità di natura igienico-sanitaria e urbanistica.
"La Regione Toscana sta dalla parte della legalità, della trasparenza e di chi opera nel rispetto delle regole – ha dichyiarato il presidente regionale Enrico Rossi- Questo il messaggio netto e inequivocabile che intendiamo lanciare agli imprenditori del vino, settore forte dell'economia regionale. Il vino è una delle eccellenze toscane, uno dei prodotti più apprezzati a livello internazionale del nostro territorio, ma proprio questo prestigio, conquistato negli anni grazie al lavoro e alla passione di tanti imprenditori, impone di attenersi scrupolosamente alle regole. Non ci possono essere truffe né deroghe alle regole".
Infine oltre 80mila bottiglie di vino sono state sequestrate dagli agenti del Nucleo agroalimentare del Corpo forestale dello Stato di Benevento, di altre città italiane e dei tecnici dell’Ispettorato repressioni frodi di Napoli. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dalla Procura di Benevento nell’ambito di un’indagine che ha consentito di scoprire un “giro” di vino prodotto in Bulgaria ed etichettato da una cantina sannita come Aglianico e Galanghina Igp.
L’operazione ha quindi portato al sequestro di migliaia di bottiglie già in vendita in numerosi supermercati di varie città italiane.
Durante le indagini sono state già denunciate alcune persone che dovranno rispondere dei reati di falso, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari
“Un'operazione importante – ha dichiarato il presidente del Consorzio Sannio, Libero Rillo – che prima di tutto dimostra che il sistema dei controlli del settore vino funziona. Operazione che evidenzia l’importanza della sinergia tra organi di controllo, che hanno come obiettivo quello di garantire maggiore sicurezza per i consumatori, ed enti di tutela come il Sannio Consorzio, che hanno come obiettivo quello di tutelare le denominazioni e i produttori che rispettano le regole. Con questa sinergia è possibile assicurare l’origine dei vini sanniti e il rispetto delle rigorose norme prescritte dai disciplinari di produzione”.
Per rendere più efficiente la tutela, da tre vendemmie tutte le bottiglie a Denominazioni di Origine della terra sannita sono riconoscibili attraverso l'apposita fascetta di Stato, un contrassegno di certificazione stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, utilizzando particolari sistemi di sicurezza.
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