Mondo Enoico
Non solo ocratossina, è allerta ftalati nei vini francesi
Secondo una ricerca inglese il 59% dei vini analizzati conteneva quantità significative di una particolare forma di ftalato, il dibutilftalato, e solo il 17% non conteneva alcuna quantità rilevabile di almeno uno dei ftalati reprotossici
29 agosto 2014 | Graziano Alderighi
Gli ftalati sono materie plastiche molto diffuse ma anche potenzialmente tossiche. Laddove tubi e giunti richiedono elasticità e resistenza entrano in gioco gli ftalati. Di per sé le sostanze utilizzate non sono nocive ma alcune interazione possono dare luogo a composti tossici per l'uomo.
In particolare sonon considerati dei perturbatori ormonali e l'uso è regolamentato a livello internazionale e include la lista dei composti che possono entrare in contatto con cibi e bevande.
Uno studio inglese su additivi alimentari e contaminanti ha rivelato però che le concetrazioni di ftalati sono spesso vicine ai livelli di guardia nei vini e liquori francesi.
La ricerca rivela che il 59% dei vini analizzati conteneva quantità significative di una particolare forma di ftalato, il dibutilftalato, e solo il 17% non conteneva alcuna quantità rilevabile di almeno uno dei ftalati reprotossici.
Il dato più preoccupante, però, è che l'11% dei vini analizzati non ha rispettato i limiti comunitari specifici (regolamento Ce 10/2011) per i materiali a contatto con gli alimenti. Di conseguenza, sulla base dell'articolo L.212.1 del Codice del Consumo, questi prodotti non possono essere venduti per il consumo umano.
Negli liquori analizzati, dibutilftalato e dietil exylftyalato sono state le sostanze riscontrate alle più alte concentrazioni, così come quelle più frequentemente rilevate (il 90% dei campioni). Il ftalato benzilico e butilico era presente nel 40% dei campioni ad una concentrazione media di 0,026 mg/kg. Il di-isobutile ftalato, il cui contatto con gli alimenti non è permesso, è stato trovato nel 25% dei liquori testati.
Il 19% dei liquori utilizzati non ha rispettato i limiti comunitari specifici.
Lo studio ha anche analizzato una varietà di materiali frequentemente presenti in cantine e ha trovato che un gran numero di polimeri conteneva spesso elevate quantità di ftalati.
Infatti, alcuni contenitori che sono rivestiti in resina epossidica dimostrato di essere una delle principali fonti di contaminazione, in particolare quando si tratta di vasche dove il vino o i liquori rimangono a lungo.
E' quindi, consigliabile per i produttori di analizzare i rivestimenti utilizzati nelle loro vasche, soprattutto se sono stati applicati oltre 10 anni fa, per ottenere una chiara valutazione dei rischi di contaminazione nei loro locali. Se il rivestimento è contaminato, le cisterne in questione non dovrebbero più essere utilizzate.
Alcune prove di laboratorio hanno portato anche allo sviluppo di una tecnica alternativa che dovrebbe consentire di lasciare rivestimenti contaminati in posizione applicando uno strato barriera.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità
In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi. Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia, non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo
10 dicembre 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità
Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva
08 dicembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati