Mondo Enoico
VENDEMMIA POVERA E RIDUZIONE DELL’EXPORT
I dati definitivi di Assoenologi confermano le previsioni, si tratta di una delle peggiori annate degli ultimi 50 anni. Anche l’export vinicolo nel primo semestre 2003 segna il passo
01 novembre 2003 | Graziano Alderighi
Si produrranno meno di 45 milioni di ettolitri di vino, praticamente la stessa quantità dello scorso anno: ben oltre 8 milioni di ettolitri in meno rispetto alla media degli ultimi cinque anni (53,2 milioni di ettolitri).
Il decremento produttivo è dovuto alle alte temperature ed all’assenza di precipitazioni che hanno caratterizzato, su quasi tutto il territorio nazionale, buona parte dei mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto. La regolarità del mese di settembre non è bastata a riequilibrare la situazione. La vendemmia 2003 sarà anche ricordata come la più anticipata (anche 20 giorni rispetto alla media) e la più breve dal dopoguerra (in certe zone si è esaurita in quattro settimane).
Mercato e prezzi attuali
Certamente è un’annata migliore di quella passata, ma molto eterogenea e lontana dai livelli del 1997.
Le contrattazioni hanno assunto toni euforici, con prezzi decisamente in rialzo, nei primi giorni di settembre per essere successivamente ridimensionate a causa principalmente delle elevate quotazioni richieste dalla produzione. Allo stato attuale delle cose la richiesta è maggiormente concentrata sui vini bianchi e gli orientamenti sono per un generale mantenimento dei prezzi all’ingrosso dello scorso anno, che avevano già fatto registrare sensibili lievitazioni. A tutt’oggi gli aumenti medi sono intorno al 5%, con punte che raggiungono anche il 30% per prodotti particolarmente richiesti dal mercato.
Brusca frenata a giugno per l'export vinicolo nazionale
I consuntivi del primo semestre 2003 mostrano, infatti, una caduta verticale delle vendite all'estero che non risparmia neanche il segmento dei vini di qualità. Il forte aumento dei prezzi dovuto a una vendemmia ai minimi storici ha limitato le perdite in termini valutari, confermando però una situazione di difficoltà del settore. Di conseguenza, il saldo attivo della bilancia vinicola nei primi sei mesi di quest'anno è sceso a quota 1.176 milioni di euro, dai 1.228 del 2002, facendo registrare un calo del 4,2% su base annua.
Tornando all'export, i dati Ismea-Istat parlano di una contrazione del 19% in termini di quantità (6 milioni 102mila ettolitri) e del 3% in valore (1.251 milioni di euro). Nel dettaglio delle voci che compongono la bilancia vinicola nazionale, il prodotto da tavola segna un crollo delle vendite all'estero del 27,2%, per un totale di 3.151.760 ettolitri. I vini Doc-Docg, con quasi 2 milioni di ettolitri, registrano una contrazione del 9,5% in volume che si traduce in un meno 8,5% dei valori (630 milioni di euro circa). Frenano, inoltre, le spedizioni oltre frontiera di spumanti e mosti (rispettivamente in calo del 2,3 e del 14,3 per cento), contro un recupero del 3% dei vini frizzanti. Tra i principali paesi clienti, la Germania, con una quota del 33,6% sul totale, ha ridotto del 20% l'acquisto di vini italiani, contro una crescita del 5% messa a segno dagli Usa.
Qualche riflessione
I dati economici globali del comparto vitivinicolo italiano non sono certo confortanti, da un lato abbiamo assistito alla seconda vendemmia negativa consecutiva per quantità e qualità, dall’altro le conseguenze per il mercato vinicolo nazionale non sono certo positive.
Se a questo scenario, in parte indipendente dalla volontà dei vitivinicoltori, aggiungiamo la congiuntura economica globale negativa, le prospettive a breve e medio termine per le nostre aziende non sono lusinghiere.
In alcune realtà i clamorosi ed eclatanti successi degli anni passati hanno spinto molte imprese ad investimenti e spese eccessivi, con aumenti dei prezzi ingiustificati e spesso percepiti come speculativi da parte dei consumatori. Se il made in Italy certamente premia perché viene percepito come sinonimo di qualità, tradizione e rispetto dell’ambiente, la competizione con Paesi emergenti, anche del vecchio continente, Spagna in primis, potrà infastidirci e ridurre, anche in maniera significativa, le nostre quote di mercato.
Urgono quindi interventi urgenti per rilanciare e ribadire la bontà dei nostri vini, pubblicità e promozione possono fare molto, comunicare efficacemente è imperativo, così come però tenere conto di altri due fattori determinanti del marketing mix: prezzo e servizi aggiunti. Proprio su questi fronti i Paesi emergenti si stanno muovendo efficacemente e velocemente, proponendo, tra l’altro vini pregevoli.
Fonti: Assoenologi e Ismea
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Focus sul rame in viticoltura: problematiche e prospettive

Un approfondimento sul rame che, insieme allo zolfo, rimane il principale prodotto per la difesa della vite bio e una panoramica sulla viticoltura e il vino biologico a livello europeo
08 agosto 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Il successo oltreconfine per le bollicine spinge il vino italiano

Nel 2024 si è bevuto meno, secondo l'Area Studi di Mediobanca, soprattutto fuori casa con il crollo delle vendite nell’Ho.Re.Ca. e soprattutto in enoteche e wine bar. Imprese familiari alla prova del passaggio generazionale
07 agosto 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Vendemmia al via al Sud e sulle isole in controtendenza sulle quantità

Ecco un quadro per macroaree produttive, con ottime notizie in particolare al sud. La qualità sarà determinata anche dal lavoro che sarà svolto durante l’ultimo periodo di maturazione
05 agosto 2025 | 16:00
Mondo Enoico
Alla vigilia della vendemmia ancora 43,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine

Il 55,7% del vino detenuto è a denominazione di origine, con prevalenza di vini rossi. Nel solo Veneto è presente il 25,6% del vino nazionale, soprattutto grazie al contributo delle giacenze delle province di Treviso e Verona
16 luglio 2025 | 13:00
Mondo Enoico
L'olio extravergine di oliva utile per la conservazione dell'uvetta

Il pretrattamento con olio extravergine di oliva dell'uva ha ridotto il tempo di essiccazione per produtte uvetta. Il pretrattamento è stato utile per la ritenzione di antociani e flavonoli nello stoccaggio
14 luglio 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Viticoltura e cambiamento climatico: lo stato della ricerca

La profonda trasformazione dovuta ai cambiamenti climatici: siccità sempre più frequenti, ondate di calore estremo e scarsità idrica minacciano la resilienza dei territori, la produttività delle vigne e l’intera filiera del vino
05 luglio 2025 | 11:00