Mondo Enoico

SI PROSPETTA UNA RICCA VENDEMMIA, MA NON PER LE QUOTAZIONI, PREVISTE IN RIBASSO. CHE NE SARÀ DEL VINO RIMASTO IN CANTINA?

Lo stato dei vigneti italiani lascia infatti prevedere fin d’ora un buon raccolto, con una produzione di vino che dovrebbe attestarsi sui volumi del 2004. Le condizioni meteorologiche sono state favorevole e la situazione fitosanitaria pare sotto controllo. Ogni territorio ha tuttavia i suoi problemi. In Piemonte in calo il Nebbiolo, in Veneto il Cabernet souvignon, qualche incognita anche nelle Marche per Verdicchio e Rosso Piceno

23 luglio 2005 | T N

A settembre ci attende un’ottima vendemmia: lo dicono l’Unione Italiana Vini, e l’Ismea anticipando le prime previsioni sul raccolto 2005. Lo stato dei vigneti italiani lascia infatti prevedere fin d’ora un buon raccolto, pur con l’incognita delle condizioni meteo delle prossime settimane, con una produzione di vino che dovrebbe attestarsi sui volumi del 2004, annata che ha segnato il ritorno alla normalità dopo il crollo produttivo del 2002 e 2003. Spiega Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini: “La previsione sopraggiunge in un momento delicato per il mercato, segnato dai continui ribassi dei prezzi e ancora in attesa di conoscere gli esiti della richiesta di una distillazione di crisi per l’Italia, che consentirebbe a molte cantine di liberare gli spazi necessari per stoccare la nuova produzione. Del resto si tratta di un problema comune a tutto il mercato vitivinicolo mondiale, contrassegnato da forti eccedenze di prodotto. E’ importante in questa fase mantenere i nervi saldi e fare “sistema”, per evitare ulteriori diminuzioni dei prezzi che sarebbero dannose per tutti”.
In Italia i timori di siccità legati al caldo asciutto di giugno sono stati allontanati dalle piogge diffuse e dalle temperature non altissime d’inizio luglio. L’inverno molto lungo e piovoso ha consentito ai vigneti, in particolare a quelli del Mezzogiorno, di arrivare all’estate con buone riserve idriche, e ideale è anche la situazione fitosanitaria.
“Sul territorio nazionale – sottolinea il presidente dell’Ismea, Arturo Semerari – la situazione resta comunque differenziata: per quanto riguarda il Piemonte, al freddo della tarda primavera è imputabile la perdita di almeno il 10% dei grappoli di Nebbiolo, prima varietà a germogliare nelle Langhe-Roero. Dunque le disponibilità legate a questo vitigno potrebbero essere leggermente più scarse del 2004, anche se nel complesso la produzione della regione dovrebbe confermare i volumi dello scorso anno. In Lombardia lo stato vegetativo dei vigneti è molto buono ovunque, grazie a una disponibilità idrica ottimale che ha permesso alla pianta di sopportare bene l’ondata di caldo di giugno. Nel complesso la produzione della regione è prevista meno abbondante dello scorso anno”.
Dopo i volumi record del 2004 – prosegue l’indagine Ismea-Uiv – anche i vigneti del Veneto lasciano presagire una flessione del raccolto, che per varietà quali il Cabernet è apparso evidente fin dalla fase della germogliazione. Cali anche in Friuli e in Trentino. In Toscana la situazione è in generale molto buona, con uve sane e vigne leggermente più avanti rispetto all’anno passato. Dovrebbe riproporre i volumi dello scorso anno la vendemmia nelle Marche, dove grandinate a macchia di leopardo hanno colpito l’area del Verdicchio e del Rosso Piceno, con effetti comunque circoscritti. Grandine anche nella zona dei Castelli del Lazio, ma all’inizio di giugno, quando la fase vegetativa della vite non era ancora molto avanzata. A causa di un inverno protrattosi più del solito, il ciclo vegetativo è partito infatti con un ritardo di una o due settimane, recuperando in seguito quasi completamente grazie al bel tempo. In Puglia le viti appaiono sane e lasciano presagire un aumento del raccolto rispetto alla scorsa annata. Stessa tendenza in Calabria, Molise e Sicilia. In quest’ultima regione, ma anche in Sardegna, le abbondanti piogge invernali e primaverili hanno permesso il formarsi di una buona riserva idrica con la quale affrontare l’estate. In ogni caso in Sardegna la produzione confermerebbe i volumi del 2004.

Fonte: Ismea-Uiv

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più

15 maggio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.

10 maggio 2025 | 14:00

Mondo Enoico

Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi

06 maggio 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti

17 aprile 2025 | 14:00