Mondo Enoico

Contrordine enologi. Serve il calore per ottenere tannini enologici morbidi

Al bando la raccolta notturna. Secondo l'esperienza quinquennale dell'Istituto francese della vite e del vino il futuro è rappresentato dalla macerazione a caldo, con temperature comprese tra i 709 e gli 85 gradi per alcune ore

12 ottobre 2013 | Graziano Alderighi

Un team di ricerca dell'IFV, l'Istituto francese della vite e del vino, ha lavorato alla macerazione a caldo durante cinque anni, in diverse cantine, e su tre areali principali: Beaujolais, Aquitania, medi Pirenei.

La macerazione a caldo prevede lo stoccaggio temporaneo delle uve appena raccolte in vasche riscaldate, per alcune ore. Tale tecnica è stata studiata per l'ottenimento di vini con una più intesa colorazione, più fruttati, pur mantenendo la struttura e la flessibilità nel gusto.

In realtà nell'area del Beaujolais, il lavoro dura da 10 anni, tanto che, nel 2008, la tecnica è stata persino affinata, con un riscaldamento delle uve a 35°C prima di aggiungere lievito. Questa temperatura viene mantenuta per tutta la durata della fermentazione (5 giorni). I risultati mostrano che questa tecnica può estrarre significativamente il colore e i tannini enologici, migliorando il bouquet dei vini rispetto alla tradizionale vinificazione Beaujolais. Non sono stati verificati rischi in fermentazione purché la temperatura al momento dell'inoculazione non superi i 40°C.

In Aquitania, la macerazione a caldo ha suscitato notevole interesse tra i vitivinicoltori. Qui prevede il riscaldamento delle uve a 70-75°C per indebolire le pareti cellulari e rilasciare il contenuto più facilmente. L'obiettivo è infatti soprattutto una maggiore estrazione di antociani e tannini. Dopo la macerazione a caldo le uve vengono mantenute a temperatura ambiente per qualche ora prima di essere raffreddate per poter iniziare la fermentazione. I tempi di riscaldamento e raffreddamento dipendono molto dall'area e dall'annata.

Una sperimentazione in tal senso è anche stata condotta nella pregiata area del Bordeaux AOC per l'ottenimento di vini rossi con tannini più morbidi. Le prove hanno previsto due diversi tempi di macerazione (8 e 12 ore) e due livelli di temperatura (70°C e 80°C). I risultati preliminari mostrerebbero che a temperature più alte, per il maggior numero di ore, si ha un aumento del complesso polifenolico del vinocon conseguente miglioramento della ricchezza del bouquet a livello sensoriale.

Nei medi Pireinei, laddove dominano Négrette e Malbec, l'obiettivo era un aumento dell'intensità del colore. Su ciascuna delle due varietà e annate, sono stati studiati vari tempi di macerazione (2, 4, 6, 24 ore) e diverse temperature (70, 80, 85°C). I risultati hanno mostrato che sulle varietà studiate vi è una rapida estrazione di antociani, già dopo due ore dall'inizio della macerazione a caldo, mentre proseguendo si osserva una diminuzione della concentrazione di questi antociani con conseguente impatto sul colore del vino. L'estrazione dei tannini enologici, viceversa, è più regolare e aumenta con la durata della macerazione. Il potenziale di una macerazione a caldo più breve ( 2 h ), accoppiato ad una temperatura elevata ( 85 ° C ) è raccomandato per limitare il carattere vegetale e rafforzare il lato fruttato mantenendo l' armonia al palato. I risultati mostrano anche che il controllo dell' estrazione può essere compreso con la misura di antociani / Notifica tannini.

Nel complesso i ricercatori francesi ritengono che la macerazione a caldo, seppure con modalità applicative molto diverse da regione a regione, e da vendemmia a vendemmia, possa essere proficuamente utilizzata sia per i vini entry level che per i più pregiati Bordeaux AOC, sia su Merlot e Cabernet Franc che su Malbec.

In tutti i casi, infatti, è stato riscontrato un aumento dell'intensità di colore del vino, un'accentuazione dell'aromaticità, con particolare riferimento alle note fruttate, e una maggiore propensione a ottenere vini con buona struttura ma rotondi ed equilibrati.

Scopri anche la tecnica delle microonde per estrarre tannini enologici

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità

In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi.  Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo

10 dicembre 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità

Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva

08 dicembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025

Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali

14 novembre 2025 | 10:00

Mondo Enoico

Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi

Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile

13 novembre 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro

Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.

11 novembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni

L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva

08 novembre 2025 | 14:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati