Mondo Enoico

Agevolare la fermentazione malolattica attraverso il coinoculo

Vari i benefici di questa tecnica. Riduce il rischio di avere fermentazioni incomplete. Evita lo sviluppo di microrganismi alterativi. Evita che il vino debba rimanere per lungo tempo senza la protezione dell’anidride solforosa

06 aprile 2013 | Graziano Alderighi

Il coinoculo di lieviti e batteri lattici è una tecnica sviluppata di recente che mira a ottimizzare la gestione della fermentazione malolattica (MLF), riducendo i rischi legati ad una trasformazione incompleta dell’acido malico ed alla produzione di composti tossici come le amine biogene e l’etil carbammato.

Fondamentalmente, questa tecnica consiste nello sviluppo simultaneo all’interno del mosto di lieviti e batteri lattici (MLB) e dal punto di vista pratico viene realizzata aggiungendo al mosto una coltura starter di MLB poche ore dopo l’inoculo dei lieviti selezionati.

Il coinoculo non è solo utile per ridurre il rischio di avere fermentazioni malolattiche incomplete o per evitare lo sviluppo di microrganismi alterativi ma, a causa dell’andamento più veloce della malolattica, permette di evitare che il vino debba rimanere per lungo tempo senza la protezione dell’anidride solforosa.

Per questo motivo, il coinoculo può essere considerato uno strumento utile per ottimizzare la gestione dell’SO2 durante la vinificazione.

Queste osservazioni trovano conferma nei risultati ottenuti dalle prove sperimentali condotte nel corso dei primi due anni del progetto Orwine.

Nel corso di differenti prove, la tecnica del coinoculo è stata confrontata con la modalità tradizionale di utilizzo dei batteri malolattici che prevede l’aggiunta dei MLB alla fine della fermentazione alcolica.

I risultati confermano che il coinoculo non influenza l’andamento della fermentazione alcolica ma risulta particolarmente utile a ridurre il tempo necessario per completare la MLF; il completo consumo dell’acido malico avviene più rapidamente nella tesi coinoculata rispetto al vino di controllo. Infatti, l’acido malico è quasi completamente consumato alla fine della fermentazione alcolica.

Nel 2007 la composizione dei due vini è risultata molto simile, con valori molto bassi di acidità volatile (0,21 g/L), e acetaldeide (4-5 mg/L). Al contrario, in riferimento ai prodotti ottenuti durante la vendemmia 2006, i campioni coinoculati presentavano valori di acidità volatile più bassi del vino di controllo.

Inoltre l’utilizzo del coinoculo si è dimostrato efficace nel controllare la formazione di amine biogene, anche quando non è stata utilizzata anidride solforosa prima della fermentazione alcolica.

Infine, da un punto di vista sensoriale, il coinoculo porta ad avere vini in cui le note di burro, vegetale e acidità volatile sono meno marcate; l’analisi degli aromi effettuata su questi vini evidenzia una forte concentrazione di esteri volatili (fondamentalmente collegati a sentori di frutta e di fiori) nei campioni ottenuti mediante la tecnica del coinoculo.

 

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più

15 maggio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.

10 maggio 2025 | 14:00

Mondo Enoico

Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi

06 maggio 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti

17 aprile 2025 | 14:00