Mondo Enoico
Le potenzialità dell'argento colloidale ionico in enologia
In sostituzione dell'anidride solforosa si studia anche l'uso di questo ione metallico utilizzato fin dall'antichità come antibatterico e ancor oggi usati in svariati campi, dall'ambito medico a quello ambientale
03 dicembre 2011 | Graziano Alderighi
Ricercatori dell'Instituto de la Vid y el Vino de Castilla-La Mancha hanno studiato l'applicabilità di un complesso d'argento colloidale come antisettico al posto della SO2 sia nella vinificazione in bianco che in rosso.
L'argento colloidale, o ionico, è utilizzato oggi in svariati campi dalla Nasa che lo utilizza per purificare l'acqua sugli shuttle e sulla stazione spaziale internazionale, fino ad aziende giapponesi che lo utilizzano come purificatore dell'acqua.
E' anche utilizzabile ed utilizzato in campo medico fin dall'antichità. Dai tempi dei greci e dei romani, le corti reali usavano banchettare con posate d’argento in recipienti dello stesso metallo, tanto che si diceva il sangue nobile blu, derivasse a causa delle minute tracce del puro metallo che assimilavano regolarmente.
La ricerca biomedica ha dimostrato che nessun organismo conosciuto per causare malattie (batteri, virus e funghi) può vivere più di qualche minuto in presenza di una traccia, seppur minuscola, di argento metallico.
L'utilizzo di argento colloidale in campo enologico potrebbe quindi portare a una sanificazione completa delle uve. In effetti la ricerca spagnola mostra che già a concentrazione di 1 g/Kg di uva è un antisettico efficace, in grado di controllare lo sviluppo dei batteri acetici e lattici, consentendo la crescita di Saccharomyces cerevisiae a velocità paragonabili a quelle osservate con la SO2, fino all’esaurimento dello zucchero.
La concentrazione dell’argento nei vini bianchi e rossi finiti, rispettivamente pari a 18.4 ug/L e 6.5 ug/L, era ben al di sotto del limite legale.
L'utilizzo di argento colloidale, tuttavia, altera la composizione del vino. In particolare i vini trattati con argento colloidale avevano un minor grado alcolico e contenuto di acetaldeide rispetto ai vini con SO2.
L'argento colloidale potrebbe quindi essere un promettente antisettico in enologia, tuttavia occorrerebbe pensare di affiancarlo a un prodotto dotato di potere antiossidante, compatibile ed efficace.
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