Legislazione
CONDONO EDILIZIO, TUTTO DA RIFARE
E' la solita storia. La Consulta ha emesso le proprie sentenze. Sarà necessaria una nuova legge cui seguiranno apposite norme regionali. Ora gli enti locali non possono opporsi a provvedimenti nazionali, ma solo sancirne i limiti, almeno per quanto riguarda gli elementi urbanistici. Resta un dubbio: che ne sarà delle domande già presentate?
03 luglio 2004 | R. T.
Condono edilizio tutto da rifare con inevitabile nuova proroga del termine del 31 luglio.
A determinare lâintervento della Corte è stato il ricorso di otto Regioni, tutte targate Ulivo. La Suprema Corte, nelle tre sentenze e unâordinanza, ha annullato le leggi di quattro Regioni che avevano dichiarato inapplicabile sul proprio territorio il condono.
La Consulta ha inoltre sancito, pur senza esplicitarlo, lo slittamento del termine del 31 luglio per beneficiare del provvedimento. Servirà infatti una nuova legge nazionale che fissi anche i termini entro i quali le Regioni dovranno a loro volta legiferare. La nuova normativa dovrà definire, per esempio, nuovi limiti locali sulla volumetria sanabile e sulle tipologie di abusi sanabili.
Alcune dichiarazioni di illegittimità del provvedimento che ha sancito il condono edilizio sono finalizzate a valorizzare maggiormente l' autonomia degli enti locali: fra queste c'è anche la dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma che sottraeva agli enti locali il potere di far eseguire le demolizioni degli edifici illegalmente costruiti.
à probabile, dunque, che alla fine ci saranno tanti condoni quante sono le Regioni, in una versione limitativa rispetto ai progetti del governo. Infatti, fino ad ora, 13 Regioni su 20 hanno emanato norme riduttive.
A questo punto è dubbio che il condono possa produrre in maniera sensibili benefici erariali entro il 2003. Dalla sanatoria il governo contava di ricavare 3,6 miliardi di euro e ora queste entrate sembrano ad alto rischio visto che a metà giugno, secondo i calcoli dei giudici della Corte dei Conti, nelle casse dell Stato sono entrati appena 300 milioni.
Tra lâaltro la Consulta ha stabilito che le domande presentate finora restano valide azzerando così il rischio che si trasformassero in autodenunce.
Nell' unica ordinanza depositata dalla Corte (la 197), relativa a ricorsi di legittimità costituzionale sollevati da vari organi giudiziari contro il condono edilizio, la Consulta ha rinviato ad essi le questioni, perchè verifichino se le modificazioni conseguenti alla sentenza principale permettano di superare i dubbi di legittimità che erano stati sollevati.
"Con la sentenza sul condono edilizio, la Corte Costituzionale ha riconosciuto l'illegittimità della Legge Regione Toscana 55/2003, detta âLegge Anticondonoâ e la piena competenza del Governo ad emanare norme di cornice relative a provvedimenti straordinari in sanatoria''. à il commento del vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana Maurizio Dinelli, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul condono edilizio e dando un'interpretazione completamente diversa da quella del presidente della Toscana Claudio Martini. "La politica di continuo scontro e ostacolo ai provvedimenti del Governo Berlusconi portata avanti in questi anni dalla Giunta Martini - continua il consigliere azzurro - ha ottenuto l'ennesima bocciatura; una bocciatura che consentirà ai cittadini toscani di non essere discriminati e di poter usufruire della normativa nazionale per regolarizzare piccoli abusi di necessità . Adesso anche la Toscana e' chiamata a dare seguito alle disposizioni dell'articolo 32 del D.Lgs 269/2003, secondo le nuove disposizioni derivanti dal pronunciamento della Corte. Spero - conclude Maurizio Dinelli - che, una volta per tutte, la politica del muro contro muro tra Regione e Governo possa lasciare il campo al dialogo a tutto vantaggio dei concittadini toscani".
"Una sentenza che porta chiarezza sulla materia urbanistica, aprendo a sviluppi interessanti che chiedono il buon senso di tutti i soggetti istituzionali coinvolti - afferma consigliere regionale toscano della Margherita Erasmo D'Angelis - è un passaggio fondamentale per dare chiarezza ai rapporti fra Stato e Regioni su una materia complessa e delicata".
"E' positivo intanto il fatto che il condono non sia passato in modo tombale â commenta il magistrato e Vice Presidente del WWF Italia, Maurizio Santoloci - questa sentenza della Consulta cambia la determinazione delle competenze Stato-Regioni: risolvere l'aspetto penale non comporta automaticamente la legittimazione in via amministrativa dell'opera edilizia abusiva, la cui competenza e' demandata alle Regioni. In altre parola si può evitare la sanzione penale ma in via amministrativa resta possibile impedire il godimento dell'opera abusiva, e togliere dunque all'abusivo la possibilità di godere del bene illegittimamente costruito ai danni dell'ambiente e della collettività . Per il WWF un segnale positivo, all'interno di un provvedimento come il condono, comunque devastante per l'ambiente".
Secondo Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia âIl condono è di fatto da ritenersi bloccato, ineccepibile che alle Regioni spetti il governo del territorioâ.
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