Legislazione
RIFORMA DELLA PAC. PIÙ FLESSIBILITÀ PER LE COLTURE MEDITERRANEE
Il parlamento europeo ha approvato, seppure non a larghissima maggioranza, due relazioni in cui si suggeriscono profondi cambiamenti alle riforme olio di oliva e tabacco. “E’ una grande vittoria, giusta ed equa, per le Ocm mediterranee” ha affermato il ministro Gianni Alemanno
13 marzo 2004 | Ernesto Vania
A partire dal 1992, la Politica agricola comune (PAC) è stata al centro di un profondo processo di riforma, la cui più recente tappa è segnata dall'adozione del regolamento (CE) n. 1782/2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori. La Commissione ha successivamente presentato una proposta - ora all'esame del Parlamento - volta ad integrare in tale regolamento gli attuali regimi di sostegno nei settori del cotone, dell'olio d'oliva e delle olive da tavola, del tabacco e del luppolo. La priorità passa dal sostegno della produzione al sostegno del produttore, attraverso il trasferimento di una quota cospicua dell'attuale spesa legata alla produzione al regime di pagamento unico istituito dal nuovo regolamento. Con tali proposte, la Commissione intende ottenere maggiore competitività e orientamento al mercato, una più intensa tutela dell'ambiente, la stabilizzazione dei redditi degli agricoltori e una maggiore attenzione per la situazione dei produttori nelle zone svantaggiate. Rispetto alle previsioni di spesa elaborate nel 2002 per questi settori, peraltro, tali proposte portano ad una riduzione complessiva di 113 milioni di euro (da 4.223 a 4.110 milioni di euro).
In tale contesto, la commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale ha adottato, e il parlamento europeo approvato lâ11 marzo, la relazione del suo Presidente Joseph Daul che, con ben 87 emendamenti alla proposta della Commissione, esprime una forte preoccupazione sugli effetti che potranno avere una riduzione dei fondi e un forte disaccoppiamento sulle regioni di produzione tradizionali. Il principale rischio evidenziato riguarda l'abbandono delle produzione, mentre va garantita la salvaguardia del tessuto rurale. La relazione, inoltre, chiede una maggiore flessibilità sulle percentuali di disaccoppiamento e maggiore libertà agli Stati membri su come applicare la riforma. Questo lavoro ha visto come corelatori Vincenzo Lavarra per quanto riguarda gli aspetti legati al settore dell'olio d'oliva, Sergio Berlato per il tabacco, MarÃa Rodriguez Ramos per il cotone e Xaver Mayer per il luppolo.
Olio d'oliva
Mentre la Commissione considera appropriato trasferire al regime di pagamento unico il 60% dell'attuale aiuto favore dell'olio di oliva, i deputati chiedono che tale percentuale rappresenti il livello minimo comune che gli Stati membri, se lo desiderano, possono innalzare fino al 100% a determinate condizioni. Gli Stati membri, disporranno del resto per garantire la conservazione degli oliveti che presentano particolare valore ambientale e sociale, nonché il finanziamento delle attività delle organizzazioni di operatori del settore olivicolo, nell'ambito delle quali i deputati pongono l'accento sul miglioramento della qualità . Per la concessione di questo âaiuto agli olivetiâ, gli Stati membri dovranno definire, all'interno di un quadro comune stabilito dalla Commissione, non oltre cinque categorie di oliveti ammissibili all'aiuto, in base al loro valore ambientale e sociale, cui i deputati hanno aggiunto «le azioni di miglioramento della qualità (DOP, IGP, biologico e raccolta a mano). In questo contesto, deve essere riposta un'attenzione particolare al mantenimento degli oliveti nelle zone marginali e, secondo i deputati, anche a quelle aree in cui l'olivicoltura ha âun'importanza particolare sul piano economicoâ. L'aiuto per gli oliveti è concesso âper ettaro SIG oliviâ, ovvero l'unità di superficie utilizzata nell'ambito di un metodo comune da stabilire. Nel quadro del plafond nazionale, inoltre, la relazione prevede la facoltà per gli Stati membri di creare una riserva destinata a sostenere i giovani agricoltori che iniziano l'attività o che non erano attivi nel periodo di riferimento.
Inoltre nell'ambito del processo di integrazione del âpacchetto mediterraneoâ nella nuova Politica agricola comune, il Parlamento ha adottato la relazione di Vincenzo Lavarra relativa alla modifica dell'Ocm nel settore dell'olio d'oliva che pone l'accento sulla necessità di tutelare i consumatori attraverso il divieto delle miscele e l'indicazione obbligatoria dell'origine dell'olio sulle etichette.
Più in particolare, la relazione introduce il divieto di miscele di oli di oliva con qualunque altra materia grassa, nonché il divieto dell'utilizzazione del termine âolio di olivaâ e di altri riferimenti o immagini che evochino tale prodotto, l'olivo o parti di esso nelle etichette o nelle informazioni al consumatore presenti su tutte le materie grasse, comprese le sostanze spalmabili nella cui composizione siano presenti materie grasse diverse da quelle derivate dal frutto dell'olivo. Peraltro, il termine âraffinatoâ utilizzato nella designazione di oli aventi determinate caratteristiche, viene sostituito dai deputati col termine ârettificatoâ. Inoltre, i deputati rafforzano la vigente normativa in materia di etichettatura imponendo l'indicazione obbligatoria dellâorigine dellâolio, da determinarsi in base al luogo di origine della pianta e di raccolta delle olive.
Riguardo alle misure di mercato, la relazione suggerisce prezzi più elevati, rispetto a quelli proposti dalla Commissione, al di sotto dei quali è possibile decidere misure di ammasso. Inoltre, considerando che le restituzioni a favore dell'olio di oliva utilizzato per la produzione di determinate conserve costituiscono uno strumento efficace di regolazione del mercato dell'olio di oliva, i deputati reintroducono la misura di cui la Commissione, invece, ha proposto la soppressione. Tra le attività finanziabili nel quadro dei programmi triennali attuati dalle organizzazioni di produttori e le loro unioni, poi, viene inserita anche la realizzazione di azioni di promozione dell'olio d'oliva e delle olive da tavola.
Le attività di controllo sulla concessione degli aiuti, la corrispondenza tra le indicazioni dell'etichetta e il contenuto della bottiglia, il controllo delle importazioni, la lotta contro le frodi e le sofisticazioni nonché le altre attività di controllo, secondo i deputati, dovranno continuare ad essere competenza delle amministrazioni degli Stati membri di concerto con le strutture comunitarie. Adottando un emendamento presentato da 37 deputati (di cui 34 italiani di tutti i gruppi politici, compreso il relatore, e 3 francesi), la Assemblea plenaria del Parlamento europeo suggerisce la possibilità per gli Stati membri e la Commissione di affidare alle agenzie di controllo funzioni e attività anche al di fuori del settore oleicolo.
In materia di commercio con l'estero, la relazione respinge la proposta della Commissione volta ad introdurre delle misure temporanee, in caso di forte aumento del prezzo dell'olio nella Comunità , tese a favorire le importazioni di olio d'oliva tramite la sospensione dell'applicazione dei dazi o l'apertura di contingenti. Inoltre, essa respinge ugualmente la proposta di vietare totalmente o parzialmente il regime di perfezionamento attivo, ipotizzata qualora ciò si rendesse necessario per il corretto funzionamento dell'Ocm.
Tabacco
Contrariamente alla proposta della Commissione che prevede un ampio trasferimento dei pagamenti nel regime di pagamento unico fino alla sua totale soppressione, i deputati ritengono che solo il 30% del pagamento vada disaccoppiato, mentre il 70% debba rimanere legato alla produzione, al fine di fare fronte alle situazioni specifiche con la dovuta flessibilità e per preservare l'occupazione. Inoltre, per tenere conto delle diverse situazioni presenti negli Stati membri, i deputati prevedono che un importo non superiore al 10% della parte d'aiuto non compresa nel pagamento unico possa essere utilizzato per misure volte al miglioramento della qualità , così come per politiche di ristrutturazione e di riconversione del settore.
âEâ una grande vittoria, giusta ed equa, per le Ocm mediterraneeâ.
Con queste parole il Ministro Gianni Alemanno ha commentato il parere favorevole del Parlamento europeo, che ha approvato due importanti relazioni sulla riforma del mercato del tabacco e dellâolio, che prevedono lâintroduzione del disaccoppiamento parziale nel settore del tabacco e il rifiuto di cambiamenti di budget in favore della sola Spagna, che avrebbero creato problemi nellâOcm olio.
âRingrazio tutti i parlamentari italiani per lâimpegno profuso - ha aggiunto il Ministro - e in particolare i relatori Sergio Berlato per il settore del tabacco e Vincenzo Lavarra per il settore dellâolio, che hanno guidato i lavori in Commissione Agricoltura dove il presidente Daul ha svolto un importante lavoro di ricucitura tra le diverse posizioniâ.
âAdesso â ha concluso Alemanno â ci attendiamo che fin dal prossimo Consiglio dei Ministri di fine marzo la Commissione modifichi il suo atteggiamento rinunciando, nellâaffrontare la riforma dellâOcm tabacco, ad una posizione ideologica che rischia di mettere a rischio 135.000 posti di lavoro solo in Italiaâ.