Legislazione 20/05/2021

Approvata in Senato la legge sull'agricoltura biologica

Approvata in Senato la legge sull'agricoltura biologica

La legge introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico, come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”. Respinti gli emendamenti per espungere il riferimento all'agricoltura biodinamica


L'Assemblea del Senato ha approvato con modifiche il ddl n. 988, disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico. Il testo torna alla Camera dei deputati.

Il relatore, sen. Taricco (PD), ha illustrato il provvedimento, di iniziativa parlamentare, che si compone di 21 articoli. L'articolo 1 individua l'oggetto e le finalità del ddl che definisce la produzione biologica come "attività di interesse nazionale con funzione sociale e ambientale". L'articolo 2 contiene definizioni. L'articolo 5 istituisce il Tavolo tecnico per la produzione biologica; l'articolo 6 istituisce il marchio biologico italiano; l'articolo 7 prevede il Piano d'azione nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale, che ha fra i suoi obiettivi quello di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e di sostenere le forme associative e contrattuali per rafforzare la filiera produttiva. L'articolo 8 introduce il Piano nazionale per le sementi biologiche, l'articolo 9 istituisce il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica. L'articolo 10 introduce strumenti di integrazione degli operatori della filiera biologica, l'articolo 11 stabilisce misure per il sostegno della ricerca tecnologica e applicata da parte dello Stato. L'articolo 12 riguarda la formazione professionale degli operatori del settore, l'articolo 13 i distretti biologici, l'articolo 14 le organizzazioni interprofessionali finalizzate al riordino delle elazioni contrattuali, l'articolo 15 regola gli accordi quadro che possono stipulare le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. L'articolo 16 riguarda le intese di filiere, l'articolo 17 le organizzazioni dei produttori biologici, l'articolo 18 la certificazione delle sementi, l'articolo 19 conferisce una delega al Governo per l'armonizzazione e la razionalizzazione dei controlli. L'articolo 21 reca la clausola di salvaguardia per le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Bergesio, Michelina Lunesu (L-SP), De Carlo (FdI), De Bonis (Misto), Cinzia Leone, Mollame, Trentacoste (M5S) i quali hanno sottolineato l'importanza dell'agricoltura biologica per la tutela del territorio, per lo sviluppo sostenibile, per la salvaguardia della biodiversità, per un'alimentazione sana e per il benessere animale. Hanno ricordato che l'Italia, con oltre 17.000 aziende, è uno dei produttori principali del biologico, che rappresenta una quota rilevante del made in Italy. Hanno evidenziato, inoltre, il rapporto del metodo biologico con la ricerca e l'innovazione tecnologica, con l'export, con l'eccellenza e la tutela dei prodotti nazionali. La sen. Cattaneo (Aut) ha invece criticato il ddl, definendo antiscientifica, esoterica e lobbistica l'equiparazione del metodo di agricoltura biodinamica al metodo di agricoltura biologica. In replica il relatore ha fornito precisazioni sul metodo biodinamico, che vanta riconoscimenti internazionali ed è legato a quattro organismi di certificazione.

Sono stati approvati gli emendamenti del relatore 9.200, che prevede il parere del Ministero dell'Università e della Ricerca sul decreto di ripartizione del Fondo di sviluppo, e 18.200 (testo 2) che, per la commercializzazione di materiale riproduttivo eterogeneo biologico, richiama l'articolo 13 del regolamento UE 2018/848. Sono stati invece respinti gli emendamenti della sen. Cattaneo (Aut) volti ad espungere dal testo il riferimento all'agricoltura biodinamica, ai quali hanno dichiarato voto favorevole i sen. Elena Fattori (Misto), De Carlo (FdI) e, in dissenso dal Gruppo, la sen. Rizzotti (FIBP).

Con una superficie agricola utilizzata del 15,8%, contro una media europea del 7,8%, il biologico è l’elemento di punta del sistema agroalimentare italiano. Negli ultimi 10 anni ha fatto registrare trend di crescita a doppia cifra: le superfici bio in Italia, circa 2 milioni di ettari, sono aumentate del 79%, mentre le aziende bio, che attualmente sono oltre 80.000, del 69%.
Inoltre, nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010. Questi dati confermano una trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, che la pandemia ha ulteriormente accentuato mettendo ancora di più in evidenza la stretta connessione tra la salute dell’uomo e quella del pianeta.

“Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca finalmente una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni. Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi, per riuscire così a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per i sistemi agricoli e alimentari nel nostro Paese e in tutta Europa. Infatti, nonostante questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della PAC. Il Piano Strategico italiano deve puntare su obiettivi ambiziosi di crescita del biologico e attivare tutti gli strumenti necessari per raggiungerli, sia in termini di aumento della produzione agricola che in termini di crescita della domanda di prodotti bio da parte dei cittadini, per favorire l’incremento della produzione e dei consumi. Proprio in una fase decisiva per il biologico come quella attuale, l’approvazione della legge può costituire la spinta giusta affinché il Governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico, come indicato anche dal Piano d’azione europeo, attraverso un percorso partecipato con tutte le associazioni del settore bio, quelle agricole e l’insieme dei portatori di interesse che sono stati indicati anche nel tavolo di lavoro previsto nella legge. Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliano lavorare in agricoltura”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio.

"Esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sul biologico - afferma Roberto Zanoni, presidente di AssoBio - e siamo soprattutto gratificati dal fatto che tutti i partiti abbiano mostrato grande compattezza votando favorevolmente in modo bipartisan. Questo significa che anche il mondo politico ha compreso l’importanza della proposta della Commissione Europea e il valore di un comparto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del settore agricolo italiano. Con il 15,8% dei terreni coltivati biologicamente, l’Italia si classifica prima nazione europea per esportazioni e seconda al mondo. I consumatori preferiscono i prodotti biologici perché ottenuti preservando la salute del suolo e dell’ambiente. Adesso dobbiamo lavorare per far crescere i consumi che in Italia sono ancora limitati se confrontati con quelli francesi o tedeschi, con una spesa pro capite di poco superiore a 60 €. A tal proposito, è importante investire in informazione e comunicazione, a partire dalle Scuole dell’obbligo, fino all’Università e al mondo della Ricerca.

"La legge sul biologico, approvata nel 2018 a larga maggioranza dalla Camera e attesa da anni dalle associazioni, è a un passo dall’approvazione e si tratterà di una pietra miliare per mettere ordine in un settore in crescita e altamente rappresentativo dell’eccellenza italiana" così l’onorevole Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura e prima firmataria della proposta di legge in materia di produzioni con metodo biologico. "Nel nostro Paese il biologico è in crescita, rappresentando oltre il 15% della superficie agricola nazionale. Per queste ragioni è necessario avere una legge sul bio, un piano strategico ma anche un aggiornamento sul sistema dei controlli. Altresì i consumatori chiedono standard sempre più elevati e criteri di trasparenza. Proprio su questo punto dobbiamo ridurre al minimo l’impatto della chimica nel suolo e ci servono buone leggi per farlo e non battaglie ideologiche tra produzioni con metodo biologico e convenzionale". "Trovo irrispettosa la diffusione di fake news o  il tentativo di ridicolizzare un comparto regolamentato anche a livello comunitario come quello del bio, che per l’Italia rappresenta per altro un settore molto importante in termini di Pil, occupazione ed esportazioni. La proposta di legge insieme al piano strategico e ad un adeguato sistema di controlli serve appunto per rendere più strutturato un settore che può crescere ulteriormente e che intercetta anche i bisogni e le scelte di acquisto e di consumo dei cittadini. Ora dopo mesi finalmente tornerà alla Camera e confido in una rapida approvazione in via definitiva, ringrazio il gruppo di Italia Viva al Senato per aver sostenuto la legge nel suo complesso iter".

di T N