Legislazione

IL GOVERNO SI OPPONE A UNA PROPROGA DELL’ENTRATA IN VIGORE DEI NUOVI ESTIMI CATASTALI

Il Ministero dell'Economia vuole riscuotere circa 90 milioni di euro, ma probabilmente spenderà molto di più a causa dei contenziosi che riguarderanno almeno il 20% delle particelle interessate dall’operazione di revisione

21 aprile 2007 | Ernesto Vania

Il Governo ha di fatto rigettato, per bocca del sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le istanze degli agricoltori in merito alla richiesta di proroga degli adempimenti riguardanti le modifiche degli estimi catastali.

La situazione attuale è estremamente complessa. Infatti, sulle circa 3.500.000 particelle sottoposte a variazione colturale più del 20 per cento (700 mila) sono errate. Per questo motivo, non è possibile procedere. La confusione è tale che gli agricoltori non sanno come muoversi, anche se il Governo ha annunciato una serie di azioni (come l’autotutela) per districarsi tra le procedure.
Tutto ciò risulta, però, totalmente insufficiente per risolvere i problemi nel giro di poche settimane. Da qui la richiesta della proroga.

“La risposta del Ministero è sconcertante – dice Confagricoltura – in quanto si riconosce che l’aggiornamento è avvenuto con procedure automatizzate, avvalendosi di una “tabella di corrispondenza” tra le circa 700 specie vegetali dichiarate con le domande Pac 2006 e le circa 100 qualità di colture catastali di riferimento. In più si asserisce la normalità di una operazione di così vasta portata che, a pochi giorni dai termini di presentazione delle dichiarazioni fiscali, obbliga gli agricoltori a ricercare sui siti internet dell’Agenzia del Territorio dati incompleti, che si riferiscono alle sole particelle catastali, senza indicazione dei titolari dei diritti reali sui terreni.”

Anche la Cia esprime sconcerto e profonda delusione per l’atteggiamento governativo, “la totale assenza di elementi di certezza si riverberà anche sugli adempimenti di natura fiscale che gli agricoltori e più in generale i possessori e i conduttori di terreni sono chiamati ad osservare.
Lo slittamento di conseguenza, appare quanto mai indispensabile. D’altronde formule come quelle dell’autotutela appaiono, al momento, impercorribili. Infatti possono causare un intasamento della macchina amministrativa soprattutto a livello locale. Comunque, se non ci saranno fatti nuovi la mobilitazione sarà inevitabile. Come inevitabili anche azioni drastiche fino al ricorso al Tar.”

Nel corso della risposta all’interrogazione parlamentare è inoltre emerso che l’azione di revisione degli estimi catastali non è stata studiata per essere neurale per gli agricoltori, come aveva assicurato il Ministro De Castro. Infatti il sottosegretario ha precisato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze si attende dall’operazione 90 milioni di euro.
Sull’opportunità di tale azione del Governo vi sarebbe, effettivamente, molto da discutere anche perché, molto probabilmente, si innescherà un contenzioso che costerà all’Erario importi certamente superiori.