Legislazione
Il decreto per la rigenerazione olivicola della Puglia è in Gazzetta Ufficiale
Confermati i 40 milioni di euro per i reimpianti, con contributi fino al 100%. 25 milioni di euro per la riconversione colturale. La parte più consistente dei fondi va al sostegno al reddito delle aziende agricole
19 giugno 2020 | T N
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 2020 il decreto ministeriale che stabilisce la ripartizione dei 300 milioni di euro per la rigenerazione dell'olivicoltura pugliese post Xylella fastidiosa.
Molte aspettative, in particolare sul fronte dei reimpianti olivetati, sono state deluse. Infatti il piano stanzia 40 milioni di euro per questa misura, a fronte di 25 milioni per la riconversione colturale, per esempio verso i mandorleti. 35 milioni sono destinati ai frantoi.

Le regole per gli espianti
Al fine di favorire il ripristino del potenziale produttivo danneggiato dalla diffusione della Xylella fastidiosa nella zona infetta della Regione Puglia, è concesso un contributo per le operazioni di espianto degli alberi di olivo non più produttivi e relativa rimozione del materiale legnoso sotto forma di aiuto forfettario, quantificato in ragione della superficie, del numero e dell’età degli alberi,
al netto del ricavo della vendita del legname.
Possono accedere al contributo di cui all’art. 4 i proprietari, detentori o possessori di terreni olivetati anche non imprenditori agricoli che, a seguito della diffusione della Xylella fastidiosa nella zona infetta della Regione Puglia, hanno subìto una riduzione delle piante produttive pari o superiore al 65% di quella realizzata nel biennio 2012-2013.
All’attuazione della misura, in prima applicazione, sono destinati 20 milioni di euro.
Le regole per i reimpianti
Nelle aree infette da Xylella, con esclusione delle zone in cui si applicano le misure di contenimento, nelle quali si procede al reimpianto di olivi, si utilizzano cultivar di olivo resistenti, quali il Leccino, la Fs-17, o altre cultivar che dovessero rivelarsi resistenti o tolleranti all’organismo specificato, sulla base di apposita certificazione del Comitato fitosanitario nazionale.
Possono beneficiare del contributo i proprietari, detentori o possessori di terreni precedentemente olivetati anche non imprenditori agricoli situati nella zona infetta.
Il contributo concedibile per la realizzazione degli investimenti è così determinato:
a) ai beneficiari imprenditori agricoli, cui è attribuita priorità nella concessione dei contributi previsti, si applicano le condizioni stabilite dalla Regione Puglia ai fini dell’accesso alla Misura 5.2. del Programma di sviluppo rurale 2014-2020;
b) ai beneficiari che non svolgono attività economica, il contributo concedibile non può superare:
- il 100% dei costi per reimpianti di superfici con estensione fino ad un ettaro;
- l’80% dei costi per reimpianti di superfici con estensione fino a 5 ettari;
- il 50% dei costi per reimpianti di superfici con estensione superiori a 5 ettari;
c) è attribuita priorità alle operazioni di reimpianto di olivi che prevedono l’utilizzazione di materiale vivaistico certificato virus esente.
All’attuazione della misura sono destinati 40 milioni di euro.
La salvaguardia degli olivi monumentali
Al fine di prevenire la diffusione della Xylella fastidiosa e salvaguardare il patrimonio olivicolo a carattere monumentale e storico pugliese, può essere concesso un contributo in favore dei proprietari, detentori o possessori di terreni in cui ricadono olivi monumentali censiti, che si impegnano ad attuare gli interventi necessari a bloccare l’avanzata della fitopatia.
Gli interventi finanziabili sono definiti dalla Regione Puglia e possono prevedere: interventi anche sperimentali di innesto e sovra innesto realizzati con cultivar di olivo resistenti, quali il Leccino, la Fs-17, o altre cultivar che dovessero rivelarsi resistenti o tolleranti all’organismo specificato, sulla base di apposita certificazione del Comitato fitosanitario nazionale, ogni ulteriore intervento, anche di carattere formativo, avente le medesime finalità autorizzato dalla Regione Puglia.
All’attuazione della misura sono destinati 5 milioni di euro.
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