Legislazione

UN NUOVO CONTRATTO DI LAVORO PER OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI

Un quadriennio di tranquillità attente il settore agricolo, con la firma di quest’accordo. Il contratto disciplina in modo completo strumenti previsti dalla legge Biagi e introduce importanti novità in materia di flessibilità del lavoro

08 luglio 2006 | C. S.

Il contratto nazionale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti firmato dalle parti sociali è un risultato che introduce nuovi strumenti di flessibilità per le imprese agricole che potranno dare impulso alla stabilizzazione dell’occupazione e a nuovi posti di lavoro in agricoltura.

Il contratto firmato - rileva la Coldiretti - disciplina in modo completo strumenti previsti dalla legge Biagi come l’apprendistato, il contratto di inserimento, nonché la somministrazione del lavoro a tempo determinato. Viene rafforzato, inoltre, il ruolo delle parti sociali attraverso gli strumenti della bilateralità e, infine, sono state introdotte importanti novità in materia di flessibilità dell’orario di lavoro.

“E’ il principale contratto collettivo del settore - sottolinea Confagricoltura - che interessa oltre 200.000 imprese e circa 900.000 lavoratori. Le imprese hanno fatto la loro parte accollandosi gli oneri del rinnovo, comunque in linea con le intese sulla politica dei redditi, a fronte di importanti innovazioni in materia di mercato del lavoro. Il nuovo contratto si è inoltre fatto carico di mantenere aperte possibili soluzioni alle problematiche salariali, che continuano a caratterizzare alcune aree del Paese.Riteniamo inoltre significativa, in particolare in questo momento la sottoscrizione, a latere del contratto, di uno specifico protocollo di intesa per un confronto permanente tra le parti sociali agricole sui temi dello sviluppo, dell’occupazione e della competitività del settore agricolo”.
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Si tratta -afferma la Cia- di un’intesa che, nel tenere realisticamente conto della problematica situazione dell’agricoltura in termini di competitività, non rinuncia alla sfida di innovare e professionalizzare il settore. Questo obiettivo viene perseguito da una parte rafforzando il sistema delle relazioni sindacali attraverso una più puntuale e cogente definizione dei compiti affidati agli osservatori e degli altri strumenti bilaterali e, dall’altra, una regolamentazione di alcuni istituti fondamentali per lo sviluppo dell’occupazione. Il raggiungimento dell’accordo è - secondo la Cia - un segnale di forte volontà e responsabilità del settore agricolo e costituisce una base importante per tutelare al meglio gli interessi delle imprese e dei lavoratori.

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