Legislazione
Via libera della Camera al disegno di legge sul consumo del suolo
12 maggio 2016 | C. S.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che la Camera ha dato il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato”.
Il testo, in linea con gli obiettivi dell’Ue di azzerare entro il 2050 il consumo del suolo, punta a valorizzare e proteggere il territorio, con particolare attenzione alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica per promuovere e salvaguardare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, contenendo i consumi e limitando il rischio idrogeologico. Vengono fissati, inoltre, i criteri del riuso del suolo edificato e della rigenerazione urbana.
Secondo quanto previsto nel disegno di legge, il Mipaaf, di concerto con i dicasteri dell’Ambiente, dei Beni e delle attività culturali e del turismo e delle Infrastrutture e trasporti, ha il compito di indicare con un apposito decreto la riduzione progressiva vincolante di consumo del suolo a livello nazionale.
“L’Italia ha bisogno di questa legge - ha affermato il Ministro Maurizio Martina – anche per colmare un gap rispetto ad altri Paesi, tutelando la nostra agricoltura, conservando il paesaggio, che è uno dei nostri punti di forza assoluti, e stimolando anche l’edilizia di riuso e la rigenerazione urbana con il recupero di aree già occupate e strutture già esistenti. L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo. Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo.”
COSA PREVEDE LA LEGGE
PER LA PRIMA VOLTA SI DEFINISCE IL CONSUMO DI SUOLO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
Per la prima volta vengono fissate le definizioni di:
- consumo del suolo, la variazione tra il suolo non consumato e quello consumato;
- impermeabilizzazione, il cambiamento della natura o copertura del suolo attraverso interventi che non siano connessi all’attività agricola tali da eliminarne la permeabilità;
- superficie agricola, naturale o seminaturale, ovvero terreni agricoli secondo gli strumenti urbanistici e altre superfici non impermeabilizzate;
- area urbanizzata, la parte del territorio formata dai centri storici, aree edificate con continuità a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, parchi urbani, lotti e spazi inedificabili interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria;
- rigenerazione urbana, l’insieme di interventi urbanistici, edilizi nelle aree urbanizzate, compresi gli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana come gli orti urbani e gli orti didattici.
DIVIETO DI CONSUMO DI SUOLO IN PRESENZA DI ALTERNATIVE
Il consumo del suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative di riuso e rigenerazione delle aree già urbanizzate.
REGISTRO MIPAAF DEGLI ENTI LOCALI VIRTUOSI
Prevista l’istituzione, presso il Ministero delle politiche agricole, di un registro dove sono iscritti i Comuni che hanno adeguato i propri strumenti urbanistici a quanto stabilito dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in ordine alla riduzione quantitativa di consumo di suolo e ai criteri e modalità da rispettare nella pianificazione urbanistica comunale e nei quali non è previsto consumo di suolo agricolo o è prevista la riduzione del consumo di suolo superiore alla quantità definita dalla Regione di appartenenza.
MORATORIA
Assicurata la sospensione delle trasformazioni che comportano nuovo consumo di suolo, in attesa che i meccanismi disegnati dal disegno di legge entrino pienamente in funzione. La disciplina transitoria va applicata dalla data di entrata in vigore della legge e fino all’adozione dei provvedimenti di attuazione della riduzione del consumo del suolo, non oltre il termine di 3 anni.
FINANZIAMENTI STATALI E REGIONALI PER I COMUNI
Attribuita la priorità ai Comuni, iscritti nel registro degli Enti locali, nella concessione di finanziamenti statali e regionali finalizzati agli interventi di rigenerazione urbana e di bonifica dei siti contaminati e agli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino delle colture nei terreni agricoli incolti, abbandonati, inutilizzati o in ogni caso sfruttati ai fini agricoli.
DIVIETO DI MUTAMENTO DI DESTINAZIONE PER I TERRENI CHE RICEVONO CONTRIBUTI EUROPEI
Le superfici agricole che hanno ricevuto finanziamenti europei legati alla Politica Agricola Comune (PAC) e alla politica di sviluppo rurale non possono, per un periodo di 5 anni dall’ultima erogazione, essere destinate ad uso diverso da quello agricolo; essere oggetto di interventi di trasformazione edilizia non funzionali all’attività agricola, ad eccezione delle opere pubbliche.
TUTELA E PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA
Le politiche di sviluppo territoriale regionali e nazionali devono favorire la destinazione agricola e l’esercizio di pratiche agricole, perseguendo così la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola attraverso la riduzione del consumo del suolo.
RIGENERAZIONE DELLE AREE URBANIZZATE DEGRADATE
Semplificazione delle procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate dal punto di vista urbanistico, socio-economico, paesaggistico e ambientale per garantire forme di intervento attraverso progetti organici basati sul riuso del suolo, la riqualificazione, demolizione, ricostruzione e sostituzione degli edifici esistenti, la creazione di aree verdi, pedonalizzate e piste ciclabili.
BANCA DATI DEL PATRIMONIO EDILIZIO INUTILIZZATO
I Comuni sono chiamati a redigere un censimento degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate esistenti. Il censimento in questione servirà agli Enti comunali a verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo del suolo possono essere soddisfatte attraverso interventi di rigenerazione. Tutte le informazioni saranno pubblicate sui siti internet istituzionali dei Comuni interessati.
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