Legislazione

Imu sui terreni agricoli, proroga al 26 gennaio

I 350 milioni di euro di gettito dell'Imu sui terreni agricoli servono all'Italia per mantenere gli impegni europei. Braccio di ferro all'interno del governo e spunta l'ipotesi di una circolare del Ministero dell'economia che annulli le sanzioni per ritardati pagamenti fino al 26 gennaio 2015

12 dicembre 2014 | T N

Scadenza vicina e continuano i dubbi sull'Imu agricola, per i terreni dei territori svantaggiati e montani che, stanto al nuovo decreto del Ministero dell'economia, dovranno pagare la tassa.

La formulazione del decreto, che aveva suscitato molte perplessità, anche per la mancata concertazione con il Ministero delle politiche agricole e le associazioni di categoria, prevede la divisione dell'Italia agricola in tre fasce altimetriche:

- sopra i 600 metri di quota i terreni saranno completamente esenti da Imu

- dai 281 ai 600 metri di quota esenzione solo per i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali

- sotto i 281 metri di quota nessuna esenzione

La quota verrà stabilita in base all'altezza sul livello del mare del Comune capoluogo.

In Puglia, fino al 2013 il 56% dei comuni godeva dell’esenzione ai fini Imu per i terreni agricoli, dal 2014 solo il 6% degli stessi potrà godere dell’esenzione in modo automatico ed il 15% limitatamente ai terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Se in Basilicata, fino al 2013 il 98,5% dei centri godeva dell’esenzione ai fini Imu, dal 2014, solo il 57% degli stessi potrà godere dell’esenzione in modo automatico ed il 39% limitatamente ai terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e tutti i terreni agricoli delle cittadine della provincia di Lecce saranno assoggettati all’Imu e ciò a fronte di ben 61 centri che, invece, fino al 2013 erano considerati montani e pertanto esentati dal tributo.

Perchè tanto accanimento sull'agricoltura? La spiegazione è semplice: i 350 milioni di euro di gettito previsti da questa tassa sono già stati spesi dallo Stato che quindi non può più rivedere le proprie entrate, se non chiedendo ulteriori tagli ai comuni.

Ma entro quando bisognerà pagare? In base al decreto del Ministero dell'economia entro il 16 dicembre.

Dichiarazioni rassicuranti su un differimento della data sono venute dal Ministro dell'agricoltura Maurizio Martina. ''Nelle prossime ore ci sarà un intervento legislativo che rinvierà il versamento dell'Imu sui terreni agricoli al 2015''. Lo ha detto all'ANSA il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine di un convegno. Si tratta di un decreto che sposterà il pagamento dell'imposta dal 16 dicembre al 26 gennaio. ''Fa fede quello che ha detto il sottosegretario Baretta - ha aggiunto Martina - l'impegno deve essere quello di modificare i criteri''.

Parole confermate anche da un altro sottosegretario, Enrico Zanetti, che in Commissione Finanze alla Camera ha affermato che in una prossima riunione del Consiglio dei Ministri sarà adottato un decreto-legge che prevederà il differimento al 26 gennaio 2015 del termine di versamento dell'Imu sui terreni agricoli montani, attualmente previsto per il 16 dicembre prossimo. Il provvedimento d’urgenza conterrà altresì una previsione in base alla quale i comuni interessati potranno effettuare l'accertamento convenzionale del maggior gettito Imu relativo ai terreni agricoli, ai fini del bilancio 2014.

Il Consiglio dei Ministri è fissato per le ore 18 del 12 dicembre ma ancora non è disponibile un ordine del giorno per stabilire se si discuterà anche dell'Imu agricola, metre si fa strada l'ipotesi di una semplice circolare del Ministero dell'economia che annulli ogni sanzione per il ritardato pagamento dell'Imu entro il 26 gennaio 2015.

Aggiornamento 12 dicembre 2014, ore 18.25

Nell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri non compare nessuna discussione o decreto riguardante l'Imu per i terreni agricoli.

Aggiornamento 13 dicembre 2014, ore 8,30

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e dei Ministri dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, delle Politiche Agricole, Forestali e Ambientali, Maurizio Martina e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Gianini, ha approvato un decreto legge in materia di proroga dei termini di pagamento Imu per i terreni agricoli montani e di rifinanziamento per spese urgenti.
Il decreto prevede:

- uno slittamento dal 16 dicembre 2014 al 26 gennaio 2015 del termini di versamento dell’Imu sui terreni agricoli montani. La norma proposta è diretta ad evitare che i contribuenti siano tenuti a versare l’imposta sulla base di aliquote troppo elevate. È comunque salvaguardata l’applicazione di aliquote deliberate con specifico riferimento ai terreni agricoli. Allo stesso tempo, con la norma proposta, i Comuni accertano convenzionalmente nel bilancio 2014 gli importi a titolo di maggior gettito IMU derivante dalla revisione dei terreni agricoli montani, a fronte della corrispondente riduzione del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) 2014;
- il rifinanziamento per l’anno 2014 per un importo di 56 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali;
- l’autorizzazione di una spesa di 64,1 milioni di euro per l'assegnazione al Ministro dell'Istruzione, dell’università e della ricerca dei fondi per il pagamento delle supplenze brevi per l'anno 2014 prevedendo al contempo un monitoraggio per questo tipo di supplenze.

Infine, viene disattivata la clausola di salvaguardia prevista nel d.l. 66 del 2014 che prevedeva l’aumento di accise nel caso il gettito IVA derivante dal pagamento dei debiti arretrati delle Pubbliche amministrazioni risultasse inferiore alle previsioni. Il minor gettito IVA viene compensato utilizzando accantonamenti che la legge di stabilità per il 2014 prevedeva a favore della Pubblica amministrazione.

 

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