Legislazione
Decreto crescita del governo Renzi e incentivi per l'agricoltura
Gli investimenti in e-commerce, nuovi macchinari e processi produttivi e per l'assunzione dei giovani verranno premiato con crediti d'imposta variabili. Ma attenti a calcolarli correttamente prima di farvi ingolosire dall'incentivo statale
18 luglio 2014 | R. T.
Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il D.L. n. 91/14 che riguarda anche il settore agricolo.
Tra le misure più interessanti, sicuramente l'attenzione all'innovazione e agli investimenti.
Verranno premiate con un credito d'imposta massimo per 50 mila euro le aziende che investiranno in infrastrutture informatiche che consentano di gestire con il commercio elettronico la vendita dei prodotti agricoli (siti web, software, progetti di web marketing).
Alle imprese che producono prodotti agricoli di cui all'Allegato I del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, nonché alle piccole e medie imprese, come definite dal Reg. CE n. 800/2008, che producono prodotti agroalimentari non ricompresi nel predetto Allegato I, al fine di incentivare la creazione di nuove reti di imprese ovvero lo svolgimento di nuove attività da parte di reti di imprese già esistenti, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del 40% delle spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, e comunque non superiore a 400.000 euro, nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi.
Prevista anche un'agevolazione, pari a un credito d’imposta del 15%, per le spese per beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO, di cui al provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate 16 novembre 2007 (es. frantoi, pompe e altri macchinari). Il credito si calcola sulla base delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media
degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta tabella realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in
cui l'investimento è stato maggiore. Il credito d’imposta potrà essere utilizzato, in compensazione, nel modello F24 senza applicazione di limiti di importo. Il credito d'imposta va suddiviso in tre quote annuali di pari importo e indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta nei quali il credito è utilizzato.
Il decreto riserva poi una dotazione pari a 5,5 milioni di euro per l’anno 2015, 12 milioni di euro per il 2016, 9 milioni di euro per l’anno 2017 e a 4,5 milioni di euro per l’anno 2018 per incentivi all’assunzione di giovani tra 18 e 35 anni da parte delle piccole e medie imprese agricole .
L’agevolazione ha le seguenti caratteristiche:
- credito contributivo pari a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali;
- durata massima di 18 mesi;
- applicazione a fronte di contratti di assunzione, in forma scritta, con durata almeno triennale con un periodo di occupazione di almeno 102 giornate lavorative annue;
- i giovani assunti devono essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e privi di diploma di istruzione secondaria di secondo grado;
- le assunzioni devono avvenire fra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015;
- con i nuovi assunti deve essere assicurato un effettivo incremento occupazionale nell’azienda rispetto all’anno precedente .
Sempre in relazione alle nuove assunzioni è prevista per le imprese che si avvalgono del regime Iva agevolato anche la riduzione della base imponibile Irap. In particolare le deduzioni per i nuovi assunti con almeno150 giornate di lavoro e contratti almeno triennali sono riconosciute nella misura del 50 per cento .
A favore dell'imprenditoralità giovanile in agricoltura sono previste agevolazioni per i giovani imprenditori agricoli che lavorino terreni non di proprietà. In base all’articolo 7, ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che hanno meno di 35 anni è riconosciuta una detrazione delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli pari al 19 per cento; fino a un massimo di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto, con un tetto di 1200 euro annui.
La misura entra in vigore a partire dal periodo d’imposta 2014.
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