Legislazione

Con l'incentivo del governo la caldaia a pellet conviene di più

A disposizione ci saranno 700 milioni di euro per le famiglie. Lo scopo è aiutare interventi su fonti termiche rinnovabili di piccole dimensioni con un contributo del 40% sull'investito

10 novembre 2012 | R. T.

Il ministro dello Sviluppo Economico, quello dell'Ambiente e quello delle Politiche agricole hanno annunciato alla manifestazione fieristica riminese Ecomondo di aver varato uno schema di decreto ministeriale che assegna un incentivo del 40% per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per la riqualificazione energetica.

Più in particolare, per quanto riguarda le fonti rinnovabili termiche, il nuovo sistema incentivante promuoverà interventi di piccole dimensioni, tipicamente per usi domestici e per piccole aziende, comprese le serre, fino ad ora poco supportati da politiche di sostegno. Il cittadino e l’impresa potranno dunque più facilmente sostenere l’investimento per installare nuovi impianti rinnovabili ed efficienti (con un costo di alcune migliaia di euro) grazie a un incentivo che coprirà mediamente il 40% dell’investimento e che verrà erogato in 2 anni (5 anni per gli interventi più onerosi). In questo modo, inoltre, si rafforza la leadership tecnologica della filiera nazionale in comparti con un forte potenziale di crescita internazionale.

Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, è entrato nel dettaglio del provvedimento: “la potenza massima incentivata sarà di 500 chilowatt per il solare termico, e superfici di 700 metri quadri. Numeri quindi tarati su usi domestici.” A beneficiare dell'incentivo saranno circa 200 mila famiglie italiane visto che è previsto un tetto per ogni intervento compreso tra i 3000 e i 5000 euro.

Il provvedimento è una tappa essenziale per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi ambientali europei al 2020.

Il decreto, che passa ora all’esame della Conferenza Unificata, si propone infatti il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e di accelerare  i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.

Per quel che riguarda invece gli incentivi all’efficienza energetica per la Pubblica Amministrazione, il provvedimento aiuta a superare le restrizioni fiscali e di bilancio che non hanno finora consentito alle amministrazioni di sfruttare pienamente le potenzialità offerte dal risparmio energetico. I nuovi strumenti daranno dunque un contributo essenziale anche al raggiungimento degli obiettivi europei in termini di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, dando a questo settore un ruolo di esempio e guida per il resto dell’economia.

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