Legislazione

Niente più sconti fiscali per le società agricole

Dalle bozze del DDL stabilità emerge un giro di vite per Srl, Sas, Snc e cooperative agricole. Rivalutazione anche per redditi dominicali e agrari

13 ottobre 2012 | R. T.

Sebbene i tecnici siano ancora al lavoro per definire i dettagli del Ddl stabilità, che verrà presentato alla Camere solo lunedì prossimo, per le imprese agricole si prospetta una vera e propria mazzata.

Stando alle bozze circolate negli ultimi giorni, infatti, la nuova legge di stabilità abroga i commi 1093 e 1094 dell'articolo 1 della Finanziaria 2007 che introducevano l'opzione catastale per le società agricole e il forfait per le Srl costituite per trasformare e vendere i prodotti.

Dal 1 gennaio 2013, quindi, le società a responsabilità limitata, in accomandita semplice e in nome collettivo e cooperative agricole dovranno tornare a redigere i bilanci e a pagare le tasse sugli utili conseguiti.

La misura di incentivazione per le società agricole era stata presa per favorire l'aggregazione tra le imprese e per professionalizzare il mondo agricolo. Sebbene UnionCamere abbia registrato un effettivo incremento delle società agricole, il governo Monti, evidentemente, ha deciso che questo era insufficiente rispetto alle aspettative, così cancellando i benefit fiscali.

 

Nelle pieghe della manovra finanziaria, tale è la legge di stabilità, si nasconde però un'ulteriore colpo all'agricoltura tutta.

Per i periodi d'imposta 2012, 2013 e 2014, viene stabilita una rivalutazione del 15% del reddito agrario e dominicale e un moltiplicatore pari a 115. Per i terreni agricoli, anche non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, la rivalutazione scende al 5% e il moltiplicatore a 105.

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