Legislazione
V Conto Energia. Braccio di ferro sull'entrata in vigore
Confermante le indiscrezioni della vigilia sulla semplificazione dei registri, su premi specifici per i prodotti di origine europea e per la sostituzione di coperture eternit
30 giugno 2012 | Ernesto Vania
Il V Conto Energia è pronto a partire. Dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo ottobre.
I decreti sono quasi pronti e dovrebbero essere varati nel volgere di pochi giorni.
Molte le novità, alcune delle quali fortemente sollecitate dalle Regioni, ma è soprattutto sulla tempistica che vi è ancora qualche margine di incertezza.
Le associazioni del settore, spalleggiate dalle amministrazioni locali, chiedevano che le nuove tariffe incentivanti, sensibilmente inferiori alle precedenti, scattassero solo dal 1 gennaio 2013 ma in questo modo si sarebbero certamente sforati i 6 miliardi di euro previsti come tetto massimo per gli aiuti dei conti energia. Secondo i dati del Gse, infatti, sono circa 366.000 gli impianti in esercizio per circa 13.500 Mwh di potenza complessiva, per complessivi 5.750 milioni di euro annui. La soglia dei 6 miliardi potrebbe essere raggiunta presto, addirittura entro la fine di luglio. Ne consegue un rallentamento degli investimenti a fronte dell'incertezza normativa, una situazione che, soprattutto il ministro dell'ambiente Clini vorrebbe scongiurare.
Sembra che si sia trovata una soluzione di compromesso con il V Conto Energia che scatterà effettivamente da ottobre ma con un periodo transitorio in cui gli investimenti in atto dovrebbero venir salvaguardati. I dettagli sono in corso di definizione proprio presso i ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente.
Un braccio di ferro che avrebbe visto soccombere Passera costretto a riconoscere che gli incentivi sono necessari al raggiungimento dell'obiettivo Ue dell'abbattimento delle emissioni e utilizzo di fonti rinnovabili (il cosiddetto 20-20-20)."Ci aspettiamo che il V Conto Energia garantisca livelli di potenza annua installata elevati, puntando ad esempio a rimanere sul fotovoltaico tra i primi mercati mondiali con circa 2.000 Mw installati all'anno", ha detto il ministro in audizione alla Camera dei Deputati.
Rispetto alle prime versioni del decreto sono comunque molte le novità. Dovrebbe essere elevato a 20 Kwh il limite di esenzione per l'iscrizione dell'impianto al registro del Gse. Sul punto sarebbero anche stati introdotti elementi di flessibilità: esenzioni per gli impianti considerati innovativi, a concentrazione, quelli realizzati in sostituzione di coperture in amianto, quelli di amministrazioni pubbliche e posti nelle zone terremotate dell'Emilia.
Resterebbero i premi per chi realizza impianti con componenti made in Ue e per chi sostituisce coperture in eternit. Incentivi anche per impianti posti in fabbricati rurali, cave, miniere, aree e distretti di crisi industriale. Tutti questi plus dovrebbero però venire associati a tariffe base più basse, vanificando in parte la convenienza del premio. Sarebbero inoltre richiesti requisiti di certificazione molto stringenti.
Sull'entità complessiva degli aiuti si registrerebbe una retromarcia del governo sul taglio di 500 milioni di euro per il fotovoltaico. Questi fondi dovrebbero venire ripristinati ma sarebbero in condivisione anche con altri settori come il solare termico, le biomasse e la geotermia.
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