Legislazione

Meno residui allergenici nel vino

Dimezzato il limite di determinazione e il limite di quantificazione dei metodi per individuare i residui potenzialmente allergenici delle proteine chiarificanti nel vino

07 aprile 2012 | R. T.

I rappresentanti dei 45 stati sovrani che fanno parte dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, organizzazione intergovernativa di riferimento nell'ambito della vite, dell'uva e dei prodotti vitivinicoli, hanno adottato all'unanimità una risoluzione che, tenendo conto del progresso tecnologico, dimezza il limite di determinazione e il limite di quantificazione dei metodi per individuare i residui potenzialmente allergenici delle proteine chiarificanti nel vino.

Delle sostanze naturali come la caseina (presente nel latte o nel formaggio), l'ovoalbumina o il lisozima (presenti nella chiara d'uovo) possono essere eventualmente utilizzate per la chiarifica del vino. A sua volta, è possibile utilizzare differenti metodi di analisi per verificare la presenza di tali elementi nel vino.

Al fine di armonizzare i criteri esistenti che permettono di stabilire una soglia minima per verificare la presenza nel vino di proteine chiarificanti potenzialmente allergeniche, l'OIV ha adottato la risoluzione OIV/COMEX 12/502. Tale risoluzione modifica la risoluzione OIV/OENO 427/2010, adottata dall'Assemblea Generale dell'OIV a Tbilisi (Georgia) nel 2010, e che specifica i criteri ai quali devono attenersi i metodi di analisi per la determinazione, a fini ufficiali degli agenti chiarificanti nel vino.

L'OIV compie così una delle sue missioni più importanti: quella di partecipare, attraverso la propria esperienza scientifica, alla protezione della salute dei consumatori e di contribuire alla sicurezza sanitaria degli alimenti.

I nuovi valori-soglia per il limite di determinazione e il limite di quantificazione dei metodi per individuare la presenza di residui potenzialmente allergenici nel vino, ripresi nella risoluzione OIV/COMEX 12/502, sono i seguenti:

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