Legislazione

Ecco i punti salienti del nuovo decreto sull'etichettatura

Il testo è stato firmato dal Ministro ma non si sa quando potrà diventare realmente operativo. Ancora una volta suspence per quanto potrà accadere per la prossima campagna olearia

11 giugno 2011 | Alberto Grimelli

Ancora una volta olivicoltori e frantoiani con il fiato sospeso.

Già perchè il decreto del Ministero delle politiche agricole che fissa nuove normative in materia di trasparenza dell'etichettatura per i settori dell'olio d'oliva, carni bovine, di pollame, miele, latte fresco e passata di pomodoro, dovrà passare al vaglio dell'Unione europea.

All'articolo 8 del decreto, infatti, è chiaramente specificato che questo verrà effettivamente promulgato, e quindi pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, solo dopo il parere dell'Unione europea ai sensi della direttiva 98/34/CE.

La direttiva 98/34/CE (ex 83/189/CEE) prevede una procedura che obbliga gli Stati membri a notificare i progetti delle regolamentazioni tecniche relative  ai prodotti e ai servizi della società dell’informazione, alla Commissione e agli altri Stati membri prima che queste siano adottate nelle legislazioni nazionali. Tale procedura si propone di garantire trasparenza e controllo su queste regolamentazioni. Poiché queste ultime potrebbero dare origine a barriere ingiustificate tra i diversi Stati membri, la loro notifica in fase di progetto e il successivo esame con conseguente valutazione del contenuto contribuiscono a diminuire tale rischio.

L'Unione europea può quindi bocciare per intero il testo, proporre delle modifiche oppure ancora chiedere che la promulgazione venga sospesa in attesa che la materia venga definita da un apposito regolamento comunitario.

E' infatti noto a tutti gli operatori del settore che già da diversi mesi è allo studio, presso gli uffici della Commissione Ue, proprio un progetto per uniformare le caratteristiche grafiche e di testo delle etichette in tutta l'Unione europea, proprio a garanzia dei consumatori.

In attesa di capire cosa ne sarà del decreto, se sarà mai effettivamente applicato e semmai da quando, si prospetta un'altra campagna olearia di suspence per i produttori che si potrebbero trovare a dover rifare le proprie etichette in corsa.

Innanzitutto va detto che il decreto prevede comunque 365 giorni di moratoria per lo smaltimento delle vecchie etichette, chiarendo che i prodotti etichettati e commercializzati prima dell'entrata in vigore del decreto possono essere venduti fino a esaurimento scorte.

In ogni caso, per l'olio di oliva, si specifica che:

“... la dicitura relativa alla designazione dell'origine è sempre apposta nell'etichetta nello stesso campo visivo e in prossimità della denominazione di vendita ed è stampata con caratteri tipografici la cui dimensione – riferita all'altezza della minuscola – è almeno pari alle altezze minime sotto indicate:

a) 6 mm, se la quantità nominale è superiore a 4,999 ml

b) 3 mm, se la quantità nominale è compresa tra 4999 ml e 1001 ml

c) 2 mm, se la quantità nominale è compresa tra 1000 ml e 201 ml

d) 1 mm, se la quantità nominale è uguale o inferiore a 200 ml”

La partita, sul decreto è quindi ancora ampiamente aperta.

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