L'arca olearia

Filtrare l’olio d’oliva a sacco: una realtà

Ottime performance del sistema di filtrazione già ben noto e apprezzato nel settore vitivinicolo. Nessuna influenza negativa sui comuni parametri chimici ma una buona salvaguardia di taluni composti fenolici

09 gennaio 2010 | Graziano Alderighi

Lo scorso anno ne parlammo come di una novità che andava consolidata, anche se già in commercio.
Oggi, dopo il secondo anno di prove, sempre condotte dal team di ricerca del team di ricerca del Cnr-Ivalsa coordinato da Claudio Cantini e Graziano Sani, si può affermare che si tratta di una realtà.

Le prove sono state condotte confrontando i classici filtri a cartone con la filtrazione a scco, paragonando i dati a quelli di un olio non filtrato.

Nessuna differenza per quanto riguarda i più comuni parametri chimici: acidità, perossidi e spettrofotometria.

Emergono invece dati interessanti per quanto riguarda i biofenoli.
Se il dato sui biofenoli totali non mostra significative differenze fra le tre tesi così non è per altri composti, in particolare idrossitirosolo e tirosolo ma anche clorofille.



Si evince come la filtrazione a sacco abbia un’azione meno energica su alcuni importanti composti dell’extra vergine, pur ottenendo un olio perfettamente limpido.

Per saperne di più abbiamo interpellato il Dott. Claudio Cantini.

- I risultati della filtrazione a sacco sono interessanti ma un’ulteriore preoccupazione dei produttori è l’impatto sui composti volativi, ovvero che la filtrazione possa deprimere troppo i profumi
Capisco le preoccupazioni dei produttori ma la filtrazione oggi è comunque indispensabile. Un olio torbido inevitabilmente avrà vita più breve e i suoi profumi verranno presto intaccati da altri sentori, di fermentato, tipici delle reazioni biochimiche che avvengono a carico dei residui solidi. Fatta questa doverosa premessa ci siamo anche noi posti la questione dell’influenza dei sistemi di filtrazione sulla componente aromatica degli extra vergini. Abbiamo così attivato una collaborazione con l’Istituto di San Michele all’Adige che, grazie a strumentazioni d’avanguardia, ci permetterà di indagare, composto per composto, il profilo sensoriale degli oli attraverso l’analisi spettrometrica dello “spazio di testa”. Le analisi sono in corso e i primi a essere curiosi sui risultati siamo noi.

- Noto è invece l’impatto dei diversi sistemi di filtrazione sui biofenoli
Sì, in questo caso abbiamo anche una bibliografia scientifica al riguardo. E’ ormai noto che i sistemi di filtrazione diminuiscano il contenuto in biofenoli, ma l’entità di questa riduzione dipende da molti fattori e spesso non è statisticamente significativa. Rispetto a dati generici abbiamo voluto però approfondire perché i biofenoli sono una classe di composti ampia e variegata e il solo dato sui biofenoli totali non è soddisfacente. Siamo così arrivati a scopriree che la filtrazione a sacco, ad esempio, ha un minore impatto su un composto biologicamente molto attivo come l’idrossitirosolo, rispetto quella a cartone.

- La filtrazione a sacco è dunque il sistema perfetto?
No, ciascun sistema ha pregi e difetti. Con la filtrazione a sacco occorrono alcune attenzioni, come la regolazione di pressione e portata della pompa, ma anche una procedura di svuotamento del serbatoio di filtrazione che deve essere eseguito con cautela. Al contrario del sistema a cartone, infatti, al termine dei lavori, nel cilindro di filtrazione rimarrà olio che occorrerà togliere immettendo aria compressa nel circuito, ma senza esagerare. Si ha a che fare con sacchi in polipropilene che si possono danneggiare se sottoposti a eccessive pressioni.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

La resistenza della mosca dell’olivo a spinosad, acetamiprid, flupyradifurone e piretroidi

Già documentati fenomeni di resistenza della mosca dell’olivo allo spinosad come ai piretroidi, che agiscono sul canale del sodio, al pari dei neonicotinoidi. Il ruolo fondamentale della detossificazione metabolica nella resistenza agli insetticidi

01 agosto 2025 | 18:30

L'arca olearia

La sensibilità alla siccità delle varietà di olivo adatte al superintensivo

Caratterizzare la tolleranza allo stress da siccità nell'olivo è un compito complesso a causa dei numerosi tratti coinvolti in questa risposta.Ecco un confronto tra nove varietà, tra cui l'italiana Frantoio. Le peggiore? L'Arbequina

01 agosto 2025 | 17:40

L'arca olearia

Miglioramento della qualità dell'olio extravergine d'oliva mediante pretrattamento termico flash

Ogni varietà mostra una risposta distinta al pretrattamento termico Flash, applicato sia attraverso il riscaldamento che attraverso il raffreddamento, evidenziando cambiamenti nel profilo chimico dell'olio extravergine di oliva risultante

01 agosto 2025 | 17:10

L'arca olearia

Effetto della miscelazione delle foglie di olivo e delle acque reflue del frantoio sulla potenziale produzione di biogas

L'aggiunta del 4% di foglie di olivo all'acqua di vegetazione può migliorare la produzione di biogas. Possibile aumentare la redditività e contribuire a ridurre i costi di produzione dell'olio d'oliva

01 agosto 2025 | 16:45

L'arca olearia

A rischio i fondi PNRR per 500 frantoi

I ritardi nell'erogazione degli anticipi mette a rischio gli investimenti di 516 beneficiari dei fondi PNRR per l'ammodernamento frantoi entro il termine inderogabile del 31 gennaio 2026. L'allarme di FOA Italia, Aifo, Confartigianato Frantoi e Assofrantoi

01 agosto 2025 | 14:00

L'arca olearia

Vendita di olive: 6 ore inderogabili dal piazzale al frantoio solo per i commercianti di olive

La nuova normativa impone un limite massimo di 6 ore dall’arrivo delle olive sul piazzale del commerciante fino al frantoio. Un limite impossibile da rispettare per molti frantoi del centro-nord Italia che acquistano olive in Puglia, Calabria o Sicilia

31 luglio 2025 | 13:00