L'arca olearia

L’olio italiano fuori dalla Gdo? La proposta avventata di Unaprol

Massimo Gargano, il presidente del Consorzio olivicolo italiano propende per i farmer’s market. Ma siamo davvero sicuri che sia la strada giusta? Se il consumatore predilige i supermercati, perché lasciarlo da solo nelle mani dei grossi gruppi

06 giugno 2009 | Luigi Caricato



Chi è Massimo Gargano, presidente di Unaprol?
Che storia ha alle spalle?
Come è giunto alla carica di presidente del più rappresentativo Consorzio olivicolo italiano?
E soprattutto, con quali credenziali è stato scelto per ricoprire una carica così importante?

E’ sufficiente fermarsi a un testo apparso a sua firma sul quotidiano “Italia Oggi” lo scorso 23 maggio, con il titolo “Una ricetta per l’olio made in Italy”, per restare profondamente perplessi e sgomenti.

A un certo punto si legge:

(...) nel settore dell’olio di oliva, i veri sconfitti in questi ultimi anni sono stati i gruppi industriali italiani che pur di non cambiare hanno progressivamente venduto i propri marchi (...)

Oddio! Da che pulpito viene la lezione, viene da pensare
Un po’ di umiltà di certo non guasterebbe.
Nulla da eccepire sul fronte delle responsabilità, sia chiaro: le colpe sono di tutti e nessuno può ritenersi estraneo; e se certamente le aziende di marca non hanno dimostrato – come è vero – la necessaria determinazione nell’affrontare la realtà, il mondo dell’associazionismo agricolo non è che ne esca per questo indenne.
Se dovessimo puntualizzare, entrando nei particolari, la storia riserverebbe delle amare sorprese.

Ma veniamo alla frase choc, che Massimo Gargano, o chi per lui, ha scritto:

La produzione di olio di oliva extra vergine italiano destinata al mercato è piuttosto limitata e la sua collocazione naturale non è quella degli scaffali della grande distribuzione dove qualunque prodotto viene sottoposto ad una pressione omologatrice e promozionale ai limiti della sostenibiltà.

Non solo, il testo di Gargano prosegue, bagnandosi nel mare magnum della Coldiretti:

Il canale di commercializzazione più efficace per l’olio extra vergine di qualità italiano è rappresentato dalla filiera corta con quei fondamentali momenti oggi sempre più presenti nel nostro paese dei farmer’s market e dei mercati di campagna amica (aziende agrituristiche, fattorie didattiche, sedi di cooperative e frantoi sociali, consorzi agrari, ecc.)

Ma sia benedetto il cielo e la terra, siamo veramente sicuri che questa sia la strada giusta da percorrere? In questo modo ci auto escludiamo da una collocazione così importante e centrale, qual è quella rappresentata dalla Gdo. lasciando spazio nei supermercati a coloro che invece spacciano per extra vergine italiano oli a un euro e 99 centesimi la bottiglia da litro!

Perché un simile atteggiamento rinunciatario? Il mercato è complesso e non si può affermare che l’unica soluzione efficace sia quella dei farmer’s market di campagna amica.

Ma si è davvero lucidi e consapevoli nel sostenere tali assurdità?
Si ricreda caro Gargano. Non è più tempo di giocare con il destino degli altri.
Chi si fa carico di presiedere una realtà importante e centrale per l’olivicoltura italiana, qual è l’Unaprol, non può sostenere posizioni così discutibili!

Se il consumatore predilige la Gdo nei suoi acquisti, che senso ha alzarsi di punto in bianco un mattino, magari con la luna storta, e decidere di intraprendere un cammino diverso, andando nella direzione opposta a quella verso cui si indirizzano in massa i consumatori?

Credo che certi personaggi debbano avere la piena consapevolezza delle conseguenze delle proprie affermazioni. Qui sono in gioco le sorti dell’olivicoltura italiana, evitiamo perciò di commettere errori su errori, come è accaduto più volte in passato.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Il rame da solo non basta contro la mosca dell’olivo

Non serve un’alta dose di rame per contrastare la mosca dell’olivo. Un dosaggio molto più basso, abbinato a trattamenti con particelle di silicato, può ridurre significativamente le infestazioni di Bactrocera oleae

03 luglio 2025 | 14:00

L'arca olearia

L’influenza sulla fenologia dell’olivo della varietà, della località e dell’interazione genotipo-ambiente

La data di maturazione delle olive non è uniforme all'interno della chioma dell'albero: i rami esposti a nord e a ovest maturavano più tardi rispetto a quelli esposti a sud e a est. Il risveglio dalla dormienza è stato precoce nei rami esposti a sud e a est

02 luglio 2025 | 16:00

L'arca olearia

La maturazione delle olive post raccolta: conservarle a 4 °C se non si riesce a frangerle entro le 24 ore

La conservazione al freddo delle olive può ridurne efficacemente il tasso di respirazione, ritardare la maturazione post-raccolta e inibire le reazioni di ossidazione e la crescita microbica

02 luglio 2025 | 14:00

L'arca olearia

Il selenio per l’olivo è utile contro gli stress ambientali

Il selenio non ha provocato alterazioni nella produzione delle olive e nella qualità dell'olio d'oliva, ma ha dimostrato un'azione antiossidante e pro-ossidante dose-dipendente nell’olivo

01 luglio 2025 | 16:00

L'arca olearia

Ecoschema 3 per l'olivo: diminuiscono le domande di adesione

L’Ecoschema 3 prevede un contributo per ogni ettaro di Superficie Agricola Utilizzata coltivata a olivo, pari a 220,00 euro/ha. Ma troppa burocrazia e impegni agronomici stringenti fanno diminuire le domande del 17%

30 giugno 2025 | 16:00

L'arca olearia

La struttura della chioma dell’olivo e l’influenza sulla produttività

Architettura della chioma e caratteristiche di fruttificazione dell’olivo sono fondamentali per ottenere una buona produttività. Il problema dell’invecchiamento fisiologico precoce della chioma a causa dell'eccessivo ombreggiamento

30 giugno 2025 | 12:00