L'arca olearia
L’importanza della cima dell’olivo e la sua formazione in fase di potatura
La cima dell’olivo ha una funzione essenziale, svolgendo un ruolo di equilibratore distribuendo le risorse tra attività vegetativa e produttiva dell'albero. La creazione di una cima equilibrata è fondamentale in fase di potatura
11 aprile 2025 | 19:00 | R. T.
In assenza di interventi di potatura dell'olivo, lo sviluppo della parte più alta della chioma può facilmente prevalere su quello della parte sottostante, causando note difficoltà in fase di raccolta delle olive.
Negli impianti olivicoli più fitti e più intensivi la mancanza di una cima definita può portare a una progressiva riduzione della capacità produttiva, poiché si assiste a una riduzione della superficie fruttificante nella parte basale della chioma, poiché questa si trova in un ambiente fisiologicamente inadatto, creando le condizioni per numerose fisiopatie.
Alle latitudini del Mediterraneo, in rami di un anno posizionati in zone della chioma irradiate da intensità luminosa al di sotto del 30%, rispetto alla radiazione globale, difficilmente si completano i processi di lignificazione e di induzione a fiore delle gemme. In condizioni di scarsa luminosità anche i processi di inolizione e di sintesi degli acidi grassi e dei composti riferibili alla frazione dell’insaponificabile non procede regolarmente, con ripercussioni negative su quantità e qualità del prodotto.

La cima dell’olivo ha una funzione essenziale, svolgendo un ruolo di equilibratore distribuendo le risorse tra attività vegetativa e produttiva dell'albero, godendo di alcune condizioni di favore, in quanto è posizionata sulla direttrice principale di circolazione della linfa.
Nella forma di allevamento a vaso policonico i problemi menzionati sono in buona parte risolti mediante l'asportazione di tutte le formazioni con forte attività vegetativa nella parte apicale della branca, ad esclusione di una di media vigoria (per ogni branca), che dovrà svolgere il ruolo di guida (cima) per la successiva espansione della chioma.
Nelle forme a vaso "libero" lo sfoltimento dei rami nella parte alta delle branche principali è più blando che nel vaso policonico classico, e vengono di solito lasciati più rami per cui tutta la parte apicale svolge la funzione di cima. Le limitazioni imposte allo sviluppo della porzione apicale di chioma migliorano le condizioni microclimatiche della porzione basale per cui si realizzano condizioni ideali per lo sviluppo di numerose branche secondarie ricche di germogli con i quali realizzare una costante ed intensa attività riproduttiva. Alcune branche secondarie potranno essere progressivamente eliminate fin dalla inserzione sulla struttura primaria, quando vengono sovrastate da altre con lo sviluppo della chioma.
Bibliografia
G. Pannelli, R. Gucci, Vol. 5 - La gestione della chioma, Collana divulgativa 2021, Accademia Nazionale dell'Olivo e dell'Olio
Leggi anche
L'arca olearia
Potatura olivo: ciò che devi sapere per non sbagliare
Potare un olivo serve a mantenere la struttura e ottenere la massima produttività tutti gli anni. I trucchi e i segreti per la potatura dell'olivo
09 febbraio 2024
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Ottimizzazione della gramolazione della pasta di olive: tempo, temperatura, ossigeno e additivi naturali
Un aspetto chiave dell'estrazione dell'extravergine è la coalescenza di piccole goccioline di olio generate durante la frangitura in goccioline più grandi, che possono essere facilmente separate attraverso metodi meccanici. Ecco come ottimizzare il processo
12 dicembre 2025 | 16:30
L'arca olearia
Effetti della sostituzione dell'azoto minerale con azoto organico sul comportamento floreale, sulla qualità dei frutti e sulla resa dell'olivo
L'azoto è il nutriente minerale chiave negli oliveti, essenziale per la crescita. La sua carenza riduce significativamente la fotosintesi. L'elevata efficienza di fioritura con fertilizzanti organici azotati potrebbe essere attribuita alla capacità dei microrganismi del suolo di rilasciare regolatori di crescita come citochinine, auxine e gibberelline
12 dicembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
Tolleranza alla mosca dell’olivo: aspetti morfologici, dimensioni della cuticola e composti volatili che difendono le olive
Diverse cultivar esposte alla mosca dell'olivo mostrano differenze nelle punture sterili e nella percentuale di infestazione larvale ma esistono anche meccanismi di difesa post-ovideposizione
12 dicembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Le diverse strategie di gestione dell'acqua in tre cultivar di olivo
La gestione dell'acqua all'interno delle piante dipende quindi da fattori come il controllo stomatale, le molecole osmoprotettive e le proprietà chimiche e anatomiche del legno. Le analisi biochimiche e strutturali rivelano come le tre cultivar di olivo hanno risposto in modo diverso allo stress da siccità.
12 dicembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Stretta spagnola sull'olio di oliva tunisino: la Commissione europea se ne lava le mani
Proprio mentre il governo tunisino decide una stretta sull'export, minancciando di bloccare le licenze di esportazione a chi vende a meno di 3,5 euro/kg, ecco che la Commissione europea fa orecchie da mercante all'interrogazione di Dario Nardella
11 dicembre 2025 | 15:00 | Alberto Grimelli
L'arca olearia
Le prospettive dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati
L’indagine ha confermato l’interesse dei produttori per i vini no alcol, con oltre il 60% degli intervistati propenso a introdurre questo tipo di produzione. L’elemento che maggiormente influenza l’intenzione di produrre vini dealcolati è rappresentato dalle aspettative dei vantaggi che ne possono derivare
11 dicembre 2025 | 14:00