L'arca olearia

Le impronte digitali dei sesquiterpeni per verificare l’origine geografica dell’olio d’oliva vergine

Le impronte digitali dei sesquiterpeni per verificare l’origine geografica dell’olio d’oliva vergine

Le impronte digitali dei sesquiterpeni hanno sovraperformato con una precisione superiore al 90% per differenziare tra oli di oliva italiani e non e una maggiore sensibilità alle differenze regionali

29 marzo 2025 | 11:00 | R. T.

Conoscere il paese di origine di prodotti come l'olio d'oliva ha un impatto significativo sulle decisioni di acquisto dei consumatori e influisce sul prezzo di mercato. La catena di approvvigionamento dell'olio d'oliva vergine è particolarmente vulnerabile alle frodi e la contraffazione della dichiarazione di origine è particolarmente difficile da individuare. Questo perché, nonostante le normative europee sulla dichiarazione di origine obbligatoria, non esiste ancora un metodo ufficiale per la verifica di tali informazioni, che apre un divario critico nella catena alimentare. 

Per risolvere un problema che richiede con urgenza soluzioni efficaci, sono state sviluppate e proposte numerose tecniche di autenticazione rapide, economiche ed efficienti per identificare le frodi che raggiungono il mercato. Ora, qual è il metodo che ha un livello di affidabilità più elevato? Un articolo pubblicato sulla rivista Food Chemistry confronta per la prima volta i due metodi più promettenti tra tecniche specifiche e non specifiche per autenticare l’origine geografica dell’olio d’oliva vergine: analisi e analisi dell’inomicismo metabolico (impronta digitale) della frazione sesquiterpenica (un tipo di composti lipidici). 

Lo studio, sviluppato in collaborazione tra l’UB, il Centro di Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach (Italia) e l’Università di Perugia, evidenzia le grandi potenzialità del rilevamento delle impronte digitali dei sesquiterpe al fine di verificare l’autenticazione geografica dell’olio d’oliva vergine. I risultati hanno mostrato che il metodo di rilevamento delle impronte digitali dei sesquiterpeni ha superato i metodi isotopici in vari aspetti, come l'accuratezza della classificazione, la sensibilità e la selettività, dettagliano gli autori, i membri del Dipartimento di Nutrizione, Scienze Alimentari e Gastronomia dell'UB. 

I due metodi sono stati applicati allo stesso set di campioni di quasi 400 campioni di olio di olvia, che coprono diversi anni di raccolta, cultivar e produttori. I modelli di classificazione PLS-DA sono stati sviluppati per distinguere tra oli italiani e non italiani, così come oli provenienti da tre regioni italiane di lunga data. I modelli isotopici basati sulla maggior parte di 13 C, 18 18O e 2 H hanno raggiunto una precisione di classificazione superiore al 75 % per distinguere l'italiano dagli oli non italiani, mentre le impronte digitali sesquiterpeni hanno sovraperformato con una precisione superiore al 90% e una maggiore sensibilità alle differenze regionali, come valutato nella convalida esterna.

Il lavoro rileva inoltre la necessità di aumentare la trasferibilità di questa tecnica biochimica per garantirne l'applicazione complessiva e quindi combattere in modo più efficace la contraffazione nella catena alimentare. 

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Stabilire il momento ottimale per la raccolta delle olive: strumenti e parametri

La corretta determinazione del tempo di raccolta ottimale è fondamentale per garantire la massima qualità dell'olio d'oliva, che richiede la valutazione precisa e tempestiva della maturità delle olive: metodi distruttivi e non distruttivi

27 agosto 2025 | 13:00

L'arca olearia

La gestione della mosca dell'olivo con metodi adulticidi: prodotti a confronto

Nessuno dei trattamenti ha ridotto significativamente l'infestazione totale rispetto ai controlli. Anche se l'esca attrattiva era bassa la capacità dei metodi adulticidi di proteggere l'oliveto è rimasta costante. L'efficacia dei diversi prodotti era però molto variabile

26 agosto 2025 | 16:00

L'arca olearia

Le differenze nell'uso dell'acqua tra un olivo irrigato e uno in asciutto

L'olivo in asciutta ha strategie di uso dell'acqua più conservative rispetto agli alberi irrigati e gli alberi in deficit controllato si acclimatano in modo in modo funzionale e strutturativo agli adaquamenti parziali a lungo termine

21 agosto 2025 | 13:00

L'arca olearia

Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"

09 agosto 2025 | 11:00

L'arca olearia

Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media

08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa

L'arca olearia

I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale

08 agosto 2025 | 16:00