L'arca olearia
Possibile migliorare le prestazioni energetiche e ambientali dell’oliveto, ma solo del 10%
          Adottando sistemi di risparmio energetico, senza compromettere la resa, è possibile una riduzione del 3,4% del costo totale della produzione di olive. Fertilizzanti, elettricità e combustibili sono le principali fonti di emissioni di gas serra
18 marzo 2025 | 12:00 | R. T.
È imperativo studiare il potenziale impatto dell'utilizzo di input agricoli nella produzione di olive, in linea con altri prodotti agricoli su scala globale.
Lo stato attuale della produttività e della redditività agricola è indissolubilmente legato al consumo di energia. Il processo di produzione economica è influenzato da una vasta gamma di fattori, tra cui il lavoro umano, il capitale, le risorse naturali, la disponibilità di energia e la tecnologia. Molti settori economici fanno molto affidamento sull'energia e su altre risorse. Tuttavia, le tendenze attuali rivelano un rapido esaurimento delle risorse naturali e un aumento dei livelli di inquinamento, che collettivamente presentano rischi ambientali significativi. Per mitigare queste sfide, è essenziale dare priorità agli sforzi volti a migliorare l’efficienza energetica.
L'auditing energetico può essere una componente essenziale per condurre valutazioni del ciclo di vita (LCA) che coinvolgono prodotti agricoli. Il rapporto di energia, l'energia specifica e la produttività energetica sono indici vitali nei sistemi di produzione agricola in grado di definire l'efficienza e le prestazioni delle unità di produzione agricola.
Data Envelopment Analysis (DEA) è una tecnica non parametrica di stima di frontiera che viene ampiamente utilizzata in molte impostazioni per misurare l'efficienza e il benchmarking delle unità decisionali (DMU). La tecnica DEA fornisce ai decisori la possibilità di valutare l'efficienza di ogni DMU rispetto a un'unità operativa ideale. Questa valutazione si basa su più input e output, piuttosto che basarsi su un confronto con le prestazioni medie.
In un recente studio sull’estrazione dell’olio d’oliva in Italia, Perone et al. (2022) hanno analizzato due modelli di gestione per determinare e confrontare le loro efficienze energetiche. I due modelli erano linea di lavorazione partitaria (Ba-PL) per piccole e medie capacità, che utilizza gramole parallele e frantoi industriali per la lavorazione a capacità maggiori, che utilizza gramole in serie per simulare la lavorazione continua (Co-PL). Secondo i risultati, la produzione di energia per la lavorazione partitaria era di 105.570,00 MJ/giorno. D'altra parte, i frantoi continui ha prodotto 422.2280,00 MJ/giorno. L'analisi dell'efficacia complessiva delle attrezzature (OEE) per due processi rivela che la configurazione continua ha un valore di prestazione del 93,1%, mentre la partitaria ha un valore di prestazione di soli 51,2%. Questa differenza è dovuta principalmente ai tempi morti di carico e scarico nella lavorazione partitaria, che si traduce in una diminuzione del 44,7% del valore dei parametri di prestazione.
Una ricerca ha condotto uno studio completo utilizzando un metodo non parametrico di analisi di adozione dei dati (DEA) per esaminare l'efficienza dell’oliveto al fine di identificare pratiche dispendiose di input energetici per la produzione di olive. Inoltre, l'effetto dell'ottimizzazione degli input energetici è stato misurato sul miglioramento degli indici energetici, dei tassi di emissione dei gas serra (GHG) e dei costi di produzione.
Il fabbisogno energetico ottimale totale per la produzione di olive è risultato essere di 14,1 GJ/ha, il che implica che, rispetto alla conduzione ordinaria dell’oliveto, solo il 8,7 % dell'energia totale in entrata poteva essere risparmiata mantenendo un livello costante di resa delle olive.
La valutazione dell'inquinamento ambientale ha identificato i fertilizzanti chimici, elettricità e combustibili diesel come le principali fonti di emissioni di gas serra.
Risparmi del modello di consumo energetico possono portare a una riduzione sostanziale del 9,2% delle emissioni di gas serra primarie.
Inoltre, l'analisi economica ha rilevato il potenziale di un miglioramento del 3,5% sia nel rapporto beneficio/costo che negli indici di produttività, nonché una riduzione del 3,4% del costo totale della produzione di olive.
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