L'arca olearia

Biologico o convenzionale? Gli effetti della conduzione sulla qualità del suolo

In base alle prove su venti aziende olivicole sono molte le tecniche in grado di influenzare il contenuto di sostanza organica nel suolo

09 febbraio 2008 | Duccio Morozzo della Rocca

Su dieci coppie di aziende olivicole biologiche e convenzionali dell’areale della Dop Tuscia, omogenee per struttura, età, cultivar, sesto d’impianto e caratteristiche del terreno, è stato effettuato un confronto del sistema di gestione utilizzando alcuni parametri indicatori della qualità del suolo.
Lo studio è stato condotto dal Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Piante e Suolo (CRA-RPS).

“Il concetto di qualità del suolo - dice Corrado Ciaccia, assegnista di ricerca presso il CRA-RPS - ha assunto nelle ultime due decadi un ruolo fondamentale nella scelta delle pratiche di gestione del suolo, nella ricerca di un’agricoltura sostenibile e nel rispetto dell’ambiente inteso come ecosistema.
Agire nel rispetto della qualità del suolo significa infatti incrementare le riserve fondamentali per garantire la produttività agricola e, al contempo, il benessere ambientale riducendo le operazioni di intervento dell’olivicoltore”.

Il contenuto in sostanza organica, infatti, influenza direttamente la struttura del suolo, l’umidità e il suo contenuto in elementi nutritivi mentre è la componente microbica che influenza il loro rilascio e la disponibilità per le colture, agendo sulle trasformazioni della sostanza organica.

Sui terreni campionati di ciascuna azienda sono state effettuate dunque analisi quanti-qualitative della sostanza organica presente e delle sue frazioni umificate, ed è stata valutata la consistenza e l’attività della componente microbiologica (misurata come sostanza organica trasformata).

“Dai risultati ottenuti – dice il dott. Ciaccia – si evidenzia (figura 1) come la differente conduzione del biologico rispetto al convenzionale, nel medio-lungo periodo, abbia avuto un effetto positivo sul contenuto in sostanza organica del suolo, sulla presenza microbica e sull’attività della stessa.
E’possibile sostenere quindi, per i suoli indagati e per i parametri considerati, che i terreni condotti con sistema biologico presentino una qualità del suolo migliore rispetto agli analoghi condotti con metodiche convenzionali.
In tale senso possiamo considerare le tecniche volte al mantenimento nel tempo della sostanza organica come un utile mezzo per assicurare al terreno un buon livello di forza vecchia, ovvero una riserva di elementi nutritivi costantemente disponibile”.



Nell’ottica del miglioramento della qualità del suolo in olivicoltura, è interessante osservare come risultati analoghi possano essere comunque ottenuti anche nella gestione convenzionale, cercando però il giusto compromesso con quegli accorgimenti agronomici in grado di influenzare il contenuto di sostanza organica come l’utilizzo di ammendanti organici (per es. il letame), l’inerbimento o i sovesci, e limitando il disturbo della popolazione microbica attraverso la riduzione degli interventi di lavorazione del terreno.

“La qualità del suolo è la capacità di un suolo di interagire con l’ecosistema in modo da mantenere la produttività biologica, la qualità ambientale e promuovere la salute di animali e piante” (Doran e Parkin, 1994).


Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Coratina salva fino alla campagna olearia 2026/27: steroli a 800 mg/kg

Il Comitato Chimici del Consiglio Oleicolo Internazionale sancisce l’accordo sugli steroli per la Coratina ma solo per due campagne olearie. Ma è possibile una soluzione definitiva con un lavoro sui fenoli. Ora serve la ratifica urgente del Consiglio

09 ottobre 2025 | 19:00

L'arca olearia

Il danno meccanico della raccolta delle olive e gli effetti sulla qualità dell'olio: acidità, perossidi, K232 e K270

La raccolta con scuotitori porta a danneggiare il tessuto cellulare dell'oliva e, in alcune aree, la membrana cellulare si rompe rotta e il fluido cellulare fuoriusce, causando scolorimento e lividi. L'effetto su alcuni parametri chimici dell'olio extravergine di oliva

09 ottobre 2025 | 17:40

L'arca olearia

La biodiversità al centro delle linee programmatiche delle Città dell’Olio

La biodiversità olivicola ha un valore strategico per il rilancio della nostra olivicoltura con la conferma dell’immagine di qualità del nostro olio, o, meglio, dei nostri extravergini monovarietali, che meglio di altri sanno raccontare i territori da essi vissuti e partecipati

09 ottobre 2025 | 11:00 | Pasquale Di Lena

L'arca olearia

La scuotitura meccanica per una raccolta efficiente delle olive

Nessuna differenza tra i tempi di scuotimento, né in termini di efficienza di raccolta né in termini di danni alle piante. L'indice di maturità delle olive ha influito sulla forza necessaria per staccare i frutti

06 ottobre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Effetti dell'irrigazione in deficit sulla qualità dell'olio d'oliva in diverse date di raccolta

Nessuna differenza significativa riscontrata nei parametri vegetali tra i trattamenti di irrigazione. La produttività idrica è di 1,0 e 1,4 kg di olio per metro cubo di acqua in deficit sostenuto e regolamentato.

03 ottobre 2025 | 20:00

L'arca olearia

L'influenza del periodo di potatura e dell'intensità sulla crescita vegetativa e sulla produttività in un oliveto semi intensivo

L'effetto della tecnica di potatura sulla risposta vegetativa e riproduttiva dovrebbe essere valutato su almeno un ciclo annuale completo carica scarica, poiché l'effetto della gestione della chioma è cumulativo nel corso degli anni

03 ottobre 2025 | 19:20