L'arca olearia

Le varietà di olivo con la maggiore resa in olio: un confronto tra dodici cultivar

Le varietà di olivo con la maggiore resa in olio: un confronto tra dodici cultivar

Non solo la resa in olio, anche altri parametri biometrici dei frutti sono stati presi in esame e caratterizzati in tre diverse campagne olearie per capire l’interazione tra cultivar di olivo e anno di raccolta

03 dicembre 2024 | 12:00 | R. T.

La biometria è ampiamente considerata nella produzione di olive da tavola e di olio d'oliva.

Il calibro del frutto, il contenuto di polpa e il rapporto polpa/nocciolo sono tra i parametri più importanti nella lavorazione delle olive da tavola, mentre il contenuto di olio e di acqua sono tra i più importanti nella produzione di olio d'oliva.

L’Università di Reggio Calabria ha studiato dodici parametri provenienti da drupe di 12 cultivar di olivo in tre annate di raccolta 2014, 2015 e 2016

Il peso dei frutti è risultato più elevato nella cv Nocellara Messinese (più di 5 g in tutte e tre le annate considerate) per questo motivo questi frutti sono preferiti per la lavorazione delle olive da tavola.

La cv Ottobratica ha mostrato il numero più basso di frutti/kg, a causa dell'elevato peso della drupa.

Il peso del nocciolo (endocarpo) è stato il più basso nelle cv Ottobratica, Pendolino e Roggianella (meno di 0,5 g).

Il peso della polpa fresca (mesocarpo) è risultato più elevato nella cv Nocellara Messinese (4,26-4,49 g) e nella cv Picholine (3,68-3,88 g), mentre il peso della polpa secca è risultato più elevato in Frantoio e in Roggianella (oltre il 40% sui frutti snocciolati); queste ultime due cv hanno anche mostrato il più basso contenuto di umidità, cioè inferiore al 60% sui frutti snocciolati.

Le drupe più lunghe (diametro longitudinale) sono state prodotte dalle cv Nocellara Messinese e Picholine, che misurano più di 25 mm; queste due varietà hanno prodotto anche i frutti con il più alto diametro orizzontale, rispettivamente più di 18 e più di 16 mm.

Il contenuto di olio del frutto dipende da molti parametri, come la posizione del frutto nella chioma. Infatti, quando viene effettuata la raccolta delle olive, le drupe che crescono nella parte interna della della chioma o sul suo lato nord-occidentale hanno generalmente un contenuto di olio inferiore perché ricevono meno luce rispetto alle drupe che crescono nella parte esterna della chioma o rispetto a quelle che crescono sul lato sud-est. Per questo motivo è molto importante condurre un campionamento casuale.

La cultivar e l'anno di raccolta influenzano il contenuto di olio.

In ognuno dei tre anni di raccolta studiati, una cultivar diversa ha prodotto la quantità di olio più alta, Ottobratica, Nociara e Leccino per il 2014, 2015 e 2016 rispettivamente.

Frantoio, Nocellara Messinese e Roggianella sono state le cultivar che hanno mostrato la minore influenza dell'anno di raccolta.

La Sinopolese ha prodotto quasi il doppio di olio nel 2016 rispetto all'anno precedente.

In 10 delle 12 cv è stato riscontrato il più alto contenuto di olio nel 2016, mentre la cv Pendolino ha mostrato il contenuto più basso nel 2014 e nel 2015.

La cultivar e l'anno di raccolta hanno mostrato un'influenza altamente significativa sulla biometria dei frutti di oliva.

Bibliografia

Giuffrè, A. M. "Biometric evaluation of twelve olive cultivars under rainfed conditions in the region of Calabria, South Italy." Emirates Journal of Food & Agriculture (EJFA) 29.9 (2017).

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L'influenza della raccolta tardiva delle olive sulle composizioni di acidi grassi, sui composti fenolici e sugli attributi sensoriali dell'olio d'oliva

Ritardare troppo la raccolta delle olive aumenta l'acido palmitico, l'acido stearico, l'acido linoleico e in generale il tenore di acidi grassi polinsaturi nell'olio d'oliva. In calo anche il contenuto fenolico e di acido oleico

13 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

La relazione tra mosca olearia e lebbra dell’olivo

La Grecia sta sperimentando una recrudescenza della lebbra dell’olivo che sta facendo nascere miti e leggende metropolitane. Gli agronomi della Messina hanno deciso di fare chiarezza

13 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Ottimizzazione della gramolazione della pasta di olive: tempo, temperatura, ossigeno e additivi naturali

Un aspetto chiave dell'estrazione dell'extravergine è la coalescenza di piccole goccioline di olio generate durante la frangitura in goccioline più grandi, che possono essere facilmente separate attraverso metodi meccanici. Ecco come ottimizzare il processo

12 dicembre 2025 | 16:30

L'arca olearia

Effetti della sostituzione dell'azoto minerale con azoto organico sul comportamento floreale, sulla qualità dei frutti e sulla resa dell'olivo

L'azoto è il nutriente minerale chiave negli oliveti, essenziale per la crescita. La sua carenza riduce significativamente la fotosintesi. L'elevata efficienza di fioritura con fertilizzanti organici azotati potrebbe essere attribuita alla capacità dei microrganismi del suolo di rilasciare regolatori di crescita come citochinine, auxine e gibberelline

12 dicembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

Tolleranza alla mosca dell’olivo: aspetti morfologici, dimensioni della cuticola e composti volatili che difendono le olive

Diverse cultivar esposte alla mosca dell'olivo mostrano differenze nelle punture sterili e nella percentuale di infestazione larvale ma esistono anche meccanismi di difesa post-ovideposizione

12 dicembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Le diverse strategie di gestione dell'acqua in tre cultivar di olivo

La gestione dell'acqua all'interno delle piante dipende quindi da fattori come il controllo stomatale, le molecole osmoprotettive e le proprietà chimiche e anatomiche del legno. Le analisi biochimiche e strutturali rivelano come le tre cultivar di olivo hanno risposto in modo diverso allo stress da siccità.

12 dicembre 2025 | 13:00