L'arca olearia

La potatura dell’olivo e lo sviluppo di patologie fungine e batteriche

La potatura dell’olivo e lo sviluppo di patologie fungine e batteriche

Gli errori di potatura dell’olivo possono portare a vari problemi di squilibrio vegeto-produttivo della pianta ma anche a problemi fitopatologici di rogna, occhio di pavone e fumaggine

15 novembre 2024 | 14:00 | R. T.

La potatura dell’olivo è spesso una pratica sottovalutata perché ritenuta, a torto, collegata solo con l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta, quindi a togliere il secco, rinnovare la vegetazione, mantenere la forma di allevamento o poco più.

In realtà la potatura dell’olivo influenza molte altre pratiche colturali, tra le quali la concimazione e l’irrigazione ma anche la difesa fitosanitaria.

Ovvie le relazioni con fertilizzazione e irrigazione che possono modificare l’equilibro vegeto-produttivo dell’olivo.

Meno noto che una cattiva potatura è ritenuta quasi interamente responsabile del deperimento del tronco degli olivi, anche della carie. Questo perché tagli molto importanti, eseguiti male, con scortecciamenti o ristagni idrici sulle ferite, possono far instaurare molteplici funghi e batteri.

Una potatura eccessivamente precoce può provocare attacchi di rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi), poiché la resistenza degli alberi è bassa con il freddo. Nei casi in cui questa malattia diventa grave, le parti colpite non dovrebbero essere rimosse tutte nella stessa stagione, ma nell'arco di 3 anni.

Il pericolo dell’occhio di pavone dell’olivo (Spilocaea oleagina) si riduce con potature piuttosto vigorose, la cui intensità dipenderà dal bilancio idrico della varietà. La malattia è favorita dall'eccesso o dalla carenza di umidità del terreno o dell’area della chioma bassa. Una potatura intensa, che favorisce il ricircolo di aria nella chioma, riduce anche il pericolo dell'occhio di pavone.

La diffusione della fumaggine (Capnodium spp.), che comunemente accompagna le cocciniglie, è ampiamente prevenibile con una potatura accurata. Il rinnovamento della corteccia può essere indotto trattando i giovani alberi con calce e quelli più vecchi con una miscela di solfato di ferro al 7% e calce al 7%.

Bibliografia

ClARAVELLlNI, L. "Pruning as related to the state of health in olive trees." (1963): 275-9

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