L'arca olearia

Ridurre la fatica durante la raccolta delle olive con gli abbacchiatori

Ridurre la fatica durante la raccolta delle olive con gli abbacchiatori

E’ possibile ridurre l’impatto della raccolta delle olive sugli operatori, riducendone la fatica, grazie a semplici esoscheletri passivi, già adottati in altri comparti agricoli

26 settembre 2024 | R. T.

Il metodo più ampiamente utilizzato per la raccolta delle olive è la "bacchiatura". Oggi, i rami vengono battuti con una bacchiatrice dotata di un pettine vibrante. Le lunghe aste rigide che sostengono il pettine possono avere prolunghe telescopiche che raggiungono rami di 3-4 m di altezza. I modelli più recenti adottano motori a corrente continua che si trovano sulla testa terminale. Gli abbacchiatori elettrici consumano meno energia e non richiedono una fonte di alimentazione fissa, ma, ovviamente, sono più pesanti e piuttosto sbilanciati rispetto a quelli ad aria compressa che gradualmente stanno sostituendo.

L’uso di questi agevolatori per la raccolta delle olive, però, ha un impatto sull’apparato muscolo-scheletrico degli operatori, anche piuttosto pronunciato nel caso di uso prolungato.

In altri campi agricoli sono giù stati adottati esoscheletri, ovvero giubbotti che possono ridurre l'attività muscolare dei muscoli delle spalle. È stato per esempio sviluppato un esoscheletro per arti superiori per la raccolta della palma da olio. Il dispositivo, che utilizza una molla a gas e un meccanismo a quattro barre, aiuta nei movimenti di sollevamento delle braccia e riduce il rischio di sviluppare disturbi muscoloscheletrici correlati al lavoro.

Una ricerca dell’Università di Genova ha permesso di capire dove e come vengono sollecitati i muscoli degli operatori durante la raccolta delle olive.

Nelle prove sul campo, gli operatori hanno anche testato diversi esoscheletri commerciali esistenti per convalidare il loro supporto per la raccolta delle olive. Questi esoscheletri sono progettati per gestire utensili pesanti in lavori industriali ripetitivi, ma non sono adatti per gestire raccoglitrici così lunghe.

Per questo motivo, è necessario sviluppare un esoscheletro specifico per l'attività, su misura per la raccolta delle olive. Un'attenta osservazione delle posizioni degli operatori e delle loro tecniche di raccolta ha rivelato le aree di progettazione più importanti. L'idea principale è quella di fornire all'agricoltore un "terzo braccio" in grado di supportare il peso della raccoglitrice e bilanciare la coppia dovuta alla lunghezza della raccoglitrice. Sebbene la tecnologia odierna consenta la creazione di bracci robotici attivi e sofisticati per creare dispositivi affidabili per l'agricoltura, è stato scelto di sviluppare esoscheletri frugali senza motori o sensori.

I ricercatori hanno sviluppato prototipi di esoscheletri passivi per affrontare i problemi evidenziati dagli operatori durante i test. Il materiale in fibra di vetro è sensibile alla luce solare e all'usura. Per questo motivo, il telaio dell'esoscheletro è stato realizzato in metallo. Gli esoscheletri, scaricando il carico dell’abbacchiatore tramite un braccio fissato sullo schienale rigido, consentono all'utente di raccogliere anche con una sola mano.

Sono stati eseguiti una serie di test di laboratorio per confrontare l'esoscheletro di tipo 1 e di tipo 2. Entrambi questi esoscheletri hanno pesi simili: 3 e 3,5 kg rispettivamente.

Una serie di nuovi test biomeccanici e fisiologici, tra cui l'elettromiografia di superficie, è stata eseguita sul prototipo finale per identificare possibili effetti di affaticamento. Diversi agricoltori hanno potuto apprezzare i vantaggi della soluzione proposta. Sono in corso ulteriori sviluppi per soddisfare pienamente le elevate aspettative che emergono nel mondo dell'agricoltura. È stato depositato un brevetto per proteggere gli esoscheletri proposti. Una volta che alcuni aspetti ergonomici saranno ottimizzati, sarà possibile entrare nella fase di produzione dell'esoscheletro con sicurezza.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Bag-in-box: il miglior mondo per preservare l'olio extravergine di oliva a casa

L'imballaggio bag-in-box ha meglio conservato il profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva rispetto all'acciaio inossidabile. Collegata l'amarezza con l'oleuropeina e l'oleaceina, la pungenza con l'oleocantale e l'astringenza con oleaceina e oleocantale

21 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

Quali progressi contro Xylella fastidiosa?

Ancora poche speranze di cura, ma sperimentazioni in corso su soluzioni di biocontrollo come i batteri endemici xilemici, i peptidi bioattivi e i cocktail di microrganismi. Valutazioni su olivi meno sensibili a Xylella fastidiosa

21 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Una campagna olearia più povera del previsto e forte incertezza sul mercato dell’olio di oliva

Si cominciano a ridimensionare i numeri della campagna olearia 2025/26. Le rese più basse fanno temere una produzione da non più di 1,3 milioni di tonnellate in Spagna, mentre la Grecia potrebbe scendere sotto le 200 mila tonnellate. In Tunisia previste non più di 450 mila tonnellate. Gli operatori alla finestra

19 dicembre 2025 | 16:00 | Alberto Grimelli, Marcello Scoccia

L'arca olearia

L'effetto della selenite di sodio sulla produttività dell'olivo e sulla biofortificazione e qualità dell'olio extravergine di oliva

Il selenio si distingue come particolarmente importante per la salute umana grazie alla sua capacità di migliorare l'azione antiossidante ma può anche migliorare l'adattamento degli olivi agli eventi climatici estremi

19 dicembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

L'effetto degli squilibri nutrizionali di azoto e potassio sulla verticilliosi dell'olivo

Le osservazioni sul campo rivelano che l'eccesso di azoto o gli squilibri di azoto-potassici favoriscono le epidemie di verticilliosi dell'olivo. Effetti diversi a seconda della forma di azoto, nitrica o ammoniacale

19 dicembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Aromi dell’olio di oliva di nove varietà italiane: l’influenza di temperatura e pH sulla via della lipossigenasi

Gli enzimi presenti nelle olive sono determinati geneticamente, ma la produzione di composti volatili nell’olio extravergine di oliva cambia in relazione al grado di maturazione e al tempo di conservazione dei frutti e alle condizioni operative utilizzate durante l'estrazione dell'olio

19 dicembre 2025 | 13:00