L'arca olearia
Efficacia di nuovi formulati rameici contro l’occhio di pavone dell’olivo

Non tutto il rame è uguale contro l’occhio di pavone dell’olivo. Alcuni formulati, ivi compresi prodotti nano-rameici, sono più efficaci. Le condizioni meteo-climatiche determinanti contro Spilocaea oleagina
05 giugno 2024 | R. T.
L’occhio di pavone dell’olivo è causato dal fungo Spilocaea oleagina, Castagne (Hughes) (sin. Cycloconium oleagina). La malattia causa una grave defogliazione defogliazione precoce dell'olivo (Olea europaea L) e talvolta porta alla morte dei rametti.
È diffusa in tutte le regioni olivicole del mondo e nelle aree mediterranee è conosciuta da oltre un secolo.
L’occhio di pavone si manifesta di solito sulla superficie superiore della foglia di olivo. Quando le macchie si espandono e si raggruppano fino a ricoprire un'ampia superficie fogliare, le foglie spesso invecchiano e si staccano prematuramente dall'albero.
Le infezioni ricorrenti spesso causano una scarsa crescita e il deperimento dei rametti defogliati. In condizioni di forte umidità piccole lesioni marroni infossate possono essere riscontrate sui piccioli, sui peduncoli dei frutti e sui frutti, con conseguente caduta dei frutti e diminuzione della produttività.
L'infezione dei frutti può causare macchie inaccettabili sulle olive da tavola e, quando si verifica su cultivar produttrici di olio, può causare un ritardo nella maturazione e una diminuzione della resa in olio.
L’occhio di pavone dell’olivo si sviluppa in ragione della temperatura, della durata dell'umidità e dell'età delle foglie.
Vi è una correlazione negativa tra l'età delle foglie e la gravità della malattia, essendo le foglie molto giovani estremamente suscettibili.
In generale, la gravità della malattia aumenta con l'aumentare della durata dell'umidità, mentre la durata minima dell'umidità per l'infezione è di 12 ore.
La temperatura ottimale è stata di circa 20 ºC per periodi di bagnatura inferiori a 24 ore e di circa 15 ºC per periodi di bagnatura più lunghi.
L’effetto del rame e di fungicidi sistemici contro l’occhio di pavone dell’olivo
La difesa dall’occhio di pavone dell’olivo si è sempre basata su composti rameici e soprattutto sulla poltiglia bordolese.
In realtà la diffusione di fungicidi sistemici per l’olivo sta cambiando il quadro anche se raramente questi composti possono essere utilizzati in tarda primavera, estate o primo autunno (fino alla raccolta delle olive).
Non sempre tuttavia i fungicidi sistemici hanno migliore o maggiore efficacia del rame. Purchè si utilizzi la formulazione corretta. Per esempio il solfato di rame è probabilmente il prodotto rameico con minore efficacia sull’occhio di pavone.
Sembra che l'efficacia dei fungicidi nel controllo dell’occhio di pavone sia molto legata alle condizioni ambientali e possa variare in base alle diverse condizioni ambientali e al momento dell'applicazione del fungicida. Ecco perché a volte i risultati tra le varie sperimentazioni non sono coerenti.
L’utilizzo di nuovi formulati di rame contro l’occhio di pavone
L’occhio del pavone causato da Spilocaea oleagina e la lebbra causata da Colletotrichum spp. sono le più importanti malattie fungine dell'olivo.
Le applicazioni di fungicidi a base di rame sono le principali misure di controllo per questi patogeni. Tuttavia, la sostituzione dei prodotti a base di rame con alternative più ecologiche è una priorità.
Ricercatori greci hanno analizzato l'efficacia di cinque nuove formulazioni a base di nano-rame (Cu-NPs) contro le principali malattie fungine dell'olivo. Due formulazioni commerciali a base di rame sono state incluse come trattamenti di riferimento.
L'efficacia dei formulati nano-rameici è stata sempre superiore a quella dei formulati più in uso.
I risultati hanno mostrato che il Cu-NPs più efficace contro Colletotrichum spp. è stato il 110_CN_S4_X1, che ha fornito un valore medio di efficacia di controllo del 61,03%, mentre le due formulazioni commerciali di prodotti di rame convenzionali hanno fornito valori di efficacia di controllo significativamente inferiori, pari al 35,06% e al 45,45%.
Allo stesso modo, tre dei nano formulati di rame testati (110_CN_S4_X1, 109_CC_S4_X2, 108_CN_S1_X1) sono risultati altamente efficaci contro Spilocaea oleagina, con valori di efficacia di controllo compresi tra il 60% e il 67,5%.
Nuove generazioni di composti rameici possono quindi aumentare l’efficacia di contrasto contro l’occhio di pavone dell’olivo.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Il presente e il futuro delle olive dolci, pronte all'uso e alla cucina

Osservate differenze significative nel peso, nella lunghezza e nella larghezza dei frutti in base sia alla cultivar di olivo che all'anno. La composizione fenolica delle cultivar di olive è stata significativamente influenzata sia dalla varietà che dall'anno di raccolta
14 luglio 2025 | 16:00
L'arca olearia
La vera efficacia di Acetamiprid e Flupyradifurone contro la mosca dell’olivo

I dubbi sulla reale efficacia dei nuovi neonicotinoidi contro la mosca dell’olivo è sempre più presente. Ecco un test di efficacia condotto negli Stati Uniti con Acetamiprid e Flupyradifurone
14 luglio 2025 | 14:00
L'arca olearia
La moderna differenziazione dell'olio di oliva è superata: torniamo a quella degli Antichi Romani

Abbiamo perso quella che era una migliore classificazione dell’olio di qualità fatta duemila anni fa: Oleum ex albis ulivis e Oleum viride, oggi ricompresi nell’unica categoria dell’olio extra vergine. E l'Alta Qualità?
11 luglio 2025 | 18:00 | Alessandro Vujovic
L'arca olearia
La varietà di olivo Arbequina è più produttiva della Coratina? Non sempre, ecco perché

La sommatoria termica, ovvero i gradi giorno di temperatura, influenzano relativamente la crescita dei germogli di olivo mentre il carico produttivo ha mostrato un'influenza negativa sull'allungamento. In questo il comportamento di Coratina e Arbequina è molto diverso
11 luglio 2025 | 17:00
L'arca olearia
Comportamento dello smorzamento dell’olivo sotto scuotimento del tronco

La ricerca sul fabbisogno energetico degli scuotitori per olivi ha dimostrato una notevole differenza tra le previsioni teoriche e l'energia effettivamente necessaria. L'ottimizzazione dell'altezza di attacco durante la raccolta meccanica può migliorare l'efficienza energetica e ridurre al minimo i danni
11 luglio 2025 | 16:00
L'arca olearia
L’impatto della micropropagazione in vitro dell’olivo sulla morfologia e sui parametri fisiologici di diverse cultivar

La risposta allo stress idrico dell’olivo e la sua capacità di risposta e recupero dipendono anche dal sistema di propagazione dell’olivo. Ecco le differenze per Arbequina, Coratina, Frantoio e Urano tra olivi micropropagati e autoradicati
11 luglio 2025 | 15:00