L'arca olearia
Fertilizzazione dell’olivo: i nutrienti che più incidono sulla produttività
Sempre più strategico su olivo comprendere le interazioni degli scambi gassosi e dei parametri fotosintetici, legati col potenziale produttivo, con i contenuti di nutrienti fogliari in condizioni di suoli salini e calcarei
14 maggio 2024 | R. T.
Lo sviluppo dell'olivicoltura necessita di studi approfonditi per ottenere la massima resa e qualità del prodotto applicando piani di gestione che includano la fertilizzazione.
In questo senso diventa sempre più strategico comprendere le interazioni degli scambi gassosi e dei parametri fotosintetici con i contenuti di nutrienti fogliari di olivi in condizioni di suoli salini e calcarei.
Molti suoli italiani sono calcarei, in particolare laddove è presente l’olivo. Meno conosciuto è il fenomeno della salinizzazione, tuttavia sempre più importante secondo un recente rapporto Ispra.
Fra le emergenze ambientali direttamente legate alla salinità del suolo un rilievo particolare va dato ai processi di salinizzazione secondaria anche per quei suoli che, pur non presentando attualmente il problema, potrebbero ragionevolmente salinizzarsi per via del perpetuarsi di alcune attività antropiche. In particolare la salinizzazione secondaria dei suoli a causa dell'irrigazione rappresenta un problema destinato ad aggravarsi non solo per la spinta competizione esistente fra città, industria e campagna nell'uso dell'acqua, per il sovrasfruttamento delle falde e per l'impiego in agricoltura di acque sempre meno idonee (acque saline, acque reflue civili e industriali), ma anche per effetto dei previsti cambiamenti climatici che, incrementando l’aridità, determinerebbero una minore lisciviazione ed un conseguente aumento della salinizzazione. Particolarmente esposte risultano pertanto le aree a clima tendenzialmente caldo-arido.
L'accumulo di sali nel suolo è un fattore fortemente degradante la sua qualità fisica e biologica. Tra gli effetti che si presentano alcuni sono notevolmente negativi:
- l'essiccamento fisiologico o comunque gli squilibri nell'assorbimento degli elementi da parte dei vegetali possono ridurre drastica mente le rese
- la notevole quantità di sodio genera una degradazione della struttura del suolo fino a condizioni di tipo massivo persistenti, con effetti disastrosi sia sugli organismi viventi che sull'incremento dell'erosione.

Distribuzione dei suoli salini in Italia (in rosso). Si noti la diffusione del fenomeno in Sicilia dove i suoli interessati da salinizzazione coprono circa il
10% del territorio regionale (circa 250.000 ha)
E’ quindi molto importante comprendere come l’olivo reagisce in determinate condizioni agronomiche.
I disturbi nutrizionali e i loro effetti sugli indici fotosintetici sono rivelati utilizzando l'indice di diagnosi compositiva dei nutrienti (CND) per i micronutrienti e i macronutrienti. Infine, è possibile utilizzare l'analisi delle componenti principali (PCA) per determinare gli effetti di tutti i parametri sulla produttività.
I parametri fotosintetici hanno una correlazione positiva significativa con nutrienti quali zinco, fosforo e rame.
La fotosintesi, la traspirazione e la conduttanza stomatica sono altamente correlate con la produttività degli olivi, fattori importanti, quindi, per l'aumento della produzione.
L'ordine medio del fabbisogno di nutrienti è calcio> magnesio> azoto> fosforo> potassio nei macronutrienti e zinco> boro> manganese> rame nei micronutrienti.
L'analisi delle componenti principali ha mostrato che la produttività più alta degli olivi è correlata positivamente con fosforo e potassio nei macronutrienti e zinco e rame nei micronutrienti: adeguati apporti di questi elementi aumenta il tasso di fotosintesi e la produttività.
La PCA mostra anche gli effetti nascosti della carenza di calcio e manganese sulla riduzione dei parametri fotosintetici e della resa.
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