L'arca olearia 08/03/2024

La potatura meccanica dell’olivo su piante allevate a vaso: l’efficienza e i costi

La potatura meccanica dell’olivo su piante allevate a vaso: l’efficienza e i costi

La potatura meccanica dell’olivo ammicca all’olivicoltura italiana. Un’analisi comparativa tra potatura manuale e meccanica: dalla mancanza di manodopera ai limiti tecnici delle potatrici


La potatura dell’olivo è una pratica onerosa per gli olivicoltori che cercano soluzioni per ridurre le spese, velocizzando le operazioni, senza bisogno di una manodopera specializzata sempre più difficile da trovare.

La potatura meccanica dell’olivo ammicca quindi all’olivicoltura italiana perché può potenzialmente risolvere le problematiche descritte ma al tempo stesso bisogna capire se e in che misura è applicabile anche a forme di allevamento diverse da quelle a parete e ovviamente comprendere i costi.

Non tanto quindi l’utilità per sistemi superintensivi quanto per sistemi intensivi, creati e adatti alla successiva raccolta con scuotitori al tronco.

Il sistema di coltivazione intensivo (densità di 250-600 alberi/ha) è ancora molto efficace e per renderlo più competitivo, si registra un crescente interesse verso gli interventi di potatura effettuati utilizzando macchine in grado di effettuare sia topping che hedging.

Ricercatori italiani hanno quindi testato l’utilizzo di potatrici a dischi su due diversi oliveti coltivati allevati vaso e monocono.

L'oliveto coltivato a vaso aveva una densità di impianto di metri 4,50 x 3,50 (635 piante/ha), piante di 3,15 m di altezza e chiome di 0,70 m da terra; l'oliveto a monocono ha una densità di impianto di m 4,50 x 3,00 (741 piante/ha), piante alte 3,20 m e chiome alte 0,90 m da terra.

L'attrezzatura di lavoro è costituita dal singolo operatore che aziona la potatrice.

In entrambi gli oliveti lo schema di intervento, elaborato su base triennale, prevede per il primo anno il taglio di una fila singola lungo i filari da effettuarsi con doppio passaggio della macchina. Il primo passaggio prevede un taglio con un'inclinazione media di 20-25° rispetto alla verticale e una profondità media di circa 0,70 m nella chioma; il secondo passaggio prevede un taglio con una inclinazione di 10-15° rispetto all'orizzontale. Tale schema prevede lo stesso intervento sulla fila opposta nel secondo anno, mentre nel terzo anno si effettua la cimatura, unitamente ad una rifinitura manuale.

Analisi economica di potatura manuale e potatura meccanica dell'olivo

La potatura dell’olivo è la seconda pratica più onerosa subito dopo la raccolta dal punto di vista economico, poiché rappresenta generalmente il 20-40% dei costi, a seconda della tipologia e della frequenza.

Il salario medio nazionale per categorie (euro/giorno) utilizzato per l’analisi economica era di: 50,10 euro/giorno per la manodopera qualificata e 35,60 euro/giorno per quella non specializzata.

Lo studio dell’Università di Reggio Calabria effettua un’analisi comparativa tra potatura manuale e meccanica, considerando i dati di letteratura ma anche le prove sperimentali condotte.

Il costo della potatura manuale effettuato da una manodopera costituita da tre uomini che utilizzano motoseghe rappresenta un importo complessivo di 177,7 €/ha. La potatura meccanica, invece, effettuata da un solo operatore alla guida della macchina (prove A e B), e completata da un ultimo ritocco manuale, è costata 79,44 €/ha (media delle due prove).

In conclusione si può affermare che con la potatura meccanica è possibile risparmiare circa il 55,3% dei costi di potatura.

Efficienza del sistema di potatura meccanica dell’olivo e punti di debolezza

L’efficienza di taglio di queste macchine è evidente, tanto che è possibile potare un ettaro di oliveto in circa un'ora. Questo sistema di potatura è particolarmente adatto per coltivazioni a parete.

Nelle coltivazioni in vaso, per la diversa apertura dei rami, l'operatore potrebbe avere qualche problema in caso di potatura intensa, poiché potrebbe inavvertitamente tagliare rami interi. Ciò potrebbe minare la struttura dell'albero e rendere necessaria la potatura manuale per ripristinare la tipologia colturale prescelta.

Inoltre la potatura meccanica non è selettiva, poiché si elimina il legno utile e quello inutile.

La potatura meccanica, su piante a vaso, va quindi ben calibrata e gestita come pre-potatura, seguita da rifinitura manuale con una frequenza almeno biennale-triennale, a seconda delle condizioni ambientali e della cultivar, ma rappresenta sicuramente una soluzione interessante, specie per realtà di medio-grandi dimensioni.

di R. T.