L'arca olearia
Differenziazione a fiore nell’olivo: il segreto di un’abbondante produzione

La differenziazione delle gemme a fiore dell'olivo durante l'inverno è strettamente correlata alla fioritura in primavera e, in ultima analisi, alla fruttificazione in autunno. I segreti di questa importante fase fenologica
29 febbraio 2024 | R. T.
E' tempo di differenziazione a fiore dell'olivo: si definisce “differenziata” una gemma quando in essa compaiono, visibili o misurabili, cambiamenti irreversibili. E’ ciò che si vede e sta già accadendo in alcune aree del sud Italia negli ultimi giorni.
Così, ricerche condotte nell’Italia centrosettentrionale, hanno evidenziato i primi sintomi di differenziazione anatomica al termine dell’inverno e poco prima della ripresa vegetativa (febbraio-marzo) mentre in California questi processi risultano anticipati al mese di novembre, cioè prima dell’inverno.
La differenziazione morfologica che porta alla formazione di una mignola è concordemente legata alla formazione di particolari strutture dell’apice meristematico da attribuirsi alla formazione, nel meristema apicale, di una triplice serie di strati con nuclei cellulari molto sviluppati, dai quali deriverebbe successivamente l’asse della mignola, articolato su tre meristemi principali, sempre costituiti dai tre strati cellulari caratterizzati da nuclei molto evidenti, dei quali quello centrale più sviluppato, destinato a dare origine alla maggior parte dell’infiorescenza.
La mignola appena formata assomiglia ad un piccolo siluro, il cui primo internodo si sviluppa velocemente (10-12 mm) allontanando dall’asse centrale i meristemi destinati a produrre l’infiorescenza; successivamente, si formano le altre strutture, fino ad arrivare alla fioritura nell’arco di 8-10 settimane.
La differenziazione dei fiori nell'olivo è stata a lungo studiata con l'obiettivo di regolare la produzione annuale, poiché la raccolta avviene solo ad anni alterni.
La formazione dei boccioli floreali richiede una serie di cambiamenti nel modello di differenziazione delle gemme apicali o ascellari. Lo sviluppo delle gemme da fiore è un processo molto complesso, caratterizzato da due fasi fisiologiche distinte: l’induzione e la differenziazione.
È stato dimostrato che i frutti in via di sviluppo hanno un effetto significativo sullo sviluppo delle gemme da fiore per la stagione successiva, e si è ipotizzato che il frutto in via di sviluppo compete con le gemme da fiore.
La differenziazione delle gemme floreali dell'olivo durante l'inverno è strettamente correlata alla fioritura in primavera e, in ultima analisi, alla fruttificazione in autunno.
La determinazione dell'epoca di differenziazione delle gemme floreali è importante per determinare le possibili cause dell’alternanza di produzione e per migliorare le pratiche di gestione per correggere l’alternanza.
Non c'è però stata alcuna differenza visibile tra il momento della differenziazione e lo stadio di sviluppo degli organi floreali rispetto agli anni di carica e scarica.
La differenziazione a fiore dell’olivo e lo stato nutrizionale: l’importanza della fertilizzazione
Tra gli elementi importanti vi è lo stato nutrizionale dell’olivo. Le variazioni dei livelli di azoto e fosforo nei germogli riproduttivi e nelle loro foglie di olivo sono state monitorate dalla fine della raccolta fino alla comparsa delle infiorescenze.
Questo periodo di 90 giorni è stato suddiviso in tre sottoperiodi: prima (pre-BD), durante (BD) e dopo (post-BD) la differenziazione.
Il contenuto di azoto nei germogli riproduttivi variava tra 6-14 mg/g. La ripartizione dell'azoto tra foglie e germogli (NL:NS) è variata nel tempo, con un rapporto compreso tra 1,5-2. Le fluttuazioni del rapporto NL:NS nei 90 giorni hanno mostrato due fasi distinte: durante la pre-BD è aumentato o è rimasto relativamente costante mentre durante la BD e la post-BD è diminuito.
Il contenuto di fosforo nei germogli riproduttivi variava tra 0,2-1,6 mg/g. I modelli di ripartizione del fosforo tra foglie e germogli variava tra 0,9 e 2.
Il rapporto N:P variava tra 5:1-20:1 nei germogli riproduttivi e 10:1-35:1 nelle foglie, aumentando durante il periodo esaminato. Il tasso di aumento del rapporto N:P è variato tra i tre sottoperiodi, con il tasso più basso durante la BD. L'andamento dei cambiamenti nel rapporto N:P è stato simile sia nelle foglie che nei germogli e l'aumento del rapporto N:P nelle foglie era altamente correlato con il corrispondente aumento di N:P nei germogli.
E’ quindi evidente che le fasi in cui l’azoto è più consumato è durante la fase di differenziazione e dopo, quindi in pre-fioritura. Al contrario il fosforo.
Dal punto di vista della fertilizzazione, dunque, è importante fornire il fosforo presto, già in inverno, mentre l’azoto in primavera, anche più tardivamente, non essendo utile nella fase precoce di differenziazione a fiore.
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