L'arca olearia
La produzione di olio di oliva italiano a rilento a ottobre

A ottobre le giacenze di olio extra vergine di oliva italiano aumentate solo di 7 mila tonnellate, contro le 70 mila della scorsa campagna olearia. Bene Dop/Igp
19 novembre 2023 | R. T.
Dov’è finita la produzione di olio di oliva italiano?
La giacenza di olio di oliva italiano a fine ottobre 2023, secondo i dati di Frantoio Italia dell’Icqrf, si è attestata appena sopra le 37 mila tonnellate, 7 mila tonnellate in più rispetto a fine settembre.
Facendo un confronto con la scorsa campagna olearia, a ottobre 2022, le giacenze erano aumentate di 70 mila tonnellate, portando quanto giaceva nelle cisterne a quasi 90 mila tonnellate.
Le giacenze, insomma, sono ancora meno della metà rispetto all’anno passato e anche il ritmo di produzione appare poco sostenuto.
Sicuramente è l’effetto del ritardo di maturazione delle olive al sud, e in particolare in Puglia, dove le rese particolarmente basse a inizio-metà ottobre hanno consigliato una sospensione delle operazioni di raccolta, riprese a gran ritmo solo all’inizio di novembre dopo le piogge.
La produzione di olio di oliva italiano a rilento a ottobre
Se guardiamo infatti alle giacenze pugliesi, al 31 ottobre 2023 erano di poco superiori alle 10 mila tonnellate, contro le 9600 tonnellate al 30 settembre, con un differenziale di sole 700 tonnellate di olio circa.
Sempre facendo un confronto con la campagna oleari 2022/23, a fine ottobre le giacenze in Puglia sono state di quasi 41 mila tonnellate contro le 10 mila di settembre 2022, con un differenziale di oltre 30 mila tonnellate.
Sotto le aspettative, al momento, anche la raccolta in Sicilia con giacenti a fine ottobre solo 6200 tonnellate di olio, contro le 3100 giacenti a settembre, con un raddoppio quindi dello stock.
Facendo un confronto con la campagna olearia 2022/23, le giacenze erano di 2800 tonnellate a fine settembre 2022, contro le 10 mila di fine ottobre, con una crescita di oltre 7000 mila tonnellate, più del doppio rispetto alla campagna olearia in corso.
Situazione simile anche in Calabria, dove la giacenza è di poco superiore alle 5 mila tonnellate a ottobre 2023, contro le 3 mila di settembre, in crescita di 2 mila tonnellate circa.
Nella campagna olearia 2022/23 la crescita di giacenza a ottobre, però, era stata di quasi 4 mila tonnellate, da 3 mila a 6900 tonnellate.
Nel complesso da questi numeri traiamo la conclusione che la produzione di olio di oliva italiano ad ottobre è decisamente sotto le aspettative e va molto a rilento, complice un meteo che non ha favorito la raccolta.
L’aumento delle giacenze in Sicilia e Calabria, pari a 5000 tonnellate, è pari al 70% dell’incremento delle giacenze in tutta l’Italia olivicola, facendo capire il peso che queste due regioni hanno avuto nella crescita degli stock a ottobre.
Situazione migliore, se almeno vediamo in percentuale alle giacenze del segmento, per l’olio biologico, con uno stock cresciuto di circa 2 mila tonnellate, portandolo a sfiorare le 9 mila tonnellate.
Il dato che sorprende di più è invece il balzo della produzione di Dop/Igp, con la giacenza passata da 2500 tonnellate circa di fine settembre 2023 alle 6500 tonnellate di fine ottobre. E’ soprattutto la Sicilia a guidare la riscossa delle Dop/Igp con una giacenza di Igp Sicilia oltre le 1000 tonnellate, che insidia l’Igp Toscano, fermo a 1300 tonnellate, e con la Dop Val di Mazara a 1200 tonnellate. A riprova del fermo della produzione pugliese a ottobre, le giacenze di Terra di Bari Dop sono state di circa 500 tonnellate a fine ottobre.
Gran parte della produzione di olio nuovo, insomma, è certificato o certificabile a denominazione di origine.
E’ lecito attendersi, a fine novembre, alti numeri di produzione di olio di oliva italiano, con una campagna olearia che, invece, è iniziata con il freno a mano tirato nonostante gli alti prezzi all’ingrosso.
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