L'arca olearia

Leccino e FS17, più tolleranza che resistenza a Xylella fastidiosa

Leccino e FS17, più tolleranza che resistenza a Xylella fastidiosa

Gen4Olive: emersa l'esigenza di ampliare il numero delle varietà di olivo comuni alle banche di germoplasma olivicolo del mondo

08 settembre 2023 | Enzo Perri

Presso il Centro congressi dell'Università "Sapienza", è in corso il VII Meeting del Progetto europeo GEN4OLIVE, che vede partner il Centro olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura, sede di Rende. Nel corso del meeting sono state discusse le principali problematiche della filiera olivicolo-olearia mondiale, in particolare, l'effetto degli stress biotici e abiotici sulla biologia, sulla fisiologia, sulla produzione e sulla qualità dei prodotti della filiera: olive ed olio. Nel corso della discussione è emersa l'esigenza di ampliare il numero delle varietà di olivo comuni alle più importanti banche di germoplasma olivicolo del mondo (Spagna, Italia, Marocco, Grecia, Turchia, Francia), per comprendere meglio l'effetto dei cambiamenti climatici e degli stress biotici sull'olivo, e proseguire l'attività di autenticazione delle varietà in collezione.

Obiettivi specifici

Il progetto prevede lo sviluppo di protocolli comuni per caratterizzare la resilienza di numerosi genotipi di olivo alle condizioni climatiche estreme (gelate, siccità), la loro resistenza ai parassiti e alle malattie più importanti, ma anche lo studio dei tratti agronomici più significativi. Inoltre, sono definiti protocolli comuni per l'analisi della qualità dell'olio di oliva monovarietale delle varietà in collezione (composti fenolici, acidi grassi e composti volatili) al fine di caratterizzare la qualità merceologica, nutrizionale e salutistica delle numerose varietà presenti nelle 5 collezioni internazionali dei partner del progetto, studiare la variabilità dei principali chimici influenzati dal genotipo (acidi grassi, fenoli, tocoferoli).

Compiti del CREA

Il CREA Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura, soprattutto attraverso la sua sede di Rende che ha realizzato la più grande collezione di germoplasma olivicolo italiana presso l’azienda ARSAC di Mirto Crosia e che è specializzata in olivicoltura ed elaiotecnica, partecipa a tutti gli obiettivi e a tutte le azioni del progetto con il suo team multidisciplinare di ricercatori. Attualmente, sono in corso osservazioni di campo sulla tolleranza/resistenza alla Xylella fastidiosa presso l’azienda S. Anna di Monteroni di Lecce, in attesa di realizzare la screen house che permetterà di effettuare i test di inoculo; test di tolleranza/resistenza nei confronti dei del Verticillium Dhaliae, osservazioni di campo in condizioni di comparazione delle varietà in collezione sulla preferenza della Bactrocera oleae rispetto alle varietà; ma anche prove di resistenza agli stress abiotici, in particolare, alla siccità e alle gelate. In particolare, il CREA è Task leader delle prove di campo e in serra di tolleranza/resistenza dei genotipi di olivo al batterio Xylella fastidiosa, che sta causando danni inestimabili all’olivicoltura della Puglia e che minaccia di estendersi ad altre Regioni italiane. Pertanto, compito del CREA sarà quello di saggiare, mediante test in condizioni naturali, in campo, e mediante inoculo, più di 300 genotipi, parte italiani e parte stranieri, delle collezioni. In particolare, sono state avviate le osservazioni di campo su 90 varietà di olivo, alcune delle quali comuni alle 5 collezioni internazionali, ed è imminente la messa a dimora di altri 155 genotipi di olivo provenienti dalla collezione del CREA OFA, sede di Rende. Sarà approfondita la conoscenza elaiografica, cioè, morfo-bio-agronomica e molecolare, del germoplasma in collezione e di individui wild.

Resistenza o tolleranza alla Xylella?

Riguardo alla resistenza a Xylella fastidiosa, attualmente, sono stati riportati risultati interessanti solo per le varietà Leccino ed FS17. Si tratterebbe però, più di tolleranza, che di vera resistenza. Per questo è importante scoprire selezionare nuovi genotipi tolleranti/resistenti per ampliare la scelta varietale, ai fini della realizzazione di nuovi impianti intensivi e super intensivi, indispensabili per salvaguardare e ricostituire il paesaggio olivicolo e garantire il reddito degli olivicoltori.
L’individuazione di genotipi tolleranti o resistenti deve tener conto anche della loro produttività e della qualità degli oli ottenuti, privilegiando soprattutto varietà autoctone e nazionali, che possano caratterizzare e valorizzare i territori d'origine. Tutto ciò per rilanciare la filiera olivicolo-olearia italiana e dare una risposta concreta alle esigenze dei vivaisti, degli olivicoltori, dei consumatori e dei cittadini pugliesi che vorrebbero ripristinare lo splendido paesaggio olivicolo perduto.

Risultati attesi

Individuare nuove varietà resistenti o tolleranti ai principali patogeni dell’olivo Xylella fastidiosa e Verticillium Dhaliae, comprendere meglio i meccanismi di preferenza ovidepositiva della Bactrocera oleae rispetto alle diverse varietà, individuare i genotipi più resistenti alla siccità e alle gelate, anche in un’ottica di resilienza ai cambiamenti climatici.

I partecipanti

Le 16 istituzioni scientifiche partecipanti sono le seguenti: University of Cordoba (Coordinamento, Spagna); Hellenic Agricultural Organisation "DIMITRA", Institute of Olive Tree and Subtropical Plants, DEMETER (Grecia); Olive Research Institute, Ministry of Agriculture and Forestry, Izmir, (Turchia); SANTA CRUZ INGENIERIA SL SCI (Spagna); Institut National de la Recherche Agronomique, Centre Regional de Marrakech, INRA (Marocco); Technological Corporation of Andalusia Foundation (Spagna); Gálvez Productos Agroquímicos, S.L.U. GALPAGRO (Spagna); Cámbrico Biotech, S.L. CAMBRICO, (Spagna); Hellenic Union of Nurseries EFE (Grecia); CREA Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura (Italia); FOCOS GbR FOCOS (Germania); Ankara Universitesi Anku (Turchia); University of Granada UGR (Spagna); University of Jaen UJA (Spagna); Università di Roma “Sapienza” (Italia); Centre National de la Recherche Scientifique CNRS (Francia).
Al progetto partecipa anche il Consiglio Oleicolo Internazionale.

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