L'arca olearia
Contro le ondate di calore, trucchi e segreti per una fertilizzazione fogliare efficace su olivo

L'assorbimento di molti nutrienti attraverso la foglia di olivo è basso. Il tipo di soluzione utilizzata e le condizioni ambientali giocano un ruolo decisivo nell'efficacia della concimazione fogliare contro le ondate di calore
16 giugno 2023 | R. T.
Nelle prossime settimane, dopo l’ultimo mese piuttosto piovoso su tutta la Penisola, assisteremo probabilmente a successive ondate di calore che possono durare da pochi giorni fino a intere settimane.
La conseguenza è che, nelle fasi delicate di allegagione (la prima cascola avviene di norma a fine giugno/inizio luglio) e nelle fasi di accrescimento del frutto, l’olivo può subire pericolosi stress che possono essere superati con abbondanti irrigazioni ed, eventualmente, concimazioni effettuate mediante fertirrigazione.
Stress e ondate di calore: la fertilizzazione fogliare su olivo è efficace
In caso di oliveti in asciutta, però, il metodo che può aumentare maggiormente l'efficienza dell'uso dei fertilizzanti è l'applicazione fogliare dei concimi, che consente di incorporare parte del fabbisogno totale di nutrienti attraverso la foglia dell'olivo, sfruttando il buon tasso di assimilazione della foglia. La concimazione fogliare è un sistema molto efficiente per fornire nutrienti all'olivo, anche se non tutti gli elementi sono ben assorbiti attraverso la foglia. Azoto e potassio sono molto ben assorbiti quando vengono applicati con questo metodo e anche il fosforo viene assorbito in modo accettabile. D'altro canto, elementi come il calcio e il ferro sono scarsamente assorbiti dalle foglie. Microelementi come magnesio, zinco, manganese, boro, rame e molibdeno hanno un assorbimento medio o scarso.
I vantaggi dell'applicazione fogliare dei fertilizzanti includono la sua utilità quando ci sono elementi che possono essere immobilizzati o bloccati dal terreno e quindi non sono disponibili per l'olivo, come può accadere con il ferro e il potassio in terreni molto calcarei e, soprattutto, in anni molto secchi. È inoltre molto utile quando si rilevano carenze nutrizionali che devono essere corrette rapidamente.
Tra gli svantaggi, bisogna considerare il rischio di provocare fitotossicità nelle foglie quando non si utilizzano le concentrazioni adeguate.
D'altra parte, va notato che l'assorbimento di alcuni nutrienti attraverso la foglia di olivo è basso, cosa che può essere risolta in alcuni casi aggiungendo alcuni additivi (agenti chelanti, sostanze umiche, ecc.).
Il tipo di soluzione utilizzata e le condizioni ambientali giocano un ruolo decisivo nell'efficacia della concimazione fogliare, insieme all'uso di tensioattivi (bagnanti) e all'età della foglia. A questo proposito, è stato riscontrato che le foglie nuove hanno un tasso di assorbimento maggiore rispetto a quelle vecchie, soprattutto per alcuni elementi, tra cui il potassio.
Le applicazioni in periodi di elevata umidità ambientale, o anche di notte, possono migliorare l'assorbimento dei nutrienti mantenendo la superficie fogliare più umida per un periodo di tempo più lungo. Se le applicazioni vengono effettuate a temperature elevate e a bassa umidità relativa, il rischio di perdite per evaporazione aumenta notevolmente.
È stato inoltre dimostrato che si ottengono risultati migliori sullo stato nutritivo delle piante quando si riducono le concentrazioni di fertilizzanti nella miscela di trattamento e si aumenta il numero di applicazioni all'anno.
Infine, lo stato idrico e nutrizionale della pianta determina l'assorbimento dei nutrienti da parte della foglia ed è stato dimostrato che i nutrienti vengono assorbiti meno bene quando le piante sono sottoposte a stress idrico e mantengono un livello di potassio basso o carente.
L’uso dei biostimolanti in fertilizzazione fogliare sull’olivo
I biostimolanti sono solitamente raggruppati in diverse famiglie in base alle materie prime utilizzate per la loro produzione: sostanze umiche, materiali organici complessi, elementi chimici benefici (ad esempio, silicio), sali inorganici, estratti di alghe e piante, idrolizzati proteici, chitina e derivati del chitosano, antitraspiranti (ad esempio, caolino), aminoacidi e altri composti. Queste sostanze possono migliorare la tolleranza allo stress delle piante, l'efficienza di utilizzo dei nutrienti da parte delle colture, la biodisponibilità dei nutrienti nel suolo o nella rizosfera e le caratteristiche qualitative. Per questi motivi, i biostimolanti possono apportare benefici alle colture se applicati in condizioni ambientali ottimali e in stati di stress abiotico e biotico.
L'uso fogliare di biostimolanti, che contengono un maggior numero di peptidi a basso peso molecolare, potrebbe essere di grande interesse per gli agricoltori per quanto riguarda il miglioramento della produttività di olivo. Solo infatti composti a basso peso molecolare hanno la capacità di penetrare nella foglie dell’olivo, esplicando quindi il loro effetto.
E’ possibile notare miglioramenti nelle caratteristiche delle olive anche con trattamenti che forniscono aminoacidi e potassio extra a base di aminoacidi, mentre la qualità degli oli non è stata influenzata dal tipo di concimazione applicata.
L' estratto acquoso di foglie di moringa è risultato, per esempio, efficace nel mitigare lo stress idrico degli olivi, migliorando la crescita vegetativa, la produttività, i parametri di scambio gassoso e la produttività idrica (WP). Il profilo biochimico dell’estratto ha rivelato la presenza di osmotici e composti fenolici che si sono rivelati utili nel potenziale stimolante osservato nell'olivo.
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