L'arca olearia 02/06/2023

Un premio non si nega a nessuno: ecco come lavorano davvero certi concorsi oleari

Un premio non si nega a nessuno: ecco come lavorano davvero certi concorsi oleari

Si legge sempre più spesso di competizioni olearie organizzate negli stati più remoti, finalizzate alla valorizzazione dell'olio extra vergine di oliva in quella determinata area, che poi utilizzano giurie composte da persone che lavorano da casa


L’analisi sensoriale deve soddisfare una serie di regole per essere esaustiva, completa e affidabile. Una di esse è l’assaggio in forma di Panel da svolgersi in presenza. Lo sviluppo esponenziale degli ultimi anni nelle comunicazioni ha iniziato a far nascere panel virtuali, composti da assaggiatori che svolgono il loro compito in remoto, collegati con gli altri tramite piattaforme di videoconferenza. Questo modo di fare prima del Covid era riservato ad eventi che per una serie di condizioni non potevano riunire tutti gli assaggiatori nello stesso luogo. Dopo la pandemia questo modo di fare - che ha dei limiti enormi di cui ora vi dirò - si è consolidato, soprattutto nell’ambito concorsistico: infatti si legge sempre più spesso di competizioni organizzate negli stati più remoti, finalizzate alla valorizzazione del prodotto in quella determinata area, che poi utilizzano giurie composte da persone che lavorano da casa. E che indicono le premiazioni nello stato dove c’è la sede dell’organizzazione.

Curioso di questa nuova modalità ho partecipato ad un paio di iniziative, giusto per capire come funzionano. Di seguito vi dò descrizione della mia esperienza, precisando che tutto quello che ora scrivo è documentato con testi e immagini e che il racconto non ha lo scopo di criticare o giudicare, nemmeno di generalizzare: semplicemente è la narrazione di quanto è successo a me.

Vi racconto una delle due esperienze, quella più recente.

Nel 2021 vengo contattato dall’organizzazione del Concorso internazionale di Olio in Canada per partecipare al panel di assaggio: mi viene chiesto di mandare fotografia e breve curriculum. Siamo ancora in piena pandemia e ci viene spiegato che faranno di tutto per farlo in Canada ma poi nel mese di maggio del 2022 ci viene detto che la precarietà della situazione (!) li costringe a fare le selezioni on line, ma che l’anno prossimo si svolgerà sicuramente in Canada, altrimenti che senso avrebbe?

I contatti vengono tenuti tramite Messenger (applicazione di messaggistica) e un paio di mail: ovviamente ci scriviamo in inglese.

Il panel si svolge i primi di giugno non senza problemi, ma riusciamo comunque a completare il lavoro. Una volta consegnati i risultati non ho più avuto alcuna informazione e/o contatto da parte dell’organizzazione.

Il 30 maggio del 2022 ricevo un breve messaggio nel quale mi viene chiesto se voglio fare nuovamente il giudice nel Canada International Olive oil Competition online. Nello stesso messaggio mi viene detto che mi sarebbero stati inviati i campioni allo stesso indirizzo e che il lavoro si sarebbe svolto in tre giorni, il 15, 16 e 17 giugno. Accetto. Il 12 giugno ricevo il pacco: si tratta di una scatola in polistirolo che contiene 100 bottigliette di plastica scure, sigillate e numerate e 100 bicchierini di plastica, di cui una ventina schiacciati, che mi ha costretto ad usare i miei: mettere nella scatola una fila in più di bicchieri avrebbe evitato l’uso di contenitori diversi nello stesso panel.

Il 15 giugno mattina mi viene comunicato (sempre via messenger) che il panel è composto da sei persone me compreso, ma due di esse non possono partecipare né il 15 né il 16; mi viene poi chiesto di fare da panel leader.

Il pomeriggio ci colleghiamo: ben sapendo che un panel composto da 4 persone è un po’ ridotto, mi confronto con i tre colleghi. Due sono greci: si trovano all’interno della sala panel del loro istituto, sono soli, in ambiente silenzioso, luminoso e ben organizzati. La terza persona invece si trova in Tunisia, nel salotto di casa sua, sul divano con la televisione accesa.

Il panel inizia senza che nessuno ci spieghi la scheda di valutazione: fortunatamente nessuno di noi è al suo primo concorso e quindi riusciamo a dare un senso ai valori richiesti.

Decidiamo di assaggiare 36 campioni. Iniziamo negativamente perchè devo richiamare più volte l’assaggiatrice tunisina in quanto nella sua stanza si sentono rumori di ogni genere: televisione a tutto volume, persone della famiglia, gente che va e viene. Il primo problema nasce su un campione che per me e i greci è privo di difetti, mentre per la tunisina è completamente difettato. Questo è successo più volte anche per altri campioni, ad altri giudici. Una delle difficoltà maggiori di questi concorsi è proprio questo: l’impossibilità di sostituire i campioni. Può succedere che un bicchiere, una bottiglia, un travaso, un errore nel riempimento crei differenze tra i campioni, se si è tutti insieme lo si risolve immediatamente. Diversamente si esprime un giudizio che non corrisponde alla mappa del reale: in questi casi abbiamo deciso di non penalizzare il campione. Ironia della sorte ha voluto che ci fosse anche una bottiglietta non riempita, cosa che non ha permesso nemmeno l’assaggio a tutti i panelisti. Questo significa che tra i selezionati ci potrebbero essere oli difettati.

Concluso con difficoltà il primo giorno, il secondo i problemi si sono amplificati: la tunisina aveva con sé una serie di persone (dal video non si poteva capire quante) con cui condivideva gli assaggi e li commentava ad alta voce. I richiami non sono serviti a nulla: ad un certo punto è iniziata una sorta di festa familiare con gente che urlava e gioiva rendendo impossibile poter continuare, costringendomi a sospendere anticipatamente la seduta di assaggio.

Il terzo giorno i problemi sono stati minori e il rumore risolto, ma la distrazione della panelista ci ha costretti a continue soste non desiderate. I due assaggiatori assenti i primi due giorni non sono comparsi nemmeno il terzo e quindi abbiamo assaggiato 100 oli in 4 persone.

Chiusa faticosamente la seduta non ho più avuto notizie fino al 22 giugno, quando mi viene chiesto se posso dire due parole sul lavoro alla cerimonia di premiazione del concorso canadese, che si svolgerà a Londra…il 9 luglio: accetto. Mi tengo libero per partecipare alla cerimonia che immagino sarebbe stata in videoconferenza: dico immagino perché dopo il messaggio del 22 giugno non ho avuto più nessuna informazione.

Perché vi racconto oggi questa storia? Perché il 10 maggio 2023 a sorpresa ho ricevuto su messenger il seguente messaggio: “Caro Marco, ti invierò dopo il 31 maggio i campioni per l’assaggio online del Canada International Olive Oli Competition”.


Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

Commenti 5

Leonardo Feola
Leonardo Feola
11 giugno 2023 ore 22:17

La mia testimonianza parla di un produttore che invia il campione a un Paese lontano, per un concorso rinomato, con una Giuria ultraqualificata. L'olio viene respinto alla dogana. Lo stesso olio riceve cmq la medaglia d'oro...però nessuna denuncia. Marco Antonucci: professionista valido, sincero e leale

Antonio Tamburro
Antonio Tamburro
07 giugno 2023 ore 08:24

se cosi stanno le cose chiedo venia... costerà caro? non credo, persona seria, preparata ed onesta per concorsi 'veri' a tutela del prodotto avrà sempre le porte aperte.
Ma la domanda sorge spontanea parafrasando un noto giornalista, siamo certi che anche i concorsi più onesti non subiscano "sudditanza psicologica"?

Luigi Milano
Luigi Milano
06 giugno 2023 ore 16:52

Gentile Antonio Tamburro, ha semplicemente fatto la spia sotto copertura e successivamente portato alla "LUCE" tutte le cose indegne. Le sembra poco? ha svolto un ruolo che probabilmente gli costerà molto non solo economicamente

Antonio Tamburro
Antonio Tamburro
05 giugno 2023 ore 17:39

non capisco, complimentarsi per cosa? è una autodenuncia o cos'altro? è stato complice con recidiva reiterata....

Luigi Milano
Luigi Milano
03 giugno 2023 ore 07:31

Esplicativo ed esaustivo, consiglio agli organizzatori di leggere e riferirsi al regolamento del premio "Sirena d'Oro di Sorrento".
Coraggioso l'autore Marco Antonucci nel riportare il racconto, ma sopra tutto complimenti con il modo di esporre il suo pensiero, peraltro completamente condiviso dallo scrivente, riportando solamente fatti.
Cap.Sup.L. C. Luigi Milano "Premio Sirena D'Oro di Sorrento"