L'arca olearia

Gli scenari possibili per il mercato dell’olio di oliva

Gli scenari possibili per il mercato dell’olio di oliva

Nelle prossime settimane ci aspetta una stabilizzazione o la tempesta perfetta. Difficile trovare olio di oliva di qualità mentre si acuisce il rischio di una debacle a favore degli oli di semi

24 febbraio 2023 | Marcello Scoccia

Il punto di svolta per il mercato degli oli di oliva potrebbe arrivare ad aprile, al massimo maggio.

Per quel periodo si dovrebbero avere previsioni più precise sull’andamento dei consumi ma anche le prime indicazioni sulla prossima campagna olearia.

Si prospettano due scenari possibili.

La stabilizzazione del mercato

Buoni segnali dei consumi, che non crollano come paventato, e una prossima campagna olearia di carica, o almeno in linea con la media quinquennale, potrebbero stabilizzare il mercato.

Attualmente gli scenari indicano un calo consistente delle vendite di tutte le categoria di oli di oliva a favore degli oli di semi, sia nella Grande Distribuzione italiana che all’estero. Si è innescato l’effetto sostituzione tipico di quando il prezzo dell’extra vergine sale oltre certi livelli, in particolare in mercati non particolarmente maturi.

Anche in Italia, però, le vendite di extra vergine scendono. In questo caso l’effetto è dovuto dalla scarsità di promozioni a basso costo, che rappresentavano il 70% e più delle vendite negli anni passati. Gli oli a 3-4 euro/litro mancano dagli scaffali e le famiglie che devono far quadrare i conti scelgono i più economici oli di semi.

Infatti sono le aziende che imbottigliano sia oli di semi che oli di oliva quelle con i conti maggiormente in ordine in questa fase del mercato.

Sarà però soprattutto la tendenza sulla prossima campagna olearia a dettare i prezzi delle prossime settimane. Una campagna olearia normale dovrebbe raffreddare le tensioni e mantenere stabili, o anche in leggero decremento.

Tempesta perfetta del mercato

Una tendenziale ripresa dei consumi di oli di oliva, conseguente di una ripresa economica e discesa dell’inflazione sulle bollette, unitamente a previsioni problematiche su fioriture e carico produttivo sulla prossima campagna olearia potrebbero provocare una tempesta perfetta.

Sono già note le previsioni di giacenze a 150 mila tonnellate all’inizio della prossima campagna olearia. Si tratta di uno dei livelli più bassi di sempre, insufficiente a garantire il collegamento tra campagne olearie, a meno di un anticipo della raccolta, possibile però solo per un’annata di carica, specie in Spagna.

Le scarse piogge registrate a gennaio e febbraio fanno temere un’ulteriore annata difficile, il che creerebbe notevoli problemi per garantire continuità commerciale a molte imprese, a meno di non cercare di fare scorte con la magra produzione attuale.

In Grecia c’è ancora olio di oliva ma le giacenze già piuttosto basse, specie per il prodotto di maggiore qualità. Molto olio greco quest’anno è andato proprio in Spagna, grazie a una politica commerciale particolarmente aggressiva dei greci che ha tenuto il loro prodotto a 10-20 centesimi in meno rispetto a quello iberico. In particolare in Grecia è stata cuna buona annata quantitativa, circa 350 mila tonnellate, ma anche qualitativa ma è presumibile che ad aprile le scorte di olio greco saranno al lumicino.

In Spagna viceversa in generale non è stata un’annata con qualità eccelsa e le quantità di extra vergine a disposizione sono modeste.

In caso di tempesta perfetta, quindi, potrebbe essere l’Italia un buon bacino da cui attingere, considerando la buona/ottima qualità della Coratina stoccata. Il differenziale di quotazione tra una buona Coratina e un buon olio spagnolo è praticamente nulla, potendo quindi favorire movimenti sulla piazza di Bari.

Nel caso di uno scenario di stabilizzazione del mercato, viceversa, è improbabile che vi siano fibrillazioni sull’olio nazionale. Quando il prezzo arriva ai massimi storico, dove è attualmente, il consumo si ferma e questo produce anche una sostanziale immobilità delle quotazioni.

Mai come quest’anno il mercato dell’olio di oliva si presenta come una scommessa, sulle dinamiche di consumo certamente, ma soprattutto sulle previsioni e proiezioni sulla prossima campagna olearia, certamente condizionati dalle condizioni meteo delle prossime settimane.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Stretta spagnola sull'olio di oliva tunisino: la Commissione europea se ne lava le mani

Proprio mentre il governo tunisino decide una stretta sull'export, minancciando di bloccare le licenze di esportazione a chi vende a meno di 3,5 euro/kg, ecco che la Commissione europea fa orecchie da mercante all'interrogazione di Dario Nardella

11 dicembre 2025 | 15:00 | Alberto Grimelli

L'arca olearia

Le prospettive dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati

L’indagine ha confermato l’interesse dei produttori per i vini no alcol, con oltre il 60% degli intervistati propenso a introdurre questo tipo di produzione. L’elemento che maggiormente influenza l’intenzione di produrre vini dealcolati è rappresentato dalle aspettative dei vantaggi che ne possono derivare

11 dicembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

La concimazione azotata dell'olivo: l'effetto sull'allegagione, l'alternanza e la produttività

La concimazione azotata aumenta costantemente la produzione delle olive, ma solo quando la concentrazione fogliare è al di sotto della soglia di sufficienza. D'altra parte, la carenza di azoto ha comportato una riduzione della crescita vegetativa, della fioritura, dell'allegagione e, in definitiva, della produzione di olive

11 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Un'analisi ambientale completa della produzione di olio d'oliva in Puglia

L'agricoltura guida la maggior parte degli impatti ambientali nella produzione di olio d'oliva. L'elevata domanda di fertilizzanti e carburanti è un fattore ambientale chiave. Le strategie circolari e le migliori pratiche agronomiche attenuano gli oneri ambientali

10 dicembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

Utilizzo di fungicidi rameici contro l'occhio di pavone dell'olivo e possibili tracce di rame nell'olio d'oliva

La legge stabilisce la quantità massima consentita di 0,40 mg di rame per chilo nelle olive da tavola e negli oli di oliva.Quale è il limite massimo di trattamenti autunnali per evitare di superare il livello di residuo consentito?

10 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Le cecidomie che attaccano le olive, dopo la mosca dell’olivo

L'attività delle cecidomie associate ai frutti di olivo può interferire con la qualità dell'olio. Lasioptera berlesiana è attratta da funghi o da semiochimici dei tessuti dell’oliva attaccata dalla mosca dell’olivo. A settembre la specie dominante è Clinodiplosis sp

09 dicembre 2025 | 10:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati