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L’importanza delle temperature per la produttività dell’olivo

L’importanza delle temperature per la produttività dell’olivo

Dimostrata l’importanza delle basse temperature invernali per la fase riproduttiva ma quelle autunnali e primaverili suno più fortemente e direttamente correlate con la produttività dell’olivo

27 gennaio 2023 | R. T.

La crescita dell’olivo si svolge in maniera ottimale a temperature comprese tra 20 e i 30 °C.
L’attività metabolica comincia a diminuire in maniera rilevante già a temperature intorno ai 25 °C. Il rallentamento del metabolismo diventava molto più accentuato quando le temperature scendono al di sotto dei 14 °C, fino ad assumere valori pressoché nulli quando le temperature si portano in prossimità dello zero.

Anche sull’olivo è stata dimostrata l’importanza delle basse temperature invernali affinché possa espletarsi con buon esito la fase riproduttiva.
Alcuni autori riportano per l’olivo fabbisogni in freddo pari a 800-900 ore con temperature al di sotto di 7 °C. Temperature fluttuanti tra 2 °C e 15 °C per un periodo di 70-80 giorni inducevano la fioritura, ma
se le temperature venivano mantenute costanti a 7 °C o a 16 °C la fioritura era scarsa. Le temperature che si mostrano più efficaci sulla buona riuscita della fioritura sono quelle che fluttuano attorno ai 12,5-13 °C.

Altri autori hanno riscontrato che quando le temperature medie del mese di gennaio erano inferiori a 7,3 °C la cascola delle gemme pre-antesi e le percentuali di aborto dell’ovario diminuivano sensibilmente.

La carica produttiva dell’albero provoca una risposta differente rispetto alla quantità di freddo
necessaria per la fioritura. Così gli alberi in scarica sarebbero meno esigenti in ore di freddo rispetto agli
alberi in carica, che invece trarrebbero un grande vantaggio dalle basse temperature.

Le varietà di olivo adattate ai climi più caldi hanno un fabbisogno in freddo minore rispetto alle varietà che sono tipiche di ambienti più freschi. Le necessità di freddo nell’olivo non sono legate all’induzione fiorale, ma all’uscita dal riposo delle gemme già indotte precedentemente

Le temperature autunnali e primaverili più importanti di quelle invernali per la produttività dell'olivo

Le temperature medie elevate di aprile sono correlate negativamente con la produzione dell'anno in corso e positivamente con quella dell'anno successivo.

Al contrario, le temperature medie elevate di maggio sono correlate positivamente alla produzione dell'anno in corso e negativamente con quella dell'anno successivo.

Le temperature maggiormente correlate con la produzione sono però quelle autunnali, in particolare di settembre e ottobre, che sembrano influire negativamente sulla produzione dell’anno successivo quando più elevate della media.

Ulteriori osservazioni hanno dimostrato l’effetto della temperatura media di un lungo periodo (uno o più mesi) sulla produttività. Da questa analisi è possibile osservare che le correlazioni più forti (negative) sono state stabilite tra la temperatura media autunnale e la produzione dell'anno successivo.

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