L'arca olearia 21/10/2022

Non solo olio: le proprietà delle foglie di olivo per proteggere i reni

Non solo olio: le proprietà delle foglie di olivo per proteggere i reni

L'insufficienza renale cronica diventerà la quinta causa di morte al mondo. I composti polari minori delle foglie di olivo esercitano un’azione cardioprotettiva, antinfiammatoria, antiossidante e nefroprotettiva


In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione istituita per ricordare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), fondata a Québec il 16 ottobre 1945, è stata organizzata una serie di eventi, tra cui il FAO Science and Innovation Forum, durante il quale si è fatto il punto sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche che coadiuvino l’ottenimento degli obiettivi dell’agenda ONU 2030. Con un occhio in particolare all’obiettivo di sviluppo sostenibile 12, “garantire modelli di consumo e produzione sostenibili”, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria - CREA ha organizzato la tavola rotonda “Agrifood systems based on circular economy”.

Le foglie di olivo e la salute dei reni

Anche in quest’occasione si è avuto modo di parlare di olio extra vergine di oliva, i cui benefici ricadono anche a favore dei pazienti che soffrono di malattia renale cronica (CKD). Come ha spiegato Annalisa Noce, professoressa del dipartimento di Medicina dei Sistemi presso l’Università di Tor Vergata, la stessa CKD rappresenta un fattore di rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare: un effettivo problema per la salute pubblica, se si pensa che nel 2017 più di 843,6 milioni di persone sono state colpite da questa condizione patologica, ed è stato ipotizzato che l’insufficienza renale cronica nel 2040 diventerà la quinta causa di morte nel mondo (19° nel 2013, +41,5% dal 1990 al 2017). L’aumentata prevalenza della CKD è correlata alla diffusione dei suoi fattori di rischio, ovvero ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità, sindrome metabolica; inoltre è caratterizzata da diverse comorbidità gravi e dalla scarsa qualità della vita, tra cui la sarcopenia uremica, per la quale attualmente sono disponibili solo alcuni possibili approcci terapeutici per rallentarne la progressione.

I rifiuti alimentari e agricoli hanno effetti negativi sull’economia, sull’ambiente e sulla salute umana ma alcuni di quelli che sono una preziosa fonte di composti bioattivi come i polifenoli possono essere recuperati, in un’ottica di economia circolare. Tali processi risultano però vantaggiosi per economia e ambiente solo se i prodotti finali sono standardizzati e ottenuti utilizzando tecnologie sostenibili e industriali. Ed è per questo che la prof. Noce ha descritto una piattaforma per la produzione di polveri micronizzate ed estratti arricchiti in polifenoli da scarti di Olea europaea L. e Vitis vinifera L., utili per i settori alimentare, cosmetico e farmaceutico. La piattaforma si basa sull’essiccazione dei materiali vegetali, sull’estrazione dei polifenoli mediante tecnologie a membrana con acqua e, quando necessario, sulla concentrazione delle frazioni finali sotto vuoto per evaporazione. Una piattaforma che potrebbe pertanto essere usata per produrre, come è stato fatto a livello sperimentale, barrette funzionali contenenti polveri micronizzate ed estratti arricchiti in polifenoli da foglie di Olea europaea L. e uva di Vitis vinifera L., in seguito testate in uno studio pilota per valutarne l’impatto, insieme all’attività fisica adattata, sulla qualità di vita in 21 pazienti con malattia renale cronica.

Quattro i gruppi: il primo è stato trattato con esercizio fisico tre volte a settimana e barre funzionali (2/die), il secondo con esercizio fisico, il terzo solo con barre funzionali, il quarto rappresentava un gruppo di controllo. Al termine dello studio dopo 12 settimane è stato dimostrato nel primo e nel secondo gruppo un miglioramento della composizione corporea, della pressione sanguigna, del metabolismo lipidico e del test funzionale.

In questo studio si confermano pertanto l’efficacia dell’attività fisica e il ruolo aggiuntivo dei composti bioattivi naturali, contenuti nelle barre funzionali, nel contrastare le comorbidità legate all’insufficienza renale cronica. In conclusione, una dieta proteica controllata in combinazione con alimenti funzionali, in particolare olio evo, caratterizzato da un alto contenuto di composti minori polari, sembra essere un nuovo strumento nella gestione clinica dei pazienti con insufficienza renale cronica, migliorando la loro qualità di vita. Inoltre, i dati mostrano che i composti polari minori esercitano un’azione cardioprotettiva, antinfiammatoria, antiossidante e nefroprotettiva anche nei pazienti con insufficienza renale. Infine, l’economia circolare rappresenta una moderna strategia per recuperare i rifiuti e formulare alimenti funzionali in grado di esercitare effetti sulla salute nelle malattie croniche degenerative non trasmissibili.

di Giosetta Ciuffa